• Super User

    @Marcoaurelio said:

    :fumato:

    1. Per scrivere nel curriculum che sono stato consulente di tale Azienda che contratto devo chiedere? Prestazione d'opera professionale?

    2. Un altro motivo per cui vorrei fare il contratto di prestazione d'opera è quello di essere libero di muovermi e fare l'orario che mi pare. Il mio lavoro è principalmente intellettuale e devo spostarmi per realizzarlo.
      So che il co. co . pro non da vincoli di orario ma si sa che nelle amministrazioni pubbliche inveve vengono usati per sostituire i vecchi co.co.co con orari continuati.

    3. Il compenso non sarà molto alto, essendo io principiante: é obbligatorio, per fare un contratto di prestazione d'opera professionale o intellettuale (devo fare un corso di formazione) aprire la partita IVA?

    4. Siccome devo convincerli: per loro è conveniente la consulenza a parità di prezzo?

    5. Per quel che ho capito io , consultandomi con un commercialista, se chiedo il contratto di prestazione ed apro la partita iva forfettaria alla fine mi rimangono meno soldi rispetto al Co.CO.Pro e meno contributi pensionistici

    6. Avreste un modello di contratto di prestazione d'opera?

    7. In futuro se cercassi un inserimento in questa azienda è meglio il contratto a prestazione d'opera o la consulenza?

    8. Infine cosa ne pensate del mio ragionamento? Vista la mia situaizone me lo consigliate il contratto di prestazione d'opera per tentare una carriera di consulente e per "ingrassare" il mio curriculum?

    Mi scuso per le molte domande e vi ringrazio in anticipo.

    Ciao e benvenuto sul forum,

    1. per scrivere "consulente" non c'è problema puoi anche fare una cocopro... quello è solo il regime giuridico che ti legherebbe all'ente, ma il contenuto della tua prestazione sarebbe di natura consulenziale.
      Devo però essere sincero, in Italia abusiamo un po' della parola consulente.... in altri paesi la definizione di consulente non è solo legata alla formazione approfondita, ma anche e soprattutto alla esperienza maturata nel campo.

    2. Non c'è vincolo di orario nelle cocopro e ciò risulta chiaramente dai contratti. Che poi loro comunque ti vogliano presente... diventa questione di forza contrattuale e tale problema rimane anche se tu fossi consulente a partita IVA. Da questo punto di vista è indifferente il regime giuridico, è questione di ciò che sta veramente sotto.

    3. Qui ti posso dare solo una risposta spannometrica poichè dipende da cosa significhi "a parità di prezzo"... se per parità intendi tutto compreso (cioè a parità di esborso dell'Ente) direi la consulenza perchè possono dedurre il costo dall'Irap (4,25% di risparmio) ed è meno complessa da gestire formalmente.

    4. sono d'accordo con il tuo commercialista... soprattutto se ti limiti a quella prestazione

    5. uno prestampato non ce l'ho, quando li redigo, lo faccio sempre ex-novo con a fianco legge, interpretazioni ed esigenze del cliente, per dare la qualità del "taglio sartoriale". Su internet ne puoi trovare molti, prova ad esempio nel sito dei consulenti del lavoro, penso che in qualche documento ne parlino e magari ne mettano esempi.

    6. Dipende cosa vuoi ottenere, se vorrai continuare professionalmente nel campo, quali sono le tue aspettative di sviluppo insomma ecc. ecc. ... difficile rispondere a queste domande.

    7. Farei tranquillamente la cocopro per 3-4 mesi ingrassando il curriculum quale prestazione consulenziale a tutti gli effetti. Intento mi chiarirei le idee sull'Ente in questione, sul lavoro e su quello che vorrò fare in futuro...

    :ciauz:

    Paolo


  • User

    Mi permetto di dire che sei stato di una gentilezza e di una chiarezza infinita.
    Grazie sinceramente.

    Ne approfitto però 🙂 per chiarirmi meglio.

    Io vorrei tenere i piedi in due staffe.

    1. Aprirmi una carriera di consulente aziendale (specie nelle aziende pubbliche dove sono più preparato)

    2. Vedere se tra un pò, avendo fatto alcune consulenze ed ulteriormente arricchito la mia formazione, riesco ad inserirmi in qualche Azienda in una posizione decente (non di sfruttamento, vista la mia preparazione) magari come responsabile della Comunicazione.

    Mi permetto di segnalare che su internet ho trovato che l?obbligo di apertura della partita Iva è tassativo solo per le attività imprenditoriali e non per le attività professionali tranna nei casi

    1. Abitualità di uso del lavoro autonomo ( non è ancora il mio caso comincio ora
    2. Pluricommittenza (ancora non è il mio caso)
    3. Garanzia di reddito costante (ho solo il reddito per questo progetto per questi mesi)

    Alla luce di ciò :

    1. Perchè non posso chiedere 2 contratti di prestazione d'opera senza aprire la partita IVA?

    2. il co co co pro permetterebbe di fare altre consulenze tipo corsi di formazione in altre aziende?

    3. Trattandosi di due progetti diversi (di cui uno un corso di formazione) ci vogliono due contratti di coco pro?

    4. Il mio progetto sarà molto dettagliato e dipende molto dalla disponibilità dei dipendenti e di un terzo soggetto.
      Si può inserire una clausola nel coco pro che se mi fanno perdere tempo (cosa che succede in quell'azienda) o si allungano i tempi ed i costi oppure i risultati non sono garantiti?

    5. Che mi consigli?

    So di aver esagerato con le domande ma ero un pò :arrabbiato:
    (Adesso mi darò una calmata :fumato: )

    Grazie e complimenti!


  • Super User

    @Marcoaurelio said:

    Io vorrei tenere i piedi in due staffe.

    1. Aprirmi una carriera di consulente aziendale (specie nelle aziende pubbliche dove sono più preparato)

    2. Vedere se tra un pò, avendo fatto alcune consulenze ed ulteriormente arricchito la mia formazione, riesco ad inserirmi in qualche Azienda in una posizione decente (non di sfruttamento, vista la mia preparazione) magari come responsabile della Comunicazione.

    Alla luce di ciò :

    1. che mi consigli?

    2. il co co co pro permette di fare altre consulenze tipo corsi di formazione in altre aziende?

    3. Trattandosi di due progetti diversi (di cui uno un corso di formazione) ci vogliono due contratti di coco pro?

    4. Il mio progetto sarà molto dettagliato e dipende molto dalla disponibilità dei dipendenti e di un terzo soggetto.
      Si può inserire una clausola nel coco pro che se mi fanno perdere tempo (cosa che succede in quell'azienda) o si allungano i tempi ed i costi oppure i risultati non sono garantiti?

    So di aver esagerato con le domande ma ero un pò :arrabbiato:

    Grazie e complimenti!

    1. ti consiglio di fare qualche cocopro nelle varie aziende e poi divenire dipendente "decente" di quella migliore (sotto i vari aspetti di tuo interesse), visto che mi sembra questo il tuo fine. Questa soluzione potrebbe avere anche un vantaggio previdenziale, infatti con le cocopro verseresti contributi all'INPS, che è anche l'istituto che gestisce i dipendenti, rendendo più facile una futura ricongiunzione dei contributi a fini pensionistici. (Le regole esatte per ottenere la ricongiunzione però non le conosco). Con la consulenza in partita IVA potresti invece avere una cassa previdenziale privata, e la ricongiunzione potrebbe essere vietata o più difficile.
      Inoltre avresti meno costi di gestione (commercialista, Irap....)
      Certo resta nei limiti di decenza quanto a numero di quelle cocopro nel perido anteriore all'assunzione (non posso ahimè darti un numero esatto).

    2. Certo avere più cocopro non è vietato, solo bada alla decenza di cui sopra onde evitare una presunzione di professionalità per cui scatterebbe l'obbligo di partita iva. Sarebbe opportuno anche modulare i progetti differenziandoli a dovere.

    3. anche uno solo con la distinzione dei due progetti e gli altri riferimenti contrattuali opportunamente calibrati sui due tuo interventi.

    4. Tutto è inseribile tranne quanto vietato o non derogabile per legge. E' un contratto tra le parti, ma vedo poco "quantificabile" la perdita di tempo e poco "qualificabili" le azioni che genererebbero la perdita di tempo, ma qui sei tu che devi esaminare nella tua testa quello che potrebbe succedere e avere la forza contrattuale di farlo accettare alla controparte.

    :ciauz:

    Paolo


  • User

    Ooooopppps mi scuso.. Ho modificato il messaggio mentre mi stavi rispondendo!

