• User Newbie

    partita iva, lavoro dipendente e i costi del commercialista

    Un saluto a tutti

    Scrivo al forum per avere un chiarimento, e forse un consiglio, su una serie di decisioni che devo prendere.

    Sono un dipendente a tempo indeterminato nel campo della comunicazione e dell'advertising a cui, per una serie di circostanze, si è aperta la possibilità di cominciare un'attività in proprio nello stesso settore.

    Parlando con una serie di commercialisti questi mi hanno prospettato di entrare rispettivamente nel regime dei minimi, nel forfettino o in quello per le nuove attività.

    Contemporaneamente il mio datore di lavoro attuale spinge per mantenere un rapporto di collaborazione e mi proporrebbe un part time da me liberamente gestito a tempo indeterminato con retribuzione sui 800/900 euro.

    Un collega mi ha detto di stare attento al cumulo sostenendo che sarei andato a pagare moltissime tasse sommando il lavoro da dipendente a quello da partita iva.

    È vero ciò? cosa mi conviene fare? Il mio datore di lavoro preferirebbe non pagarmi come partita iva e mantenere un rapporto stabile... È praticabile la strada parttime + partita iva?

    Il commercialista sostiene di cominciare per prudenza in quei regimi... toccando ferro le cose potrebbero prendere una piega che renderebbe il tetto dei 30.000 molto stretto... in corso è possibile cambiare regime senza spendere una fortuna?

    Ultima domanda: ho sentito più commercialisti... i loro costi vanno da 600 a 2000 euro con "pochi" movimenti e dichiarazione dei redditi inclusa ( per quelli da 2000). Mi potete dare un riferimento su dei "costi medi ragionevoli"?

    grazie mille e scusate per la prolissità

    un saluto

    Glenn


  • User Attivo

    @Glenn Gould said:

    Un saluto a tutti

    Scrivo al forum per avere un chiarimento, e forse un consiglio, su una serie di decisioni che devo prendere.

    Sono un dipendente a tempo indeterminato nel campo della comunicazione e dell'advertising a cui, per una serie di circostanze, si è aperta la possibilità di cominciare un'attività in proprio nello stesso settore.

    Parlando con una serie di commercialisti questi mi hanno prospettato di entrare rispettivamente nel regime dei minimi, nel forfettino o in quello per le nuove attività.

    Contemporaneamente il mio datore di lavoro attuale spinge per mantenere un rapporto di collaborazione e mi proporrebbe un part time da me liberamente gestito a tempo indeterminato con retribuzione sui 800/900 euro.

    Un collega mi ha detto di stare attento al cumulo sostenendo che sarei andato a pagare moltissime tasse sommando il lavoro da dipendente a quello da partita iva.

    È vero ciò? cosa mi conviene fare? Il mio datore di lavoro preferirebbe non pagarmi come partita iva e mantenere un rapporto stabile... È praticabile la strada parttime + partita iva?

    Il commercialista sostiene di cominciare per prudenza in quei regimi... toccando ferro le cose potrebbero prendere una piega che renderebbe il tetto dei 30.000 molto stretto... in corso è possibile cambiare regime senza spendere una fortuna?

    Ultima domanda: ho sentito più commercialisti... i loro costi vanno da 600 a 2000 euro con "pochi" movimenti e dichiarazione dei redditi inclusa ( per quelli da 2000). Mi potete dare un riferimento su dei "costi medi ragionevoli"?

    grazie mille e scusate per la prolissità

    un saluto

    Glenn

    Essendo già lavoratore dipendente e volendo intraprendere un'attività con partita iva, come da te detto nello stesso settore, mi sento di escludere la possibilità di utilizzazione del regime per le nuove iniziative.
    Per cui rimarrebbero il regime ordinario e il regime dei contribuenti minimi.
    Fra questi due la scelta.
    La possibilità di mantenere contemporaneamente un lavoro dipendente con partita iva ci sta.
    Soltanto che mi sorge qualche perplessità quando utilizzi il termine collaborazione.
    Se il rapporto di lavoro è di dipendente subordinato, non penso ci siano problemi con la partita iva, salvo il conflitto di interessi con il datore che può essere superato con una liberatoria da parte di quest'ultimo.
    Se, invece, il rapporto è di collaborazione coordinata (co.co.co./pro.) e l'attività con partita iva è uguale o simile a quella di collaborazione, allora sorgono problemi, nel senso che l'attività con partita iva assorbe il rapporto di collaborazione, il cui reddito non è più assimilato a quello di lavoro dipendente, ma confluisce in quello di lavoro autonomo. Quindi, da assoggettare ad iva, incrementando anche il volume di affari.

    Avendo un rapporto di lavoro dipendente, anche part-time, e la partita iva aderendo al regime dei minimi, non si avrà cumulo di redditi.
    Per il reddito da lavoro dipendente si seguirà la tassazione ordinaria per scaglioni, con detrazioni e/o deduzioni possibili.
    Per il reddito da attività autonoma si avrà una tassazione secca del 20%.
    Potrebbe essere conveniente per te.
    In corso d'opera è possibile cambiare regime o può essere obbligatorio.
    Ad esempio, con il regime dei minimi:

    • se superi ?. 30.000 di ricavi esci dal regime obbligatoriamente a decorrere dall'anno successivo;
    • se superi ?. 45.000, esci obbligatoriamente dal regime già dall'anno in cui hai superato il limite e tocca porre in essere tutti gli adempimenti per i quali si era esonerati.
      Quindi, attenzione a non superare ?. 45.000.

    Per quanto riguarda i costi, non voglio addentrarmi per non creare altri malintesi.:ciauz:


  • User Newbie

    Ti ringrazio per la tua risposta

    il tipo di rapporto è subordinato in tutto e per tutto... dipendente regolarmente assunto a tempo indeterminato che passerebbe a part time.

    La questione della concorrenza sussiste ma nel settore è abbastanza normale... un artdirector può fare lavori per agenzia diverse... importante è che non abbia due clienti in concorrenza tra loro! 🙂 e sinceramente non si può parlare di concorrenza diretta tra una partita iva ( per quanto brava) ed un'agenzia di un certo peso.

    grazie ancora

    Glenn


  • User Attivo

    @Glenn Gould said:

    Ti ringrazio per la tua risposta

    il tipo di rapporto è subordinato in tutto e per tutto... dipendente regolarmente assunto a tempo indeterminato che passerebbe a part time.

    La questione della concorrenza sussiste ma nel settore è abbastanza normale... un artdirector può fare lavori per agenzia diverse... importante è che non abbia due clienti in concorrenza tra loro! 🙂 e sinceramente non si può parlare di concorrenza diretta tra una partita iva ( per quanto brava) ed un'agenzia di un certo peso.

    grazie ancora

    Glenn
    Sarebbe comunque meglio farsi fare una liberatoria.
    Quelli di un certo peso, in caso di eventuali diverbi o disaccordi, potrebbero avere il coltello dalla parte del manico per.... mandarti via ..chiedendo anche i danni.:ciauz: