• User

    Nuovo comma UNO BIS

    Salve!
    Leggo sul sito di Beppe Grillo e riporto testualmente:

    Il 19 settembre 2007 Folena, Guadagno detto Vladimir Luxuria, Sasso, Bono, Garagnani, Goisis, Ghizzoni, Barbieri hanno introdotto il comma](http://www.camera.it/_dati/lavori/bollet/frsmcdin_wai.asp?percboll=/_dati/lavori/bollet/200709/0919/html/07/&pagpro=109n1&all=on&commis=07) UNO BIS:
    ?È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet a titolo gratuito di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradati, per uso didattico o enciclopedico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentito il Ministro della pubblica istruzione e dell'università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all'uso didattico o enciclopedico di cui al precedente periodo?.

    Qual'è l'impatto di questa legge nei confronti dei webmaster e proprietari di siti?

    Grazie,
    Fabrizio


  • Super User

    ciao e benvenuto sul forum GT!

    da quello che pare di capire si potranno pubblicare in versione "degradata" o risoluzione ridotta (ma come si stabilisce se un'immagine è "degradata" a sufficienza" è tutto da capire...) immagini o musica da parte di istituzioni, professori, ricercatori o simili, a scopo di dattico e NON a scopo di lucro.
    questo mette al sicuro siti come Wikipedia direi, che non potrebbero riprodurre immagni prodotte da copyright o foto di opere d'arte...e professori e ricercatori che magari volgiono pubblicare dispense, studi e ricerche...

    direi che se hai un sito che NON è a carattere didattico e è a scopo di lucro (quindi hai banner pubblicitari ad esempio) vale la normatia vigente...cioè non si può pubblicare nulla....

    è un leggero passo avanti rispetto all'attuale rigidissima legislazione e regolamenti SIAE, a quanto pare, forse non sufficiente ma almeno si sono resi conto che i tempi sono cambiati da quando "dell'ingegno" erano stampate sulla carta...


  • User Newbie

    Ciao,
    ho cominciato a seguire con molto interesse le implicazioni che ha la legge sul diritto d'autore sulla pubblicazione di immagini sul web a partire dalla nota vicenda che ha coinvolto il sito Homolaicus all'inizio del 2007.
    Ho notato che, superficialmente, si tende a parlare quasi esclusivamente della legge suddetta che però non è la sola a porre dei limiti all'utilizzo delle immagini in Internet. Infatti il Codice dei beni culturali e del paesaggio pone vincoli ancora più generici ed altrettanto restrittivi.

    La legge sul diritto d'autore vincola il webmaster a non pubblicare opere artistiche ed architettoniche di autori morti da meno di 70 anni, sempre che non si paghino i diritti dei detentori del copyright (alla SIAE ad esempio).

    Il Codice dei Beni culturali regola invece la riproduzione di opere artistiche ed architettoniche. Per la loro riproduzione è richiesta la preventiva autorizzazione del capo dell'Istituto (Museo, Soprintendenza, ...). La pubblicazione di fotografie comporta in genere il pagamento di un canone di concessione. Si parla in questo caso di tutte le opere e non solo quelle i cui autori sono morti da meno di 70 anni. Non è ben chiaro se la normativa è da applicare solamente alle opere custodite nei Musei ... cosa peraltro non di poco conto !

    Il nuovo disegno di legge S1861 approvato recentemente al Senato porta sicuramente delle sostanziali novità ma saranno i decreti attuativi a definire, nei particolari, come applicare correttamente la norma in questione (al momento non si sa quando verranno emanati).

    Come dice "autodafe" la norma sembra essere pensata proprio per mettere al sicuro Wikipedia .... chissà come saranno interpretate le donazioni (lucro indiretto?)


