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- [valutazione] Dominio IDN russo
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Ciao Diego,
In Russo come in Greco, ci soni i casi
se usi google traslator o altri traduttori in linea
ti traduce la parola in inglese sempre alla stessa maniera , quindi potresti trovar libero es:
Hotel
pero in realtà trovi libero in russo :-oh l'hotel
-dell' hotel
-all hotelecc ecc.
saluti
Costantino
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ho notato, infatti facendo un reverse russo -> inglese
mi dice che l'equivalente è "the export"
mi sa che devo chiedere qualche lume ad un buon linguista
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Ciao DiegoJC,
Non male il tentativo in ogni caso ;).
Ci sono casi in cui gli IDN hanno un elevato valore questo è indubbio, ma andando a spulciare quello che succede sul mercato è doveroso evidenziare quanto segue :- Il mercato anglosassone in genere deprezza gli IDN a volte fino a valore nullo.
- Novità imminenti rivoluzieranno il mercato degli IDN a breve (estensione in IDN)
- Non tutti gli IDN benchè di senso compiuto e scritti correttamente con significato univoco sono "Brandable".
- Gli IDN di maggior valore sono quelli digitabili dalla maggior parte degli utenti e nel caso secondo le potenzialità della lingua di riferimento.
- Molti IDN dot com incrementeranno il loro valore solo quando le piattaforme DNS saranno aggiornate con nuovi software e standard di codifica.
In sostanza hai preso un buon nome, solo che il mercato non è pronto ed attualmente non ha valore, quello è anche il motivo per cui lo hai trovato libero.
Saluti
Luca
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ciao Void,
Mi spieghi sta cosa del com in IDN?
Tra quanto e dove si potranno registrare i domini?
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Ciao niubbo,
E' in fase di test, per adesso se ne parla nel blog dell'icann, sono in fase sperimentale con varie lingue e simboli e con l'estensione .test in IDN.
Allo stato attuale non è possibile registrarli ovviamente, e non si sà nemmeno in che modo saranno gestiti, per adesso si parla solo di sperimentazione.
Posso condividere le mie personali riflessioni; nutro molte perplessità sull'efficacia e sull'interesse di tali domini nel mercato internazionale, penso a realtà locali e blindate, con minoranze etniche poco avvezze a lingue straniere e quindi ai caratteri occidentali.
Dubito fortemente che un russo in viaggio oppure in visita in un altro paese, si porti con sè una tastiera con caratteri cirillici, penso ad esempio agli internet points etc.
Dubito altresì che un signor X sviluppi un sito internet solo per una comunità e non pensi a sfruttare un più ampio mercato.
Già gli IDN con estensione .com sono considerati domini secondari, prova un pò a pensare ad un dominio costituito esclusivamente da caratteri IDN che importanza commerciale possa avere (eccezioni a parte).
Dimenticavo un concetto importante ...
E' proprio su pressioni dell'unione sovietica che si stanno trovando soluzioni, per proteggere le minoranze linguistiche e culturali.
Se gli IDN.IDN avranno un loro significato, sarà proprio quello di dare pari opportunità a quei popoli che in questo momento non possono avere un grado educativo minimo necessario a navigare in rete.
Gli IDN.IDN sono la scommessa del III° mondo contro lo strapotere dei com e delle altre estensioni (questo è quello che ho inteso io nella sostanza)
Anche gli IDN con estensione normale, in teoria erano stati creati esattamente con lo scopo di avere una rappresentazione più ampia possibile delle lingue del globo.
Saluti
Luca
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io il problema lo vedo piu pratico...
finquando non gli puoi mandare posta penso non avranno grosso valore
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@diegoJC said:
io il problema lo vedo piu pratico...
finquando non gli puoi mandare posta penso non avranno grosso valore
Perdonami, non mi è chiaro se pensi questo come mai li registri.
Freddura a parte, non è proprio corretto dire che gli IDN non sono supportati dai server di posta elettronica (basta che cerchi con google), è più corretto dire che la maggior parte dei servizi MTA e dei server DNS non sono aggiornati adeguatamente per questo tipo di domini.Dal lato speculazione/investimento, alcuni e ribadisco alcuni (una minoranza) dei domini IDN costituiscono un solida e concreta realtà.
Altri domini IDN offrono performances assolutamente soddisfacenti per il posizionamento.
Se da un lato sono poco apprezzati sul mercato secondario, dall'altro offrono una ottima alternativa a nomi di dominio non IDN con parole storpiate e senza senso.
Saluti
Luca
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@voidcomputer said:
Ciao niubbo,
E' in fase di test, per adesso se ne parla nel blog dell'icann, sono in fase sperimentale con varie lingue e simboli e con l'estensione .test in IDN.
Allo stato attuale non è possibile registrarli ovviamente, e non si sà nemmeno in che modo saranno gestiti, per adesso si parla solo di sperimentazione.
Posso condividere le mie personali riflessioni; nutro molte perplessità sull'efficacia e sull'interesse di tali domini nel mercato internazionale, penso a realtà locali e blindate, con minoranze etniche poco avvezze a lingue straniere e quindi ai caratteri occidentali.
Dubito fortemente che un russo in viaggio oppure in visita in un altro paese, si porti con sè una tastiera con caratteri cirillici, penso ad esempio agli internet points etc.
Dubito altresì che un signor X sviluppi un sito internet solo per una comunità e non pensi a sfruttare un più ampio mercato.
Già gli IDN con estensione .com sono considerati domini secondari, prova un pò a pensare ad un dominio costituito esclusivamente da caratteri IDN che importanza commerciale possa avere (eccezioni a parte).
Dimenticavo un concetto importante ...
E' proprio su pressioni dell'unione sovietica che si stanno trovando soluzioni, per proteggere le minoranze linguistiche e culturali.Perdonami Luca, ma non la vedo allo stesso modo. Ricordiamoci sempre che le minoranze non sono più minoranze se le mettiamo tutte insieme. Per quanto riguarda la praticità di un dominio IDN.IDN questa è fuori discussione, basti pensare che lo straniero che viaggia con il portatile o che va in un internet cafè rappresenta una piccolissima parte di tutti quelli che navigano in Internet da casa o dagli uffici, e sicuramente lì hanno non pochi problemi nel digitare un IDN.com o .net o .cctld che sia, già mi vedo una signora/e sulla 50ina che cerca di scrivere in arabo e poi metterci un .com. Lo stesso Baher Esmat ex funzionario del ministero della comunicazione e della tecnologia informatica dell'Egitto e che ora rappresenta l'ICANN per il Cairo, ha sottolineato il fatto che il governo Egiziano non può affrontare alcuni grossi progetti di utilità pubblica proprio per la mancanza di un ctld IDN. Non dimentichiamoci che l'inglese è usato solo dal 31% degli utenti Internet e ben il 16% usa il cinese (percentuale tra l'altro in crescendo)! Io la vedo come una grossa opportunità per estendere ulteriormente il bacino di utenza di Internet, che poi l' IDN.IDN non varrà come le altre estensioni questo è un altro discorso, ma anche qui ho i miei dubbi... basti pensare agli IDN.com/de tedeschi e al loro valore sempre più alto che stanno avendo sul mercato. Ovviamente le mie sono tutte opinioni, chi potrà dirci come andranno effettivamente le cose sarà il tempo
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Ciao Nullmind,
Ma ci mancherebbe, è giusto che ognuno abbia le sue idee, io ho espresso il mio piccolissimo punto di vista.
Minoranze o meno, non credo che nelle scuole Europee si studi L' Egiziano, penso invece che in Egitto venga insegnato anche l'Inglese.
Se si parla di necessità mi trovi daccordo con te, se si parla di mercato e di valore di domini (quello era il ragionamento) per adesso gli unici domini IDN di valore sono quelli con un traffico internet di rilievo (Italia, germania, spagna, cina, india ed altri).
Il problema della tastiera potrebbe essere anche risolto (vedi keywords virtuali/desktop) non si risolverebbe comunque il concetto di sito sviluppato con caratteri e lingua in IDN.
Di fatto quanti italiani visitano un sito scritto in Tamil ?
E quanti visitano siti scritti in cinese semplificato ?
Quanti europei digiterebbero correttamente un dominio IDN.IDN in coreano ?
Questo per dire che gli IDN.IDN rimarrano confinati a realtà locali, più o meno grosse.
A dimostrazione è in corso un out run su tutti gli .in, gli indiani si sono gettati freneticamente nella registrazione di tutti i termini in inglese con estensione .in, gli americani hanno preso la palla al balzo e surfano l'onda.
Non si capisce come mai tutti rincorrano gli .ins e nessuno registri gli IDN (questo almeno è quello che mi risulta).
Su sedo proprio adesso ci sono almeno 4 .ins in asta, e non vedo IDN (tanto per essere pratici).
Sul potenziale Nullmind sono daccordissimo, ma ora è presto per dire che gli IDN.IDN saranno un successo.
Vedremo
Saluti
Luca
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@voidcomputer said:
Ciao Nullmind,
Ma ci mancherebbe, è giusto che ognuno abbia le sue idee, io ho espresso il mio piccolissimo punto di vista.
Minoranze o meno, non credo che nelle scuole Europee si studi L' Egiziano, penso invece che in Egitto venga insegnato anche l'Inglese.Che viene insegnato è certo, ma che si parli o si usi ne dubito fortemente. Ad esempio tempo fa lessi su NP che in giappone solo una piccola minoranza usa l'inglese nel quotidiano e su internet, e addirittura un'azienda giapponese per tradurre una lettera in inglese di un fornitore estero dovette aspettare 1 settimana perchè il loro interprete era fuori. Questo detto da chi in Giappone ci vive e lavora. E il Giappone è una nazione all'avanguardia, figuriamoci le altre nazioni come stanno messe con l'inglese iniziando dall'Italia!
@voidcomputer said:
Se si parla di necessità mi trovi daccordo con te, se si parla di mercato e di valore di domini (quello era il ragionamento) per adesso gli unici domini IDN di valore sono quelli con un traffico internet di rilievo (Italia, germania, spagna, cina, india ed altri).
Qui mi trovi d'accordissimo, ma se c'è traffico vuol dire che la gente tende a scrivere perchè.com invece di perche.com per fare un esempio banale.
@voidcomputer said:
Il problema della tastiera potrebbe essere anche risolto (vedi keywords virtuali/desktop) non si risolverebbe comunque il concetto di sito sviluppato con caratteri e lingua in IDN.
Di fatto quanti italiani visitano un sito scritto in Tamil ?
E quanti visitano siti scritti in cinese semplificato ?
Quanti europei digiterebbero correttamente un dominio IDN.IDN in coreano ?
Questo per dire che gli IDN.IDN rimarrano confinati a realtà locali, più o meno grosse.Dubito fortemente che una persona poco informatizzata sappia cos'è una tastiera virtuale o che cmq abbia voglia di scaricarla, imparare ad usarla e poi usarla. Questo semplicemente perchè è poco pratica e l'utente medio odia le cose elaborate o troppo complicate da attuare.
La Cina, la Russia, l'India sono/saranno/diventeranno realtà molto più grosse della maggior parte delle nazioni, non dimentichiamolo
Gli IDN.IDN divideranno ancora di più internet? Questo imho è inevitabile sia con che senza gli IDN.IDN.@voidcomputer said:
A dimostrazione è in corso un out run su tutti gli .in, gli indiani si sono gettati freneticamente nella registrazione di tutti i termini in inglese con estensione .in, gli americani hanno preso la palla al balzo e surfano l'onda.
Non si capisce come mai tutti rincorrano gli .ins e nessuno registri gli IDN (questo almeno è quello che mi risulta).
Su sedo proprio adesso ci sono almeno 4 .ins in asta, e non vedo IDN (tanto per essere pratici).Ci sono state moltissime vendite IDN, basta dare un'occhiata su DNJournal.
Su Sedo "giocano" molti domainer, come per tutte le altre aste. I domainers tendono/cercano di speculare su ogni cosa. Prendi gli LLLL, buona parte delle vendite avviene tra domainers stessi, una piccola parte la acquistano gli endusers. Anche l'informazione e la pubblicità che si fa ad un estensione invece di un'altra secondo me gioca un ruolo fondamentale in questo mercato e sempre tornando su NP ( per citarne uno ) c'e' un thread lungo quanto la muraglia cinese sui domini indiani... guarda caso la stessa cosa accadde con gli LLLL@voidcomputer said:
Sul potenziale Nullmind sono daccordissimo, ma ora è presto per dire che gli IDN.IDN saranno un successo.
Vedremo
Saluti
LucaSi, infatti non ho detto che saranno un successo, ma che saranno utili a far "allargare" il bacino di utenza di Internet sicuramente
Ciao
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Luca
la valiità di alcuni IDN è chiara, specie quando riflettono la realtà (ne abbiamo avuto dimostrazione nel post dei geodomains di moniker).
Personalmente sono fidente nel futuro di questi domini vista anche la scarsità di domini non IDN rimasti, percui bloccare qualche dollaro (ora piu che mai) su un IDN non mi preoccupa.
Il riferimento alla mail è legato soprattutto alle attività commerciali che si possono fare con un dominio, ad esempio dal mio ufficio (una multinazionale) non riesco ad inviare mail ai miei idn.
Senza il traffico mail (a mio avviso) operativo al 100%, questi non riflettono tutto il potenziale che potrebbero esprimere.Ciauz
@voidcomputer said:
Perdonami, non mi è chiaro se pensi questo come mai li registri.
Freddura a parte, non è proprio corretto dire che gli IDN non sono supportati dai server di posta elettronica (basta che cerchi con google), è più corretto dire che la maggior parte dei servizi MTA e dei server DNS non sono aggiornati adeguatamente per questo tipo di domini.Dal lato speculazione/investimento, alcuni e ribadisco alcuni (una minoranza) dei domini IDN costituiscono un solida e concreta realtà.
Altri domini IDN offrono performances assolutamente soddisfacenti per il posizionamento.
Se da un lato sono poco apprezzati sul mercato secondario, dall'altro offrono una ottima alternativa a nomi di dominio non IDN con parole storpiate e senza senso.
Saluti
Luca