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Dipendente + partita Iva
Ho letto vari post sull'argomento ma mi sono riumasti alcuni dubbi sulla mia situazione.
Sono impiegato tecnico a tempo indeterminato, a partire da gennaio 08 volevo passare ad un part time da 28/31 ore ancora da concordare con il mio attuale datore di lavoro, la partita iva mi serviva per svolgere attività di consulente informatico.
Nelle migliori delle ipotesi prevedo di fatturare da 10 a 20mila euro annui, che regime mi consigliereste di intraprendere.
Le mie perplessità erano legate tassazione dei primi 3/4 mesi, in quanto prevedo di fatturare zero o poco, e se leggendo nei vari post mi è chiaro che se "non fatturo = non pago tasse", per l' INPS vale lo stesso discorso o devo versare una quota minima?
Altro dubbio, se il mio attuale datore mi richiedesse delle prestazione extra, posso emettere fattura?Scusate se questo argomento è già stato trattato diverse volte, ma non sono riuscito a trovare risposte al mio caso
Grazie
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Ciao Marco,
Visto i "numeri" che prevedi di fatturare, potresti adottare il regime dei contribuenti minimi (andante fino ad un massimo di 30.000 euro/anno). Si chiama anche "regime fiscale agevolato". Almeno, credo sia lo stesso.
Facci sapere...
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@effel said:
Ciao Marco,
Visto i "numeri" che prevedi di fatturare, potresti adottare il regime dei contribuenti minimi (andante fino ad un massimo di 30.000 euro/anno). Si chiama anche "regime fiscale agevolato". Almeno, credo sia lo stesso.
Facci sapere...
Grazie della risposta, preferivo chiedere a voi prima di presentarmi da un commercialista (spero di trovarne uno bravo , per esperienza diretta di alcuni amici è facile imbattersi in persone poco preparate che ti consigliano male), in modo da avere le idee chiare.
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Riprendendo la risposta precedente,
potresti scegliere fra due regimi agevolati:- il regime dei contribuenti minimi (introdotto con la finanziaria per il 2008); 2) il regime agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo.
Nel forum, su questi due regimi, trovi tutto.
Per i tuoi dubbi,
Se non produci reddito non paghi imposte e contributi (gestione separata).
Per eventuali prestazioni verso il datore, occorrerebbe sapere se le mansioni da dipendente sono in qualche modo analoghe all'attività autonoma.
In caso affermativo, potrebbe essere una causa ostativa per il regime agevolato e, anche per il regime dei minimi, potrebbe configurarsi una elusione di prestazione lavorativa subordinata, resa falsamente come professionista.
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Ma, al di là di quanto si potrebbe guadagnare con la nuova attività che, credo sia un'incognita per chiunque, quale dei due regimi è meno pesante a livello economico e, quali caratteristiche dell'attività fanno si che sia meglio scegliere una o l'altra? grazie