  • Super User

    Ciao a tutti,

    ho seguito la vicenda della modifica dell'art. 70 della legge sul diritto d'autore.
    Il diritto d?autore nasce come disciplina di compromesso tra gli interessi degli autori, titolari dei diritti, e quelli della collettività, fruitori dei contenuti.
    La versione attuale dell?articolo 70 recita: ?il* riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all?utilizzazione economica dell?opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l?utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali*?.
    Questa norma contempera le esigenze della collettività con i diritti dell?autore, affermando la rilevanza di taluni interessi collettivi, come il diritto di critica, il diritto alla discussione, all?insegnamento e alla ricerca scientifica, rispetto al diritto patrimoniale dell?autore. Il confronto sulle opere letterarie, scientifiche e di altro tipo, la discussione su di esse, è infatti una pietra essenziale per lo sviluppo di una società.

    Di recente la Commissione Cultura ha, però, approvato il testo di un emendamento all?art. 70 della Legge sul diritto d?autore, introducendo l'ormai famigerato comma 1 bis, come sopra riportato
    In internet, quindi, potrebbero essere utilizzate solo porzioni di opere di bassa qualità (la versione originale della norma specificava che immagini a bassa risoluzione sono immagini a non più di 500 punti, e musiche di bassa risoluzione sono musiche con frequenza di campionamento non superiore a 8 kh), trasformando di fatto l?intera rete in una raccolta di contenuti di basso livello. Ancora una volta si parte dal presupposto che la rete sia il male, intrinsecamente pericolosa e popolata da criminali, per cui si impone di fatto a tutti, indiscriminatamente, una restrizione qualitativa all?utilizzo dei contenuti. È infatti difficile pensare che si possa correttamente discutere o studiare un?opera culturale solo osservandone una copia sbiadita di una sua porzione. 😮

    La cosa più grave è data dal fatto che nel primo comma dell'art. 70 si parla di "uso commerciale", laddove nel comma 1 bis si parla di "lucro". A differenza dell?uso commerciale, cioè lo sfruttamento economico dell'opera, il lucro può essere anche la semplice riproduzione della foto su un blog personale al solo fine di discutere di un opera, nel momento in cui il blog ospita pubblicità. Se sul blog c?è pubblicità, casomai necessaria per ripagare almeno in parte il costo dello spazio web, allora, secondo la SIAE c?è lucro, e quindi la SIAE è nel pieno diritto di chiedere migliaia di euro perché si è pubblicata quella foto sul blog, anche se il titolare del sito non prende nemmeno un euro !!!:x

    Penso che già tutti conosciamo cosa è avvenuto al sito Homolaicus , all?autore del quale la SIAE ha chiesto migliaia di euro per ottenere l?autorizzazione alla pubblicazione di opere di pittori contemporanei, dove il blog aveva l?unico scopo di discussione critica sulle opere medesime e non certo scopo commerciale, però purtroppo conteneva pubblicità, e quindi l?autore aveva il suo ?lucro? secondo la SIAE.

    Il risultato sarà che sui blog e in internet solo chi ha i soldi potrà permettersi di pubblicare foto di opere, chi può fare a meno della pubblicità, come ad esempio WikiPedia. Chi invece necessità di qual paio di euro mensili per pagarsi lo spazio web non parlerà più di opere, ma dovrà adattarsi a parlare di ben altro, di veline casomai ! La cultura la lasciamo agli altri, specialmente ai paesi esteri dove queste norme non esistono.
    E? importante, infatti, notare che una normativa del genere si applica solo in Italia. Negli USA, ad esempio, vige il principio del fair use, che sostanzialmente consente la riproduzione di immagini ed opere, senza autorizzazione, purché tale riproduzione non limiti i diritti patrimoniali dell?autore, a condizione che sia per finalità di promozione del progresso della scienza e delle arti.

    Abbastanza interessante notare le risposte della SIAE all'autore di Homolaicus.
    In pratica gli hanno detto che per fare cultura senza pagare la SIAE può:

    1. mettere le foto in uno spazio web con password;
    2. iscriversi all'albo dei giornalisti ( i giornalisti possono fare cultura, gli insegnanti no !). 😞