    Volevo solo aggiungere che su internet ho trovato che l?obbligo di apertura della partita Iva è tassativo solo per le attività imprenditoriali e non per le attività professionali tranne nei casi

    1. Abitualità di uso del lavoro autonomo ( non è ancora il mio caso comincio ora
    2. Pluricommittenza (ancora non è il mio caso)
    3. Garanzia di reddito costante (ho solo il reddito per questo progetto per questi mesi)

    Allora perchè non potrei chiedere 2 contratti di prestazione d'opera senza aprire la partita IVA?

    P.S aggiungo che ho molta esperienza teorica e meno pratica ma ho conosciuto consulenti che mi sembrano meno preparati di me (mi scuso per la immodestia) . Non è sufficiente per aspirare a fare consulenze professionali dato che mi chiedono già di fare un corso in azienda?

    Grazie infinite


  • Super User

    Sull'abitualità do il mio assenso (è quel limite di decenza di cui ho detto).

    Sulla pluricommittenza:
    La partita IVA muove il suo obbligo dalla professionalità (ed abitualità) nel rendere le prestazioni.
    Reputo cha anche in caso di pluricommittenza potrebbe essere ancora da dimostrare la professionalità, che può discendere da tanti altri parametri (ad esempio i capitali impiegati)...

    Mi dai un link a quel sito per favore?


  • User

    Certamente.... è un link che ho trovato spulciando questo bellissimo forum!

    http://www.breadandroses.it/servizi/partite_iva.php

    Fammi sapere cosa ne pensi e se resta il tuo consiglio di fare il coco pro (oppure se posso fare i contratti di prestazione d'opera senza aprire la partita iva) nonostante voglia tentare la strada delle consulenze.
    Io sarei disposto anche ad aprirla anche se da quel che mi dici mi pare di capire che forse per ora non mi conviene :mmm:

    Grazie di tutto 😉


  • Super User

    *Vi sono alcuni elementi dell?attività professionale che indirizzano in modo abbastanza preciso verso l?obbligatorietà di utilizzo del regime fiscale dell?Iva e quindi l?apertura della partita Iva:

    Abitualità di uso del lavoro autonomo
    Pluricommittenza (ossia lavorare per più aziende)
    Garanzia di reddito costante
    Sistemi di organizzazione professionale: la presenza di albi ed ordini non è, di per se, un elemento sufficiente come discrimine tra obbligo e non obbligo di utilizzo del regime fiscale Iva, anche per la estrema disparità delle situazioni professionali in Italia *

    Quindi un "abbastanza indirizzo" è uguale "limite di decenza" di cui ho detto.... se hai troppe collaborazioni con molti committenti ecc. i verificatori potrebbero aver da dire.

    Resto dell'opinione di usare cococopro almeno all'inizio e tronare su queste valutazioni tra un anno per vedere dove stai andando...

    :ciauz:


  • User

    Strano io ho provato ed il link funziona..

    http://www.breadandroses.it/servizi/partite_iva.php

    prova anche a fare copia incolla sulla barra degli indirizzi oppure ad andare su www.breadanroses.it e cercare l'argomento.

    Cmq nel sito non si parla di consulenza occasionale ma di Abitualità di uso del lavoro autonomo .

    Non conosco bene il concetto di occaisonale.
    Io so che per adesso devo fare due consulenze (forse in un unico contratto) che mi impegneranno circa 3 mesi
    Nel frattempo al massimo potrei attivarne un 'altra credo.

    Si può parlare già di abitualità?

    Se non sono occasionali non potrei fare la partita iva forfettaria?

    Mi scuso ma sono confuso e non ho ancora capito.
    Se ho capito bene quel contratto è utile solo se uno fa molte consulenze ed ha la partita iva e quindi un certo guadagno.

    Dal punto di vista della consulenza e del prestigio avere un co. co . pro ed un contratto di prestazione d'opera professionale o intellettuale è lo stesso secondo te.

    Però io so che in azienda tutti, dagli usceri precari agli impiegati hanno un co. co . pro., mentre le consulenze le offrono solo ai professionisti ed a gente preparata.

    Possibile che ciò non conti?


  • Super User

    Ok Occasionali escluse.
    Non farti fuorviare dalla nomea del cococopro... bada alla sostanza... sei all'inizio!

    Tra un anno riguarda la tua posizione e decidi se continuare così, se divenire dipendente o aprire p.iva.

    Io farei cococopro... e sarei sicuro che il contenuto del mio progetto sarebbe consulenziale.

    In bocca al lupo.

    Paolo.


  • User

    Crepi il LUPO!!!!!!

