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Ciao Tonello e benvenuto nel Forum GT
Faccio un brevissimo riepilogo. Il tuo amico lavorava a nero: quindi non era né subordinato né autonomo e nemmeno a progetto. Era solo illegale.
Il rapporto di lavoro di lavoro era comunque impostato secondo me come un lavoro subordinato, e come tale richiedeva tutte le cose che giustamente il tuo amico ha richiesto, oltre a tutti i contributi che il datore avrebbe appunto dovuto versare. Oltre alle sanzioni...
Tanto per capirsi, se l'ispettorato trova una persona a lavorare nella tua azienda e questa persona non è in alcun modo inquadrata (è a nero), solo di sanzione è costretta a pagare € 20.000,00 a persona! E poi ci sono tutti i contributi e gli stipendi.
L'ipotesi del rapporto di lavoro autonomo non ha fondamenti a parer mio.
A questo punto occorre fare vertenza al datore di lavoro per ottenere quanto dovuto. Credo che sia tutto facilmente dimostrabile. Il mio consiglio è di rivolgersi ad un sindacato o all'ispettorato di lavoro.
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grazie per la risposta! fulminea!
da diritto del lavoro ricordo che non esiste un lavoro "in sè" autonomo o subordinato ma quello che conta sono le modalità di esecuzione del lavoro. e a questo aggiungi che, come in tutti i casi, il giusto non sta mai solo da una parte.
io ho qualche dubbio sulla natura subordinata di quel lavoro:
- decideva autonomamente quando e cosa fare
- non aveva obbligo di presenza
- non aveva orari
- si prendeva le ferie senza concordarle
- quando decideva di rimanere a casa non avvertiva
a questo aggiungi che:
- lavorando contattava e pubblicizzava la propria struttura
- ultimamente pubblicizzava pure per un'altra struttura in concorrenza con quella del "datore di lavoro"
a mio avviso non si può escludere che l'attività venga qualificata come autonoma.
e qualora venisse qualificata come subordinata:- non ha dato preavviso (quindi ci smena mezza mensilità)
- potrebbe essere accusato di infedeltà (per avere ad esempio utilizzato la mail e i contatti aziendali per pubblicizzare le altre strutture per le quali lavorava)
- con il fisco sarebbe a posto non avendo dichiarato ai questi redditi?
- aggiungo: considerando che lavorava 24ore a settimana il TFR, ferie e 13ma come si calcolano?
perdonami per la valanga di domande...
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Non ti preoccupare provo a rispondere.
I dubbi che hai non sono in effetti da trascurare e una valutazione precisa, normativa alla mano, forse non sono in grado di farla.
Per quel che posso aver visto io, però, c'è una forte tendenza da parte dell'ispettorato a voler quasi imporre un rapporto di lavoro dipendente.Un esempio che mi è capitato: un cuoco lavorava con p.iva presso il mio cliente. Ha alle spalle una discreta carriera che lo ha portato anche in giro per il mondo e a pubblicare libri. Lui non aveva nessuna intenzione di essere assunto come dipendente, considerando questo solo un lavoro transitorio.
Eppure l'ispettorato, dopo un controllo, ha convertito il lavoro in subordinato, sebbene il cuoco si gestisse in maniera autonoma anche se gli orari in un ristorante sono quelli. Stiamo cercando di dimostrare che non è così, ma è più difficile che dimostrare il contrario.Prova a dare un'occhiata a questa sentenza della Cassazione.
Per quanto riguarda il dichiarare i redditi, il tuo amico ha la partita IVA?
Perché se non ce l'ha, e quindi non ha omesso di emettere fattura, allora resta in capo al sostituto d'imposta la maggior parte della responsabilità e quindi al datore. In ogni caso come si fa a dichiarare dei redditi a nero?
O risultano da un CUD o da fatture/prestazioni occasionali.
E' vero che mi dici che il tuo amico ha un B&B, ma questo non esclude che in questo caso svolgesse un lavoro da dipendente.Forse mi sbaglio, ma resto dell'idea che il tuo amico si trovi in una posizione molto meglio difendibile. E continua a suonarmi strano il "si è licenziato" oppure "preavviso" :?Ma se non c'era nessun foglio firmato, nessuna assunzione, come fai a licenziarti rispettando la legge per il preavviso??
Infine, probabilmente se viene riconosciuto il rapporto da dipendente poi lui potrebbe dover rispondere delle sue mancanze da dipendente, ma credo che il tutto sia rimandato ad una successiva eventuale causa che il datore di lavoro decida di fare.
Il TFR e tutto il resto sono proporzionati alle ore che uno fa: ci sono le tabelle del CCNL di riferimento con tutte le indicazioni in base al livello, al fatto che sia part-time, ecc...
Fammi sapere come si evolve
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La distinzione tra lavoro subordinato e autonomo "appassiona" la giurisprudenza ed è piuttosto complicata.
Io non mi sento di consigliargli una causa:
a1. perchè se sei in nero, così come non dichiari i redditi, non hai nemmeno diritto a TFR, 13ma e 14ma... quindi facilmente il datore di lavoro si inalbera e cercherà tutte le contromisure possibili.
a2. perchè se esci dal nero sicuramente il datore di lavoro farà una domanda riconvenzionale con cui contesta il mancato preavviso e l'infedeltà del dipendente (e a questo punto potrebbe sparare dei danni molto alti)
b. perchè se esci dal nero e vieni riconosciuto come lavoratore autonomo allora sarebbe costretto a pagare le tasse sui redditi guadagnaticerto si potrebbe puntare sul fatto che il datore rischia di più (ma per la sola infedeltà quanto potrebbe chiedere?), ma se non sbaglio è in corso una sanatoria per cui il datore di lavoro potrebbe regolarizzare la posizione con uno sconto di circa un terzo.
