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    Deducibilità dei beni ad uso promiscuo

    Shalom

    Vengo subito al dunque, ho fatto questa domanda tramite webmail all'Agenzia delle Entrate:
    Testo richiesta informazioni:
    Buon dì..Sono il titolare di un impresa individuale che ha aderito al regime Nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo (art. 13 L.388/2000). La sede dell'azienda è la mia abitazione privata, utilizzando le utenze domestiche, quali energia elettrica, telefono, internet, riscaldamento, ecc...Mi dicono che queste utenze posso portale come costo dell'impresa per il 50% e detrarre anche il 50% di IVA. E' vera questa affermazione? Qual'è la legge che regolamenta questo se è vero? Le utenze possono essere intestate a mia moglie che ho fiscalmente a carico?

    Testo risposta:
    Gentile contribuente,
    per gli immobili utilizzati promiscuamente è deducibile una somma pari al 50% della rendita catastale e del canone di locazione, anche finanziaria, a condizione che il contribuente non disponga di altro immobile adibito esclusivamente all'esercizio dell'impresa.
    Per i beni mobili ad uso promiscuo, le quote di ammortamento e tutte le spese ad essi relative sono generalmente deducibili al 50%. Per quanto riguarda i telefoni le quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di noleggio e le spese di impiego e di manutenzione dei telefoni cellulari, erano deducibili nella misura del 50%, mentre i medesimi costi relativi ai telefoni fissi erano deducibili interamente. Dal 2007, invece, i predetti costi, relativi sia a telefoni cellulari che a telefoni fissi, sono deducibili nella misura dell'80% (cfr. artt. 64, comma 2 e 102, comma 9 del D.P.R. n.917/86). Ai fini della deducibilità delle spese è necessario che le stesse siano documentate e inerenti.
    E' utile anche il riferimento alla Risoluzione n.104 del 17/5/2007 dell'Agenzia delle Entrate, disponibile nella sezione documentazione tributaria del sito [URL="mhtml:{7AE93058-2F1C-4289-9C30-A7B2305E5DD9}mid://00000179/!x-usc:http://www.agenziaentrate.it/"]www.agenziaentrate.it .
    Cordiali saluti.

    Premetto che utilizzo l'RFA WEB e che ho sulla carta un Tutor, in quanto mi reco presso l'agenzia delle entrate di competenza e mi dicono:
    -Il Tutor, adesso vediamo, mandalo dal Dott. XXX
    -Il Dott. XXX non sono io, ma ditemi cosa posso fare, devono ancora designare i colleghi per questo compito.

    Poi mi porta da un collega per una domanda sugli acquisto UE di beni e mi legge una lettera commerciale che si trova sui testi di ragioneria, non so se dovevo piangere 😢 se dovevo ridere :eheh:, ma quello che so è che devo :arrabbiato:

    :bho: Per favore chi ci ha capito qualcosa mi può AIUTARE??????? :arrabbiato:

    Grazie Mille.

    Shalom


  • Consiglio Direttivo

    Ciao Webartsoft e Benvenuto nel Forum Gt

    La risposta che ti ha dato l' A.D.E. è giusta (vorrei vedere:)).
    Quindi seguirai quelle indicazioni.

    Se hai problemi a metterle su carta, anzi meglio negli invii periodici RFA, non ti resta che pressare la tua sede A.D.E. per darti un tutor; altrimenti dovresti chiedere consulenza al commercialista.

    Potrai comunque postare nel topic in evidenza sul regime agevolato, dove ci sono molti utenti che utilizzano quella procedura e che quindi possono darti un aiuto!

    Ciao :ciauz: