• User

    Partita iva e contratto a progetto

    Scusate so che è un argomento abusatissimo,
    il fatto è che le regole campbiano in continuazione, le risposte - dato il vastissimo argomento - sono sempre accennate e molto dipende dalla situazione personale di chi pone la domanda.
    Dovrei a gennaio prossimo a fare il programmatore/progettista web presso una software house. Ho collaborato e continuo allo sviluppo di un software gestionale. Non ho una clientela né delle entrate fisse. praticamente il mio unico "cliente" è dove "lavoro".
    Il contratto dovrebbe essere a progetto e mi hanno "consigliato" di farmi la partita iva perché così possono "meglio scaricare" i miei compensi.

    Esiste una strada alternativa (tipo contratto a progetto senza partita iva) che permetta a loro di scaricare?
    Dovrei parlarne con loro a giorni e vorrei ben controbattere.
    Grazie a tutti.


  • Consiglio Direttivo

    ciao licander e Benvenuto nel Forum GT
    il contratto a progetto e la partita iva sono due cose ben diverse! A parità di compensi, se non prevedi nel frattampo di trovarti altra clientela, conviene il contratto a progetto; con la partita iva infatti sarà affidata a te la completa gestione fiscale e previdenziale. Potresti al limite avere dei vantaggi se con partita iva scegli il regime agevolato per le nuove attività (visto che hai l'imposta sostitutiva del 10%), ma di contro avrai l'irap e l'assoggettamento agli studi di settore a partire dal secondo anno.
    Insomma non è proprio facile fare una valutazione così su due piedi. Dipende 😉

    ciao :ciauz:


  • User

    il contratto a progetto e la partita iva sono due cose ben diverse!
    scusami ma il contratto è l'aspetto legale e la PI quello fiscale di un rapporto lavorativo? Cioé è possibile che coincidano in un rapporto lavorativo o meno? Scusatemi ma questo mondo fiscale è una giungla! :arrabbiato:

    Ripeto mi è stato detto che così loro "scaricano" le somme datemi con più facilità. In pratica la PI la dovrei fare perché loro la "preferirebbero". A me spaventa il regime fiscale a cui andrei incontro. Certo sta il commercialista, ma lui si paga e le tasse pure. Al netto non so quanto mi rimarebbe. Insomma non so se il gioco vale la candela.
    Quanto bisognerebbe fatturare per permettersi la PI?

    Insomma non è proprio facile fare una valutazione così su due piedi.
    Hai ragione ma non volevo scrivere "lenzuoli". Spero di non avere chiesto la luna.
    Grazie.


  • Bannato Super User

    le cose possono coincidere co.co.pro e p.iva
    ma saranno 2 attuività diverse
    nel tuo caso o l'una o l'altra
    la p.iva conviene al tuo committente cosi come il co.co.pro
    ovviamente il secondo avrà un costo maggiore per il committente e minore per te (inps per i 2/3 a carico suo)
    con p.iva pagherai irpef (come co.co.pro ma con detrazioni inferiori) iva (co.co.pro no) irap (co.co.pro no)
    inoltre il costo della contabilità (nel co.co.pro no)
    adempimenti fiscali (con co.co.pro tutto a carico del committente)


  • User

    Dunque potrei proporre un cocopro e per gli eventali altri clienti, farmi pagare in ritenuta d'acconto?
    grazie per il vostro aiuto il vostro servizio è molto utile.


  • Consiglio Direttivo

    logico è che se gli "altri" clienti cominciano ad essere tanti, dovrai ripensare la tua attività aprendo partita iva.
    Ricorda che con sola ritenuta d'acconto sono ammesse solo le prestazioni occasionali (quindi sporadiche).
    ciao:ciauz: