• User

    ditta individuale o lavoratore autonomo?

    Salve a tutti, ho un dubbio....

    Venerdi ho aperto la partita IVA come disegnatore per poter lavorare in uno studio come tutti i neolaureati in architettura. Ho compilato il modulo presso l'agenzia delle entrate, quello che fa riferimento a Ditte individuali e lavoratori autonomi. Sulla specie di ricevuta che mi hanno rilasciato (modello AA6/1), i dati sono tutti corretti, l'unico dubbio che ho riguarda la casella TIPO SOGGETTO, che invece di essere lavoratore autonomo è ditta individuale.

    Ora ho fatto vedere i documenti al mio commercialista e mi ha detto che sono tutti in regola, ma non vorrei che avesse sottovalutato questa cosa.

    secondo voi, o in base a quello che avete già fatto, è un errore e in questo caso essendo passati pochi giorni posso ancora risolvere, oppure è una semplice dicitura standard desunta dal modello che ho compilato valido in un modo o nell'altro? e se fosse un problema risolvibile, dato che ho ottenuto il regime agevolato, comporta qualche differenza rispetto al lavoro autonomo?


  • Consiglio Direttivo

    Ciao avalu81.
    Tranquillo; è tutto a posto 😉
    Sul certificato di attribuzione della partita iva è vero che c'è scritto ditta individuale; ma questo non vuol dire impresa. E' tutto ok!
    Ciao:ciauz:


  • User

    Grazie Lorenzo, i miei dubbi nascevano dal fatto di aver letto anche su questo forum i dubbi di qualcuno che chiedeva se aprirla come lavoratore autonomo o come ditta individuale e qualcuno diceva di fare attenzione perchè erano due cose diverse....

    purtroppo ho questo difetto di cercare sempre di fare le cose in regola al massimo e magari finisco per preoccuparmi troppo...

    grazie mille;)


  • Consiglio Direttivo

    Infatti, quello che tu dici è spesso vero, anche se sarebbe più corretto dire impresa individuale.
    Sulle partite iva singole comunque è sempre riportato ditta individuale sia come lavoratore autonomo che come impresa individuale........
    A suo tempo anche a me era venuto il dubbio...:)


  • User

    Concordo, io sono tornata 3 volte alla Agenzia delle entrate per la stessa ragione (sempre il solito modulo AA6/1).

    Una per iscrivermi.

    Una per chiedere se avevano inteso dittà individuale oppure professionista nel tipo soggetto (infatti, usano la stesa dicitura per entrambi) poi quando mi sono iscritta all'INPS in gestione separata (nel mio caso sono professionista senza cassa) ho barrato la casella "professionista" nel modulo INPS SC04 che trovi qui http://www.unipv.it/webstip/SC04_ISCRIZIONE_GS.pdf, (devo ancora vedere se nel programma per l'attuazione del tutoraggio collegato all'art. 13 legge 388/2000 c'è scritto da qualche parte"professionista" allora sarò più tranquilla a barrare anche quella casellina)

    Una per cancellare dal campo denominazione un nome fantasia, che come professionista non ho diritto a far comparire in documenti ufficiali.

    Ho anche ripetutamente torturato l'impiegata di banca dove ho aperto il conto professionale perchè non sbagliasse il codice attribuendo erroneamente al mio conto un codice attività diverso del mio...

    Ora sono tranquilla(scherzo, con il fisco italiano si è tranquilli solo sotto terra e neppure in quel caso sono sicura...mummmbleee, tasse di successione?!).

    Anche io sono iperprecisa e super spaventata di sbagliare qualcosa, anche perchè questo è uno di quei casi dove il detto "sbagliando si impara" è di costosa applicazione...

    Il mio consiglio per il tuo delirium tremendo da fifa fisco è tornare tutte le volte necessarie ad ogni ufficio (io però sono in campagna, ci saranno 2 gatti alla settimana, se abiti preso una grande città te lo sconsiglio, vai piuttosto a leggerti i siti di AdE, INPS, casse di categoria, ecc) finche i documenti fondamentali con cui andrai ad operare non siano perfettamente chiari e delineati per te e naturalmente, leggerti tutti i topic di questo forum, e tutta la normativa richiamata nei relativi post..:yuppi:

    Io ho fatto una lista praticamente infinita di domande che mi ponevo nei confronti del fisco, poi piano, piano ho cancellato una ad una a misura che leggevo, poi, per quelle ipercomplesse, irrealizzabili e contorte ho consultato un servizio di commercialisti sul Web, ti sembrarà strano, ma molto spesso i commercialisti NON SANNO risponderti a moltissime domande e non dipende della loro bravura, ma da quanto è articolata e complessa la materia.

