• User

    Professionista non iscritto ad albo: rivendita

    Salve,
    sono un grafico attivo come professionista senza iscrizione ad albo professionale, con iscrizione alla gestione separata INPS.
    Avrei la necessità di fornire ad alcuni clienti un servizio tutto compreso di progettazione e fornitura di materiali stampati, che però farei realizzare a mia volta da un fornitore (tipografia).
    Ipotesi: il cliente mi chiede un depliant. La progettazione costa 100 ?, e la stampa il mio fornitore me la fa pagare 1000. Io fatturo al cliente 1150 in totale, specificando in fattura che il totale è composto da 100 di progettazione e 1050 di stampa (considero un margine per coprire i costi di gestione della tipografia).
    Come libero professionista posso fare questo? Non è che poi mi trovo a pagare tasse si 1150 anzichè su 150? Una dipendente del mio commercialista in passato mi ha sempre detto di non farlo, oggi a seguito di un incontro con una collega mi ha detto che si può tranquillamente fare.
    Sono confuso e non posso permettermi di sbagliare su un aspetto simile...
    Qualcuno ha idee in proposito?
    Grazie.

    Francesco


  • Consiglio Direttivo

    Ciao Thedarkmist e Benvenuto nel Forum GT

    Se sei un libero professionista offri la tua opera intellettuale, nel tuo caso mirata alla progettazione grafica. Va di per se la possibilità di comprendere in parcella spese inerenti alcune stampe; ma se su 1100 euro solo 100 sono di prestazione professionale c'è qualcosa che non va.
    Per quanto riguarda il peso fiscale vedo qualche problema: immagino che tu richiederai la fattura di 1000 euro alla tipografia; ma non sono certamente spese inerenti l'attività.
    Sarebbe auspicabile che tu fatturassi soltanto per la tua prestazione professionale, lasciando alla tipografica di fatturare per la sua. Magari potresti sì farti riconoscere alcune spese, ma oltre al 30%-40% dell'importo della prestazione io pesonalmente non andrei...
    Ciao:ciauz:


  • User

    Se sei un libero professionista offri la tua opera intellettuale, nel tuo caso mirata alla progettazione grafica. Va di per se la possibilità di comprendere in parcella spese inerenti alcune stampe; ma se su 1100 euro solo 100 sono di prestazione professionale c'è qualcosa che non va.Il rapporto 100 - 1100 era puramente indicativo, a scopo di esempio. Vero però è che se il cliente richiede una tiratura molto alta il costo di stampa può superare di molte volte il costo di progettazione (il costo di progettazione è indipendente dalla tiratura!).

    Per quanto riguarda il peso fiscale vedo qualche problema: immagino che tu richiederai la fattura di 1000 euro alla tipografia; ma non sono certamente spese inerenti l'attività.E' proprio questa la mia domanda. Se non fosse possibile registrare quella fattura fra i costi, e quindi dedurla completamente dalla base imponibile, è un problema gigante!

    Sarebbe auspicabile che tu fatturassi soltanto per la tua prestazione professionale, lasciando alla tipografica di fatturare per la sua. Magari potresti sì farti riconoscere alcune spese, ma oltre al 30%-40% dell'importo della prestazione io pesonalmente non andrei...Fin qui c'ero arrivato 😉 ho sempre lavorato in questo modo, però è un problema. E' un problema per il cliente, che si trova a dover pagare un fornitore che non conosce ed è un problema per la tipografia che deve attendere soldi da un cliente che non conosce. E la tipografia non si sente garantita. Se la tipografia fa il preventivo a me, vuole i soldi da me. Capisci il problema? Mettiti nei panni della tipografia. Tizio (che conosci) ti fa un ordine
    che però poi passerà a pagare Caio (che non sai chi è). Non è il massimo, vero?
    Vorrei poter gestire tutto io, in modo da dare sia al cliente che al fornitore un unico interlocutore.


  • Consiglio Direttivo

    Immagina di essere ingegnere, pensa se la stessa cosa venisse traslata al settore dell'edilizia: tu professionista incaricato della progettazione, che gli fatturerai anche il costo dei lavori dell'impresa esecutrice. Ovvio che non è possibile, oltre che antieconomico...

    Tu quindi accetterai l'incarico di grafico, consiglierai al cliente una tipografia (poi in genere un grafico si rivolge sempre alla stessa, per cui ne nasce un rapporto di fiducia), semprechè il cliente non abbia una tipografia sua, e quindi ci saranno due contratti separati...
    se ci saranno problemi, la tipografia se la vedrà col cliente.
    Ciao


  • User

    No, non sono d'accordo. La cosa ha senso, ha completamente senso. Tant'è che è il modo NORMALE di lavorare di un qualsiasi studio grafico che sia inquadrato come società (sas, srl etc). E io devo essere competitivo offrendo servizi equivalenti ai miei concorrenti!

    E' evidente che mi rivolgo spesso allo stesso fornitore, ma il fatto che l fornitore si fidi di me non significa che si fidi dei miei clienti. Clienti su cui io stesso non posso garantire. Un cliente nuovo non lo conosco nemmeno io!. Poi se io al cliente dico di andarsene per i cavoli suoi in tipografia, PERDO IL CLIENTE perchè vuole avere vita facile, minimizzando il proprio impegno, e se ne andrà da coloro che offrono il servizio completo. Ed ha ragione. E' giusto. Anche io nei loro panni preferirei avere un solo interlocutore, che non dovermi occupare della tipografia (inoltre la gestione della tipografia è complicata e un cliente non esperto lo metti in difficoltà).

    Alla fine la mia domanda non ha ricevuto risposta...
    Mi confermi che la fattura della tipografia non si può portare in deduzione, oppure semplicemente mi consigli di non rischiare perchè non sai cosa può accadere? Vorrei portare la discussione su un piano pratico, non teorico.
    Vorrei sapere cosa succede nella realtà, poi trarrò le mie conclusioni.
    Grazie.


  • Consiglio Direttivo

    @TheDarkMist said:

    No, non sono d'accordo. La cosa ha senso, ha completamente senso. Tant'è che è il modo NORMALE di lavorare di un qualsiasi studio grafico che sia inquadrato come società (sas, srl etc). E io devo essere competitivo offrendo servizi equivalenti ai miei concorrenti!

    E' proprio questa la differenza; lavorare come libero professionista non ti permette l'attività di vendita; viceversa potrà farlo una società iscritta alla camera di commercio.

    Una cosa pratica pratica--- riprendiamo l'esempio delle 100 euro di grafica e 1000 di tipografia che tu ti dedurrai ad esempio come "altre spese documentate". Estendendo queste percentuali alla tua contabilità annuale avrai seri problemi nel tuo studio di settore; infatti il valore "incicenza dei costi sui compensi ne risulterà completamente sballato"; il che potrebbe con un accertamento farti addebitare tasse di gran lunga maggiore, su una presunzione di maggior reddito, vista la mole di spese dichiarate...

    Ciao


  • User

    Ecco, questo è più chiaro.
    Allora, prendendo il problema per le corna, è possibile "tramutare" la mia partita iva di consulente in una impresa individuale con iscrizione alla camera di commercio? Oppure è necessario cessare l'attività e aprirne una nuova, con tutte le spese di chiusura/apertura connesse?


  • User Attivo

    @TheDarkMist said:

    Salve,
    sono un grafico attivo come professionista senza iscrizione ad albo professionale, con iscrizione alla gestione separata INPS.
    Avrei la necessità di fornire ad alcuni clienti un servizio tutto compreso di progettazione e fornitura di materiali stampati, che però farei realizzare a mia volta da un fornitore (tipografia).
    Ipotesi: il cliente mi chiede un depliant. La progettazione costa 100 ?, e la stampa il mio fornitore me la fa pagare 1000. Io fatturo al cliente 1150 in totale, specificando in fattura che il totale è composto da 100 di progettazione e 1050 di stampa (considero un margine per coprire i costi di gestione della tipografia).
    Come libero professionista posso fare questo? Non è che poi mi trovo a pagare tasse si 1150 anzichè su 150? Una dipendente del mio commercialista in passato mi ha sempre detto di non farlo, oggi a seguito di un incontro con una collega mi ha detto che si può tranquillamente fare.
    Sono confuso e non posso permettermi di sbagliare su un aspetto simile...
    Qualcuno ha idee in proposito?
    Grazie.

    Francesco

    La dipendente del tuo commercialista ha detto questo .. ma il tuo commercialista cosa dice? Lo paghi e hai il diritto di avere un colloquio con lui.
    Potresti avere dei problemi con gli studi di settore in questo caso preferiresti pagare più tasse o ricevere un accertamento fiscale (se sei in regola non dovresti avere molti problemi)?
    Parla con il tuo commercialista lui conosce realmente la tua situazione e saprà darti le risposte giuste .. altrimenti passa al commercialista del tuo collega.:D


  • User

    Non so da voi, ma nella mia zona i commercialisti sono tutti uguali. Sono dei contabili. Registrano le fatture, fanno la dichiarazione dei redditi, e si fanno sentire solo per gli F24 e le loro fatture. In termini di consulenza fiscale sono un disastro. Ti fanno passare sempre per rompipalle.
    Qui stiamo messi così, purtroppo.