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In effetti tutta la questione è piuttosto interessante e non mi dispiacerebbe sentire il parere di un consulente del lavoro di passaggio da questo post
Comunque cercherò di approfondire il tutto. Comunque torno al mio consiglio, di rivolgersi ad un sindacato o all'ispettorato di lavoro, almeno per un parere: insomma non è che l'ispettorato è lì pronto col blocchetto delle multe, ma consiglia anche
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comunque rimango dell'idea che certe cose vanno decise prima.....se accetti di stare a nero poi lo trovo inopportuno chiedere certe cose quando te ne vai (visto che è lui che se ne va....non è stato di certo "licenziato"). Tanto più se aveva certe libertà e se si permetteva di favorire palesemente la concorrenza.... E' una questione di "correttezza", anche se si parla di lavoro a nero. E poi per cosa? Se ha lavorato per qualche mese il tfr sarà pari ad una manciata di spicci....
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@Nimue del Lago said:
Ciao Tonello e benvenuto nel Forum GT
Faccio un brevissimo riepilogo. Il tuo amico lavorava a nero: quindi non era né subordinato né autonomo e nemmeno a progetto. Era solo illegale.
Il rapporto di lavoro di lavoro era comunque impostato secondo me come un lavoro subordinato, e come tale richiedeva tutte le cose che giustamente il tuo amico ha richiesto, oltre a tutti i contributi che il datore avrebbe appunto dovuto versare. Oltre alle sanzioni...
Tanto per capirsi, se l'ispettorato trova una persona a lavorare nella tua azienda e questa persona non è in alcun modo inquadrata (è a nero), solo di sanzione è costretta a pagare ? 20.000,00 a persona! E poi ci sono tutti i contributi e gli stipendi.
L'ipotesi del rapporto di lavoro autonomo non ha fondamenti a parer mio.
A questo punto occorre fare vertenza al datore di lavoro per ottenere quanto dovuto. Credo che sia tutto facilmente dimostrabile. Il mio consiglio è di rivolgersi ad un sindacato o all'ispettorato di lavoro.
La colpa è di chi non fa valere i suoi diritti, questa è la verità.
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La giusta causa è anche riconosciuta al lavoratore, per ritardi nei pagamenti della retribuzione, per mancata regolarizzazione del rapporto ecc, per il fatto della libertà orario di lavoro, potrebbe rientrare in un profilo " Quadro " o impiegato di concetto.
Come ex responsabile ufficio vertenze, indico la strada del rapporto in nero .
Salu-Tino
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PER TINORICU
Ciao sono nuova del forum e ho una domanda per te!
DUNQUE...lavoro in un'agenzia immobiliare come segretaria dall'8 settembre 2010 il mio orario è 09:00/13:30 14:00/17:00, ogni mese quando mi viene accreditato lo stipendio di €.800.00 mi viene fatto firmare un foglio dove io dichiaro di ricevere €.1000.00 lordi defalcati della ritenuta d'acconto del 20% a titolo di prestazione occasionale.
Quest'ultima non è registrata all'ufficio del collocamento della mia zona ed io non ho mai firmato un contratto di prestazione occasionale in + nn ho una partita iva dove poter versare la ritenuta d'acconto e supero il reddito annuo stabilito per la prestazione occasionale ad €.5000.00.
Il mio lavoro è quindi totalmente in nero.Questa la storia:
A settembre 2010 faccio il colloquio e con il responsabile dell'agenzia concordiamo che fino a dicembre sarebbe stato il periodo di prova e a gennaio 2011 avrebbe fatto il contratto.
(premetto che un anno fa ho gia lavorato presso la stessa agenzia per 4 mesi dopo i quali la mattina mentre andavo a lavoro sono stata licenziata telefonicamente).
Arriviamo a Gennaio 2011 e il responsabile si presenta dicendo che vuole aspettare altri 6 mesi per farmi questo benedetto contratto, durante i quali deciderà se vado bene o meno per questo lavoro.(?????)Il punto è questo:
siccome non ho un buon rapporto con il responsabile dell'agenzia (in quanto è una di quelle classiche persone che pensano gli sia tutto dovuto e pretende che io svolga mansioni per cui non sono stata assunta come ad esempio fare la spesa per le donne delle pulizie e per il materiale dell'ufficio o andare alla posta per le sue raccomandate, e queto dopo l'orario di lavoro), volevo sapere cosa posso fare , nel caso in cui decidesse di nuovo di mandarmi via da un giorno all'altro, almeno per farmi dare i contributi che avrebbe dovuto versarmi i questi sei mesi e che nn mi ha versato, e se posso chiedere altro.Grazie in anticipo per l'aiuto!!
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Ciao silviabrtl e benvenuta nel forum gt.
Il messaggio qui sopra è del 2008 e quindi probabilmente tinoricu non ti risponderà. Ti invito, comunque, a non inviare messaggi privati se contrari alle regole:
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Buon proseguimento e in bocca al lupo per la tua situazione.
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