• Super User

    Ma figurati,

    allora:

    • i redditi di lavoro autonomo occasionale sono considerati imponibili IRPEF dall'art. 67, comma 1) lettera L) D.P.R. 917/86.
    • tali redditi sono determinati come differenza tra l'ammontare incassato nel periodo di imposta e le spese specificamente inerenti alla loro produzione ai sensi dell'art. 71, comma 2 del medesimo decreto.

    Quindi le spese che sosterrai saranno deducibili dal tuo reddito di prestazione meramente occasionale quali vere e propri costi (meglio sarebbe dire spese).

    Nel modello unico indicherai compensi, spese e ritenute d'acconto.

    Unico neo dell'esempio che mi hai descritto è che si protrebbe realizzare la seguente situazione quasi paradossale per le tue tasche:

    Tuo lavoro = 200
    Costo stampa = 280
    Tuo ricarico su stampa = 20
    Costo cornice = 460
    Tuo ricarico cornice= 40
    Totale = 1000
    Ritenuta acc. 20% = - 200
    Netto percepito = 800

    Ma se ci ragioni bene, monetariamente, entrano nelle tue tasche solo 60 euro, perchè 740 li avrai già spesi per cornice e stampa :arrabbiato: .
    Li recupererai solo in sede di dichiarazione dei redditi dove, facendo valere quei costi, si svelerà il tuo vero reddito imponibile (compensi - spese).... non sto a spiegarti gli altri meccanismi più complessi che sempre in dichiarazione dei redditi ti potrebbero addirittura consentire di riavere integralmente (credito d'imposta) tutte le ritenute che ti avranno trattenuto... è un meccanismo automatico e quindi inutile complicarti le idee.

    PS di tutte le spese sostenute (stampa e cornice) dovrai tenere documentazione dettagliata (meglio se fattura intestata al tuo codice fiscale... tranquillo è perfettamente possibile farsela emettere) perchè le istruzioni del modello unico 2005 dicono:

    "Si ricorda che il contribuente è tenuto a compilare e a conservare un apposito prospetto indicante distintamente per ognuna delle operazioni eseguite, l?ammontare lordo dei corrispettivi e dei compensi, l?importo delle spese inerenti a ciascuna delle operazioni stesse e il reddito conseguito. Questo prospetto dovrà essere esibito
    o trasmesso all?ufficio tributario competente, su richiesta di quest?ultimo".

    Paolo


  • User Newbie

    Paolo ancora grazie mille.

    non vorrei abusare della tua pazienza, ma solo una cosa ancora non mi è chiara:

    ...cosa intendi per > Li recupererai solo in sede di dichiarazione dei redditi dove, facendo valere quei costi, si svelerà il tuo vero reddito imponibile (compensi - spese)....

    ..è un passaggio che non capisco un granchè,
    ..fa forse riferimento al fatto che nella ricevuta io pratico la ritenuta d'acconto anche sulle spese, e per questo mi possono essere rimborsate?

    .... perchè sul percepito effettivo nel tuo esempio, 260? il 20% sarebbero 52? percui il netto senza spese che dovrei "incassare" è 208?

    ...e giustamente come fai notare tu invece con il tipo di ritenuta d'acconto sull'intero lavoro io percepirei "solo" i fatidici 60? 😮

    ...quindi in fase di dichiarazione dei redditi dovrei indicare l'importo delle spese, per le quali, verrà --aggiunto-- anche il 20% decurtato al compenso conseguito indicato nella ricevuta di prestazione occasionale.

    ...spero di aver capito bene, altrimenti se non fosse così ci troveremmo dinanzi ad una falla del sistema come al solito a sfavore dei contribuenti. 😄 😢

    ti ringrazio ancora per la tua gentile disponibilità.

    ciao
    😄
    desinc


  • Super User

    Si perchè nella ricevuta tu evidenzierai solo 1000 meno ritenuta d'acconto... quindi ritenuta d'acconto commisurata al lordo della tua prestazione... in dichiarazione invece evidenzierai (deducendo i costi) solo i fatidici 260 e quindi le ritenute subite (calcolate su 1000) che porterai a scomputo dell'imposta (calcolata su 260) saranno evidentemente esorbitanti... generando un credito verso l'Erario (ragiono come se fosse l'unico tuo reddito).

    Altri meccanismi automatici del modello Unico (No tax area, introdotta con la riforma Tremonti) potrebbero poi addirittura crearti un credito pari a tutte le ritenute subite durante l'anno.... ma questo dipende dal livello dei tuoi redditi complessivi 😄 .

    Paolo


  • User Newbie

    GRazie mille paolo,

    ora è tutto chiaro.

    ...peccato che in questo modo mi arrivino i soldi solo dopo la dichiarazione del giugno 2007 visto che il lavoro lo dovrei fare per fine gennaio 2006.

    ...mi sa che già che sono architetto per ora senza partita iva, la apra definitivamente e possa fatturare il tutto come possessore di PI.

    ...in questo caso (studio di architettura e grafica) posso vendere il prodotto sotto il mio regime fiscale? (o solo opere di intelletto?)

    grazie ancora mio maestro 😄

    ciao
    😄
    desinc


  • Super User

    Certo, saranno sempre i supporti su cui si sostanzieranno le tue attività professionali di architetto... Logocamente però sui complessivi tuoi compensi sarebbe auspicabile che vi fosse una ben individuabile prevalenza dei tuoi compensi per la parte intellettuale rispetto ai rimborsi spese.

    In bocca al lupo.

    PS macchè maestro e maestro.... :lol:

    Paolo.


  • User

    Salve,
    nonostante sia una conversazione "datata" l'argomento è ancora attuale (almeno per me).
    Volevo chiedervi:

    • ad oggi le cose stanno ancora così?
    • riguarda solo i redditi di lavoro autonomo "occasionale" o per qualsiasi libero professionista con P.IVA?

    Io sono più o meno nelle stesse situazioni di** "desinc" quando parla del "quadro" solo che io mi dovrei occupare di campagne pubblicitarie.

    Al posto di cornici etc. avrei depliants, manifesti etc.
    Tutta roba, ovviamente, compresa in fattura e se calcolo la ritenuta d'acconto su quell'ammontare senza scalare le spese che ho sostenuto beh... l'importo potrebbe anche superare il mio margine di guadagno.
    Possibile che non ci sia altra soluzione?

    Grazie.


  • User Attivo

    come alternativa, se ho capito bene il problema, si potrebbe far fatturare i vari prodotti, come depliants e manifesti, direttamente al committente mentre lei farebbe una ricevuta per prestazione occasionale solo per il suo lavoro, se di lavoro occasionale si tratta. saluti


  • User

    Grazie per la solerzia,

    solo per precisare: per quanto mi riguarda non si tratterebbe di prestazione occasionale.

    Nel mio caso sarei:
    libero professionista, con partita IVA, senza cassa previdenziale ad hoc, senza regime contribuenti minimi.

    A questo punto mi pare che l'unica soluzione sia, come Lei suggeriva, di fatturare separatamente la mia prestazione dalle "forniture" il che non mi entusiasma molto.

    Grazie ancora.


  • User

    Molto interessante,

    @criceto said:

    avevo dovuto presentare apposita dichiarazione perchè il cliente non ne voleva sapere

    potresti spiegarmi meglio?


  • User

    Vicolo cieco:

    "L'art. 25 del D.P.R. 600/1973 sancisce l'obbligo di effettuare la ritenuta alla fonte nella misura in vigore del 20% sui compensi relativi a prestazioni professionali ricevute
    La C.M. 1/RT/50550 del 15/12/1973 specifica che la base imponibile su cui applicare la ritenuta d'acconto è costituita dall'ammontare dei compensi ricevuti dal professionista per le prestazioni di lavoro autonomo, al lordo delle spese sostenute dal professionista stesso per conseguire quei compensi.
    (...)
    Vanno escluse dalla ritenuta anzidetta quelle somme, rigorosamente documentate, percepite dal professionista per anticipazioni fatte per conto del cliente, le quali non sono incluse nei proventi lordi professionali su cui va applicata la ritenuta d'acconto."
    (fonte: Roberta Braga** - **unioneconsulenti.it)

    Queste somme percepite per anticipazioni non contribuiscono a formare il volume d'affari, a condizione che le fatture relative siano intestate non solo al professionista ma anche all'impresa per conto della quale la spesa è stata sostenuta.