    Ho capito e ti ringrazio ma restano altri dubbi per i quali non so se sono duro io o è complessa la legislazione, in ogni caso mi scuso di approfittarne e se sembro bastian contrario.

    1. Ma come faccio a capire se supero il limite della decenza e posso essere considerato abituale?
      Per ora sarebbero 2 coco pro (o due progetti diversi in uno) più mi auguro altre possibile collaborazioni.
      Quante massimo ? un'altra? Altre due? E con altre aziende?

    2. Vedi c'è una cosa che ho dimenticato di dire: vorrei tenere entro breve dei corsi di formazione sulla comunicazione, magari tramite agenzie.
      In tal caso potrebbero essere più d'uno.
      Anch'esse farle tramite coco pro?

    E poi da qui ad un anno le collaborazioni potrebbero essere (in totale) anche 6 (o più con i corsi di formazione), come mi auguro , chissà...

    Che farei? Dovrei aprire la partita IVA con dei Co Co pro in atto? Si può fare?

    1. Ma la partita IVA forfettaria non serve proprio per i giovani che vogliono cominciare a fare consulenze e non gudagnano più di 10 mila euro l'anno?

    Ma non potevano fare una legislazione più semplice :arrabbiato:
    Rischio che tu mi mandi a quel paese! 😢


  • Super User

    Effettivamente così, messe in chiaro, sembrerebbero superare il limite della decenza su base annua... purtroppo non ti so indicare un limite numerico o di importi, non ne esistono, personalmente ritengo che quando si superino le 3-4 cocopro nell'anno con 3-4 committenti e si voglia continuare, magari anche incrementando, e tutte rientrino nel medesimo o similare oggetto (comunicazione aziendale nel tuo caso compresa la formazione sul tema) allora forse è meglio si partire già con la partita IVA.

    Ti segnalo il regime per le "nuove iniziative produttive" (L. 388/2000) adeguato ai nuovi contribuenti, agevolata da una tassazione ridotta e dal fatto di poter sostituire l'intervento del commercialista con quello del Tutor messo a disposizione gratuitamente dall'agenzia delle entrate. Puoi leggere in merito qui tante cose interessanti, da leggere bene:

    http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/eb7e110a8d1cfdd/avvio_attivita.pdf

    Tutto il fascicolo ed in particolare da pag. 29.

    In ogni caso il mio consiglio è quello comunque di rivolgerti almeno inizialmente ad un dottore commercialista di fiducia per partire col piede giusto anche se scegliessi questo particolare regime, poi passeresti al tutor. Il Commercialista, oltre ad aprirti la P. Iva, potrà farti alcune proiezioni del tuo reddito ed in base a quello suggerirti il miglior regime contabile, non è detto infatti che per tutti i livelli di reddito il regime delle nuove iniziative produttive sia il più conveniente.

    Paolo.


  • User

    Si anche a me il regime agevolato o forfetario sembrerebbe la miglior cosa.
    In tal caso posso fare il vero e proprio contratto di prestazione d'opera intellettuale (per il corso) e professionale (per l'altro progetto).

    Il mio commercialista però mi ha detto che su un pagamento dell'Azienda di 5000 euro più iva andrei a guadagnarcene solamente circa 4000 netti nonostante questo regime agevolato (ed escluso la parcella sua, altri 500 euro, quindi alla fine solo 3500 euro!).
    Ti pare possibile?


  • Super User

    Solo 500 euro per il commercialista 😄 😄 😄 😄 :lol: :lol: :lol: ?!?!?!?

    :ciauz:

    Paolo


  • User

    Seeeeeeeeee per cominciare e basta...
    Cmq la mia domanda non era sulla parcella del commercialista... ma su quel calcolo che non mi sembra granchè vantaggioso.

    Senti Paolo io non credo che sia il caso di aprire ora la partita iva adesso a Novembre.
    Penso che faro dei co co pro.
    E se ad anno nuovo avessi diverse offerte posso pensare di aprire la partita iva forfettaria (mentre termino i co co pro).
    Tanto si può fare giusto?

    Grazie :vai:


  • Super User

    No Marcoaurelio, leggi bene a pag. 29 (soggetti ammessi) della guida dell'Agenzia delle Entrate... quel regime agevolato non è utilizzabile se operi la prosecuzione di una attività che prima svolgevi quale dipendente e, poichè qui si parla di fisco, ai fini fiscali il reddito da Cocopro è considerato assimilato a quello di lavoro dipendente.

    Quindi fai subito partita iva se escludi l'idea di un periodo da cocopro (pochi committenti) e poi passaggio ad iva con regime diverso quello lì.

    Il calcolo direi che è esatto (a meno di altri costi deducibili).

    Paolo.


  • User

    Beh potrei fare coco pro....

    e poi passare all'Iva con il Regime contabile forfetario per contribuenti minimi:

    E? il regime naturale (non c?è bisogno di opzione) per le imprese individuali quando sussistono i seguenti requisiti, riferiti all?anno precedente oppure, mediante previsione, a quello in corso, per le nuove imprese:

    ricavi non superiori a ? 10.329,14 ragguagliati ad anno;

    utilizzo di beni strumentali (anche in leasing) di costo complessivo, al netto degli ammortamenti, non superiore a ? 10.329,14 ragguagliato ad anno;

    mancanza di esportazioni;

    corresponsione a dipendenti e altri collaboratori stabili di compensi (comprensivi dei contributi previdenziali e assistenziali) non superiori al 70% del volume d?affari realizzato, sempre nel rispetto del massimale di cui sopra di ? 10.845,59.

    Essendo un regime naturale, salvo opzione per il regime ordinario o semplificato, esso è obbligatorio per i contribuenti aventi i suddetti requisiti. Pertanto, in mancanza di opzione di revoca, occorre calcolare il reddito d?impresa in modo forfetario e non in modo ordinario.

    Tuttavia, l?Amministrazione finanziaria ha dimostrato, almeno finora, benevolenza verso i ?distratti? che hanno dimenticato di contrassegnare l?opzione a favore del calcolo ordinario del reddito, non procedendo a rettifica della loro dichiarazione dei redditi.

    Quindi, il regime forfetario è applicabile a:

    ditte individuali (persone fisiche);

    lavoratori autonomi (professionisti).

    Libri e registri conseguenti al regime

    IVA
    fatture emesse o corrispettivi.
    Oppure (in sostituzione del registro IVA) apposito ?prospetto? contabile semplificato

    Dipendenti (se esistono
    libro paga;
    libro matricola;
    libro infortuni.
    Nel regime forfetario i fatti di gestione da registrare si riducono ai seguenti:

    Vendite
    La grande semplificazione contabile di questo regime riguarda non solo le registrazioni, che sono ridotte al minimo indispensabile, ma anche il calcolo del reddito.

    Le vendite mensili possono essere annotate cumulativamente entro il 15 del mese successivo.

    Il divieto vale solo per quel regime li o no? .. Questo qui va bene no?
    Non è vantaggioso come quello che mi hai fatto notare tu... ma sempre meglio che niente mi pare...
    L'importante è che si possa in qualche modo cominciare con i Co CO pro e poi proseuguire aprendo la partita Iva .
    Per ora sono solo 2 . Se a febbraio diventano 4 o 5 allora apro la partita Iva


  • Super User

    Perfetto, vedo che in 10 minuti hai fatto un master tributario :D, e ti assicuro che per determinati livelli di reddito potrebbe essere addirittura più conveniente dell'altro.

    Ok così dunque 2 cocopro 2005 e poi da 2006 con quel regime apri la posizione IVA.
    Unico neo un po' di assistenza dal commercialista, che prima avresti potuto evitare con il toutoraggio gratuito dell'Agenzia delle Entrate.

    :vai:
    Paolo


  • User

    Voglio sperare che uno come te sia già insegni già o sia direttore di un Master universitario su queste materie...

    A quanto ho capito trattandosi di due anni diversi (2005 e 2006) anche se i co co pro non sono finiti con quel regime IVA che aprirei nel 2006 non ci dovrebbero essere problemi giusto?

    Grazie cmq e spero di non assillarti più con i miei dubbi 😄


  • Super User

    Non esageriamo, ho insegnato solo ad altri dottori commercialisti.... e x ora mi basta 😄 .

    Si ok, vuol dire che tu, legittimamente:

    • ad un tratto ti sei accorto/hai deciso che quella era la tua strada, anche visto il fioccar di incarichi
    • dunque correttamente hai deciso di operare professionalmente
    • pertanto hai upgradato la tua posizione a quella di titolare di partita iva.

    Ripeto l'in bocca al lupo!!!!

    Ciao.

    Paolo


  • User

    Ok riassumendo per il momento apro uno due co co pro con la stessa Azienda, poi se dovessere diventare più di 4 con più di due aziende penso alla partita iva da aprire (anche se sto terminando i co co pro)

    :vai: