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Crepi il LUPO!!!!!!
Ho capito e ti ringrazio ma restano altri dubbi per i quali non so se sono duro io o è complessa la legislazione, in ogni caso mi scuso di approfittarne e se sembro bastian contrario.
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Ma come faccio a capire se supero il limite della decenza e posso essere considerato abituale?
Per ora sarebbero 2 coco pro (o due progetti diversi in uno) più mi auguro altre possibile collaborazioni.
Quante massimo ? un'altra? Altre due? E con altre aziende? -
Vedi c'è una cosa che ho dimenticato di dire: vorrei tenere entro breve dei corsi di formazione sulla comunicazione, magari tramite agenzie.
In tal caso potrebbero essere più d'uno.
Anch'esse farle tramite coco pro?
E poi da qui ad un anno le collaborazioni potrebbero essere (in totale) anche 6 (o più con i corsi di formazione), come mi auguro , chissà...
Che farei? Dovrei aprire la partita IVA con dei Co Co pro in atto? Si può fare?
- Ma la partita IVA forfettaria non serve proprio per i giovani che vogliono cominciare a fare consulenze e non gudagnano più di 10 mila euro l'anno?
Ma non potevano fare una legislazione più semplice
Rischio che tu mi mandi a quel paese!
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Effettivamente così, messe in chiaro, sembrerebbero superare il limite della decenza su base annua... purtroppo non ti so indicare un limite numerico o di importi, non ne esistono, personalmente ritengo che quando si superino le 3-4 cocopro nell'anno con 3-4 committenti e si voglia continuare, magari anche incrementando, e tutte rientrino nel medesimo o similare oggetto (comunicazione aziendale nel tuo caso compresa la formazione sul tema) allora forse è meglio si partire già con la partita IVA.
Ti segnalo il regime per le "nuove iniziative produttive" (L. 388/2000) adeguato ai nuovi contribuenti, agevolata da una tassazione ridotta e dal fatto di poter sostituire l'intervento del commercialista con quello del Tutor messo a disposizione gratuitamente dall'agenzia delle entrate. Puoi leggere in merito qui tante cose interessanti, da leggere bene:
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/eb7e110a8d1cfdd/avvio_attivita.pdf
Tutto il fascicolo ed in particolare da pag. 29.
In ogni caso il mio consiglio è quello comunque di rivolgerti almeno inizialmente ad un dottore commercialista di fiducia per partire col piede giusto anche se scegliessi questo particolare regime, poi passeresti al tutor. Il Commercialista, oltre ad aprirti la P. Iva, potrà farti alcune proiezioni del tuo reddito ed in base a quello suggerirti il miglior regime contabile, non è detto infatti che per tutti i livelli di reddito il regime delle nuove iniziative produttive sia il più conveniente.
Paolo.
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Si anche a me il regime agevolato o forfetario sembrerebbe la miglior cosa.
In tal caso posso fare il vero e proprio contratto di prestazione d'opera intellettuale (per il corso) e professionale (per l'altro progetto).Il mio commercialista però mi ha detto che su un pagamento dell'Azienda di 5000 euro più iva andrei a guadagnarcene solamente circa 4000 netti nonostante questo regime agevolato (ed escluso la parcella sua, altri 500 euro, quindi alla fine solo 3500 euro!).
Ti pare possibile?
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Solo 500 euro per il commercialista ?!?!?!?
Paolo
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Seeeeeeeeee per cominciare e basta...
Cmq la mia domanda non era sulla parcella del commercialista... ma su quel calcolo che non mi sembra granchè vantaggioso.Senti Paolo io non credo che sia il caso di aprire ora la partita iva adesso a Novembre.
Penso che faro dei co co pro.
E se ad anno nuovo avessi diverse offerte posso pensare di aprire la partita iva forfettaria (mentre termino i co co pro).
Tanto si può fare giusto?Grazie
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No Marcoaurelio, leggi bene a pag. 29 (soggetti ammessi) della guida dell'Agenzia delle Entrate... quel regime agevolato non è utilizzabile se operi la prosecuzione di una attività che prima svolgevi quale dipendente e, poichè qui si parla di fisco, ai fini fiscali il reddito da Cocopro è considerato assimilato a quello di lavoro dipendente.
Quindi fai subito partita iva se escludi l'idea di un periodo da cocopro (pochi committenti) e poi passaggio ad iva con regime diverso quello lì.
Il calcolo direi che è esatto (a meno di altri costi deducibili).
Paolo.
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Beh potrei fare coco pro....
e poi passare all'Iva con il Regime contabile forfetario per contribuenti minimi:
E? il regime naturale (non c?è bisogno di opzione) per le imprese individuali quando sussistono i seguenti requisiti, riferiti all?anno precedente oppure, mediante previsione, a quello in corso, per le nuove imprese:
ricavi non superiori a ? 10.329,14 ragguagliati ad anno;
utilizzo di beni strumentali (anche in leasing) di costo complessivo, al netto degli ammortamenti, non superiore a ? 10.329,14 ragguagliato ad anno;
mancanza di esportazioni;
corresponsione a dipendenti e altri collaboratori stabili di compensi (comprensivi dei contributi previdenziali e assistenziali) non superiori al 70% del volume d?affari realizzato, sempre nel rispetto del massimale di cui sopra di ? 10.845,59.
Essendo un regime naturale, salvo opzione per il regime ordinario o semplificato, esso è obbligatorio per i contribuenti aventi i suddetti requisiti. Pertanto, in mancanza di opzione di revoca, occorre calcolare il reddito d?impresa in modo forfetario e non in modo ordinario.
Tuttavia, l?Amministrazione finanziaria ha dimostrato, almeno finora, benevolenza verso i ?distratti? che hanno dimenticato di contrassegnare l?opzione a favore del calcolo ordinario del reddito, non procedendo a rettifica della loro dichiarazione dei redditi.
Quindi, il regime forfetario è applicabile a:
ditte individuali (persone fisiche);
lavoratori autonomi (professionisti).
Libri e registri conseguenti al regime
IVA
fatture emesse o corrispettivi.
Oppure (in sostituzione del registro IVA) apposito ?prospetto? contabile semplificatoDipendenti (se esistono
libro paga;
libro matricola;
libro infortuni.
Nel regime forfetario i fatti di gestione da registrare si riducono ai seguenti:Vendite
La grande semplificazione contabile di questo regime riguarda non solo le registrazioni, che sono ridotte al minimo indispensabile, ma anche il calcolo del reddito.Le vendite mensili possono essere annotate cumulativamente entro il 15 del mese successivo.
Il divieto vale solo per quel regime li o no? .. Questo qui va bene no?
Non è vantaggioso come quello che mi hai fatto notare tu... ma sempre meglio che niente mi pare...
L'importante è che si possa in qualche modo cominciare con i Co CO pro e poi proseuguire aprendo la partita Iva .
Per ora sono solo 2 . Se a febbraio diventano 4 o 5 allora apro la partita Iva
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Perfetto, vedo che in 10 minuti hai fatto un master tributario :D, e ti assicuro che per determinati livelli di reddito potrebbe essere addirittura più conveniente dell'altro.
Ok così dunque 2 cocopro 2005 e poi da 2006 con quel regime apri la posizione IVA.
Unico neo un po' di assistenza dal commercialista, che prima avresti potuto evitare con il toutoraggio gratuito dell'Agenzia delle Entrate.
Paolo
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Voglio sperare che uno come te sia già insegni già o sia direttore di un Master universitario su queste materie...
A quanto ho capito trattandosi di due anni diversi (2005 e 2006) anche se i co co pro non sono finiti con quel regime IVA che aprirei nel 2006 non ci dovrebbero essere problemi giusto?
Grazie cmq e spero di non assillarti più con i miei dubbi
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Non esageriamo, ho insegnato solo ad altri dottori commercialisti.... e x ora mi basta .
Si ok, vuol dire che tu, legittimamente:
- ad un tratto ti sei accorto/hai deciso che quella era la tua strada, anche visto il fioccar di incarichi
- dunque correttamente hai deciso di operare professionalmente
- pertanto hai upgradato la tua posizione a quella di titolare di partita iva.
Ripeto l'in bocca al lupo!!!!
Ciao.
Paolo
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Ok riassumendo per il momento apro uno due co co pro con la stessa Azienda, poi se dovessere diventare più di 4 con più di due aziende penso alla partita iva da aprire (anche se sto terminando i co co pro)
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Salve Marcoaurelio, salve i2m4y, mi son appena iscritto a questo forum dopo aver letto la vostra discussione. Mi chiamo Matteo e scrivo dalla prov. di Livorno ed avrei anch io un quesito da porre in tema di partita IVA. Adesso partecipo per il 25% in una ditta locale, ma sono intenzionato ad aprirmi la mia partita IVA, e per problemi di "accordi non rispettati" dal responsabile della suddetta ditta e per avere più autonomia nel gestire i miei lavori. Sono grafico pubblicitario da oltre 12 anni, ho già avuto una società (s.a.s.) per 2 anni (1996-1998), sono satto dipendente per circa 4 anni (1999-2002) ed ora, come dicevo, socio in partecipazione. Parlando con un amico son venuto a conoscenza di questa partita iva forfettaria, che con sorpresa ho valutato come la soluzione migliore. Con il mio commercialista non ho avuto ancora modo di parlare, che come tutti sanno, i commercialisti son sempre pieni di impegni e poco reperibili. Volevo sapere qualcosa di più su questo tipo di partita iva, avevo pensato di prenderla come Consulente Pubblicitario, ma so ben poco sull'argomento. Ringrazio in anticipo per le informazioni, mi complimento per il forum molto utile e auguro buon lavoro a tutti.
Matteo:)