    Questo ovviamente se non hai un bravo commercialista pratico, paziente, economico che ti risponde ad ogni singola domanda...io però, preferisco questo forum, per ogni cosa che ti chiedi scopri altre 1000 (nel bene e nel male) un commercialista ti risponde circoscrittamente al quesito e basta.

    A presto!

    PS: contrariamente a quanto si pensa gli impiegati dell'INPS mi sono sembrati estremamente gentili, capaci, preparati, mentre quelli dell'agenzia delle entrate sfioravano la più bieca maleducazione...è solo un caso?


  • Consiglio Direttivo

    @Passion4Quality said:

    Ora sono tranquilla(scherzo, con il fisco italiano si è tranquilli solo sotto terra e neppure in quel caso sono sicura...mummmbleee, tasse di successione?!).

    😄


  • User

    Beh grazie per il supporto morale, almeno non sono l'unico....;)

    Certo, che quando riesci a risolvere un problema se ne pongono altri mille....Ora l'azienda che mi ha costretto ad aprire la partita IVA, voleva pagarmi il 2% per l'Inarcassa, ma non possono perchè io non avendo fatto ancora l'esame di stato non sono iscritto. Al che, sono andati in escandescenza dicendo che loro non facevano altre forme contrattuali che non prevedessero l'Inarcassa e non hanno alcuna intenzione di versarmi quel 4% all'Inps.....nonostante gli fossi venuto incontro e su consiglio del mio commercialista invece del 4 gli avessi detto di versarmi il 2%....

    dopo un'ora mi richiamano, dicendo che avevano parlato con i loro commercialisti, e che avevo ragione io e i contributi dovevo versarli assolutamente all'Inps. Ma qui, altro problema: loro non hanno intenzione di farsi carico di iscrizione all'Inps o altro, quindi hanno detto che mi verseranno quel 4%, ma poi dovrò gestirmelo da solo senza che loro debbano intervenire in alcun modo.

    Ora io mi chiedo, è possibile fare una cosa del genere, cioè loro mi danno sto 4% e poi mi occupo io da solo di versare il 23% all'Inps? ho letto sul sito dell'Inps, che per i professionisti completamente autonomi è così, mentre per i collaboratori vale la regola 1/3 2/3. Dato che loro nel contratto hanno tenuto a specificare che il mio lavoro non sarà inteso in alcun modo subordinato, posso rientrare nella categoria professionisti e quindi fare tutto da solo?
    Il pericolo è che se rifiuto questa soluzione rischio seriamente di perdere il lavoro ed è una cosa che non vorrei, visto che è un'occasione ottima.

    fatemi sapere.
    ciao


  • Consiglio Direttivo

    Ciao
    Tu hai aperto partita iva, e quindi sei un *lavoratore autonomo
    *La fittizia posizione di collaboratore all'interno dello studio ai fini fiscali è ininfluente.
    Quindi sarà tuo carico l'apertura della gestione separata inps, ed il versamento per intero dei contributi previdenziali, a parte la rivalsa del 4% che esporrai in fattura.

    Il discorso dei 2/3 - 1/3 riguarda i lavoratori a progetto, ossia persone senza partita iva.
    Ciao :ciauz:


  • User

    lorenzo santo subito;)


  • Consiglio Direttivo

    :vaiii:
    tra 50 anni almeno! 😄


  • User

    Guarda, mi sembra assolutamente strano che la ditta (chiaramente, non è stata "seguita da commercialista" ma credo abbia fatto un bel po' di supposizioni da sola) ti abbia detto che "non intendeva occuparsi dell'iscrizione all'INPS"...un'affermazione che ti ha portato fuori strada, secondo me è il tipico caso in cui una dittà fa di tutto per far aprire la partita IVA ad un collaboratore che invece rientrarebbe in tipologie contrattuali ben diverse (per la cronaca la ditta può arrivare a risparmiare anche il 45% in questa modalità).

    Come giustamente detto da Lorenzo, la iscrizione all'INPS è a carico tuo e ovviamente un onere tuo. Pagherai i contributi prevvidenziali in base alla tua aliquota INPS, ed tuo imponibile ai fini INPS.

    Il tuo imponibile ai fini INPS è quello che resta dopo aver tolto dal totale delle fatture-ricevute l'IVA (che non è un costo o un compeso, ma nel tuo caso va versata dall'azienda come ritenuta d'acconto (con la 388/2000 è esonerata per il primo anno) tolti i costi deducibili (dipende in questo caso dal regime fiscale che hai scelto, io, per esempio, determinati costi non posso portarli in dettrazione e dal codice attività, quindi OKKIO quando lo scegli non tutti i professionisti hanno GLI STESSI costi deducibili).

    Poi, vedrai che in 10 minuti te la sbrighi. Nel mio post precedente ti ho dato un collegamento per il modulo di iscrizione alla gestione separata.

    Visto che non sei iscritto ad alcuna cassa finche non fai l'esame di stato e la iscrizione dovrai essere iscritto alla gestione separata, poi procedere (questo invece potrebbe essere più gravoso in termini di tempo-informazioni) a cambiare la tua possizione prevvidenziale, io ti consigliarei se sei già laureato di procedere SUBITO a fare l'esame e relativa iscrizione, perche i calcoli e computi INPS per variazione posizione prevvidenziale sono machiavelici.

    Una cosa che dovresti BEN controllare è sotto QUALE codice attività ti sei iscritto all'agenzia delle entrate e il codice INPS (seconda pagina modulo INPS di iscrizione gestione separata) attività (okkio, non sono gli stessi, l'INPS ha fatto una cosa molto riassuntiva, mentre i codici attività per i professionisti di iscrizione all'agenzia delle entrate sono tantissimi).

    Spero esserti stata d'aiuto. All'INPS poi ci sono sempre esperti pronti a darti una mano, nella mia agenzia delle entrate non c'è neppure il Tutor, mi tocca fare 35 Km ogni volta che voglio andare a consultare il tutor predisposto della 388/2000.

    Tu hai aderito al regime cui l'art.13 della 388/2000 o sei in regime ordinario?

    Fammi sapere.

    A presto!

    PS:Su, Lorenzo, spiega tu la differenza fra deducibile e dettraibile, tu che sei + bravino!!


  • User

    Allora, come ha detto Lorenzo, e come mi è stato confermato alla fine del mio commercialista, avendo aperto io la partita IVA e avendo loro esplicitato nel contratto che non si tratta assolutamente di lavoro subordinato, dovrò pensare a tutto io per quanto riguarda i contributi all'inps.

    Per quanto riguarda l'esame di stato lo faccio a fine novembre e se tutto va bene dovrei concluderlo con l'orale a febbraio/marzo, quindi cmq non posso iscrivermi all'Inarcassa fino a quel momento.

    Il mio regime è il regime agevolato anche se pratciamente ho perso la bellezza di 10 mesi di agevolazione avendola aperta a metà ottobre. ma ormai se vuoi lavorare non puoi pensare a tutte ste cose, il coltello dalla parte del manico lo hanno i datori di lavoro.....

    cmq per l'iscrizione all'Inps, porterò tutti i documenti al mio commercialista e amen, se la sbrigherà lui, che cmq mi sembra abbastanza preparato. Ora aspetto solo che mi chiamino per firmare sto benedetto contratto e poi speriamo che si riesca a fare esperienza nel vero senso della parola....

    Ciao Passion
    Ciao Lorenzo

    per quanto riguarda l'agenzia delle entrate sono perfettamente daccordo, sono pochissimi i competenti....per il resto c'ho perso 3 giorni per aprire la partita iva in 10 minuti....alla fine il mio commercialista in un'oretta e con esempi pratici mi ha fatto capire quasi tutto.....


  • User

    <<Ora io mi chiedo, è possibile fare una cosa del genere, cioè loro mi danno sto 4% e poi mi occupo io da solo di versare il 23% all'Inps? >>

    Non pagherai 23 % all'INPS, dal calcolo dovrai sostrarre quel 4% di rivalsa facoltativa (e quindi giustamente negoziabile) con un po' di fortuna e se riesci a farti attribuire sempre il 4% di rivalsa pagherai circa (circcccaaa!) un 18% dei tuoi contributi prevvidenziali, in quanto del resto si "assume l'onere" il cliente.
    Ti consiglio di fare un contratto per specificare che nelle fatture potrai avvalerti di questa modalità, essendo negoziale da messa "nero su bianco" se la ditta cambia idea ti ritrovi a pagare l'intero carico contributivo da solo.

    Ciao Ciao.

    Fedra


  • User

    Facciamo per esempio su fattura
    1100 euro prestazione-------------------------------------------
    44 euro 4% rivalsa INPS a carico del cliente (commitente)------------------------
    228,8 IVA (che va in ritenuta d'acconto quindi non li "vedrai" fisicamente in cash mai, ma che userai a conteggio per un'eventuale credito o debito d'imposta)

    Il commitente ti paga 1.144 euro (cash)

    di questi 1144 solo 1100 sono ricavi.
    Il resto (44 euro) verrà versato all'INPS, ma come hai visto, l'ha pagato il tuo cliente.
    Nell'ipotesi di non aver alcun costo e nessuna detrazione verserai ipoteticamente (IPOTETICAMENTE, ripeto)...253 euro di contributi previdenziali (23% di 1100) cui però il tuo cliente ti ha anticipato 44 euro.
    Quindi hai pagato solo 209.
    Il resto dei 847 dovrebbe essere l'imponibile ai fini IRPEF.

    Sbaglio? qualcuno mi corregge? Io non sono una commercialista, ma solo una che giustamente, avendo scelto l'art. 13 della 388/2000 ha deciso di RINUNCIARE ad avvalersi della consulenza di un commercialista in quanto non sono tenuta ad avere scritture contabili, ma questo, ovviamente non mi sostrae dal dover e poter calcolare il più esattamente possibile quanto mi viene dopo in tasca (mi rivolgerò ad un commercialista SOLTANTO quando i miei ricavi diventaranno sufficienti da potermelo permettere, il che ancora NON è).

    Mi date una mano?


  • User

    quindi au quegli 847 dovrei togliere il 10% imposta sostitutiva in funzione del regime fiscale agevolate....o sbaglio?


  • User

    No, no, no, mi autocorreggo...tu ed io siamo in regime agevolato, quindi no.."imponibile ai fini IRPEF" ma tassato del 10% ai fini dell'art. 13 della 388/2000.

    (sempre se non ho sbagliato a detrarre l'INPS e devo prendere i 1.144 come base imponibile)

    "La tassazione ridotta del 10% avviene nella normale dichiarazione annuale dei redditi ed il versamento dell?imposta sostitutiva dell?IRPEF si esegue con il modello F24 presso Banche e Poste, indicando il codice tributo 4025. Il reddito d?impresa o di lavoro autonomo, essendo tassato con aliquota sostitutiva del 10%, non va incluso nel reddito complessivo calcolato ai fini IRPEF, sfuggendo in tal modo all?ordinaria (e più gravosa) imposizione fiscale delle persone fisiche."

    (cito www.studiamo.it)

    Ma cosa intendi con

    "anche se praticamente ho perso la bellezza di 10 mesi di agevolazione avendola aperta a metà ottobre"

    ...non dovrebbe essere valida per 3 anni?quando inizia il computo?nel 2007 o nel 2008?

    Aiuuutooooo!!!!!!!!!!!!

    😢


  • User

    da quello che ho capito, non funziona sulla base dei tre anni da quando l'hai aperta, ma gli anni di agevolazione fiscale terminano il 31 dicembre di ogni anno. in questo caso, avendola io aperta il 19 ottobre, ho perso 10 mesi perchè il primo anno di agevolazione per me come per tutti scade il 31 dicembre quindi avrò sfruttato solo due mesi del primo anno.

    ma dato che il mio contratto, salvo imprevisti dovrebbe scadere fra 12 mesi, non mi preoccupo per ora, spero, fino alla fine 2009 di aver trovato un lavoro più stabile e con una forma contrattuale che non preveda la partita iva.


  • Consiglio Direttivo

    Effettivamente è così come hai detto. Il primo anno è quello solare in cui hai aperto la partita iva, che terminerà il 31 dicembre. Il neo più grosso di tutta la faccenda è l'inesorabile assoggettamento allo studio di settore a partire dal secondo anno, e quindi il dover avere un minimo di compensi per poter essere congrui.
    Per fine 2009 ti auguro di proseguire con partita iva; siamo o non siamo liberi professionisti?
    Ciao collega 😉


  • User

    Bravo, Lorenzo, grazieee Avalu

    Però, non hai risposto alla mia domanda....

    Quel 10% di imposta sostitutiva va calcolato al netto o lordo degli oneri contributivi?

    Bip, Bip!!


  • Consiglio Direttivo

    Ultimamente ho discusso proprio di questo argomento; secondo la mia opinione i contributi previdenziali, non essendo spese inerenti l'attività, non possono concorrere ad abbassare i compensi, come invece queste ultime fanno.
    E' risaputo che con il R.A. (e solo col R.A., il discorso cambia se si hanno altri redditi, tipo dipendente) non è possibile dedurre le spese per mutui, le spese sanitarie, ecc, quindi non vedo come poter dedurre i contributi; compilando il quadro inerente gli oneri e spese inoltre si può vedere come l'immissione di tali valori non cambia il valore dell'imposta sostitutiva.
    Sono curioso comunque di avere un'opinione in merito anche da altri moderatori ed utenti.
    Ciao:ciauz: