- Home
- Categorie
- Impresa, Fisco e Leggi
- Leggi per le Professioni Web
- Le leggi per un imprenditore
-
Le leggi per un imprenditore
Salve a tutti,
ho aperto questo 3D per discutere su ciò che deve sapere un qualsiasi imprenditore a rigurado delle leggi nel nostro sistema.-
Dunque innanzi tutto ogni imprenditore deve leggere almeno una volta il codice civile e tenersi a mente il libro terzo, quarto e quinto.
-
Leggere a fondo il Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972 n. 633 e successive modificazioni ed integrazioni (DPR 633/72), in modo tale da capire il funzionamento dell'IVA e della fatturazione.
Ora, sicuramente ogni imprenditore deve sapere qualche cosa a riguardo dei DDT, del funzionamento di attività commerciali (senon sbaglio il codice civile ne tratta in parte) e dellevarie finanziare per capire il funzionamento dell'INPS, IRAP ed IRPEF.
cosa bisogna cercare per capire il funzionamento di queste ultime tre? (ovvio che per chi come me ha uno studio di commercialisti alle spalle interessa poco, ma altri potrebbe essere utile)
A riguardo della contabilità ogni imprenditore deve sapere come gestire gli incassi e la contabilità (forfettaria ecc. ecc) ed saper leggere il bilancio.
il COMMERCIALISTA DOC sicuramente ci darà informazioni utili a riguardo.
un saluto
-
-
attendo con ansia anche io la risposta di paolo....
sai che davvero non saprei che dirti?
ai miei clienti, anche i più piccoli, impongo un foglio di excel coi conti della serva e di leggere le circolari dello studio (non brevissime in effetti).
nulla più...il resto lo imparano lavorando insieme.
temo che farli studiare da soli causerebbe solo problemi.
vanno accompagnati... il lavoro vero poi lo fanno loro tutti i giorni confrontandosi sul mercato!
-
Difficilissima domanda per quanto detto da Spider che condivido.
Personalmente dovessi essere un imprenditore cercherei di documentarmi su bigini delle norme, magari consigliati dal commercialista che ha dato il via alla mia attività (e che ora mi segue solo per il minimo indispensabile).
Il commercialista stesso potrebbe suggerirmi un "piano di studi" specifico; io lo richiederei.I bigini infatti sono molto più comprensidili della norma, che richiede uno studio approfondito e completo per poter coordinare tutte le disposizioni di legge. Nel bigino qualcuno le ha già coordinate per noi.
Per il codice civile, mi limiterei alle parti relative al funzionamento della mia entità giuridica: imprenditore (impresa individuale) o imprenditore e società (se società).
Poi mi studierei bene quali siano le caratteristiche principali dei contratti con cui opero normalmente (es. il contratto di compravendita od il contratto d'opera).Per l'IVA esistono ottimi manualetti buffetti ad uso non professionale, che possono dare l'idea del sistema. Anche qui mi limiterei agli adempimenti fondamentali ed ai requisiti di scontrino, fattura e DDT, ai termini di emissione e registrazione dei documenti. per qualsiasi operazione fuori della norma ricorrerei al professionista (es. cessioni intracomunitarie).
Per il testo unico delle imposte sui redditi, sempre un bigino, ma assolutamente riferito alla sola mia figura giuridica (reddito d'impresa) e solo per riconoscere i principali costi che si possono dedurre dal reddito.
Non mi preoccuperei invece di saper calcolare esattamente le tasse (irpef o ires e irap) perchè qui farei comunque entrare in gioco chi lo fa per mestiere.
Il commercialista mi darà un parametro da utilizzare per calcolare i prezzi di vendita (diciamo una aliquota media delle mie imposte sui redditi e, se sono impresa individuale, in base anche a tutti gli altri miei redditi, non solo quelli d'impresa).Un libretto sul mio regime contabile (se la contabilità la tengo io però si presume che i principi fondamentali li conosca come ad es. la partita doppia). Utile sarebbe in effetti saper leggere un bilancio.... non solo per il proprio, ma anche per quello di clienti e fornitori, per valutarne l'affidabilità/solvibilità.
Un microbigino sulle principali forme di finanziamento bancarie e parabancarie (fido, scoperto di c/c, mutuo, leasing...).
Mi informerei infine sugli obblighi collaterali, magari ad adempimento periodico, tipo: consorzi obbligatori (Conai, olii esausti...), rifiuti speciali, Inail, autorizzazioni specifiche, ruoli/albi della camera di commercio, privacy ecc. Qui potrebbe essere utile l'adesione ad una associazione di categoria, che di solito si prende cura di questi aspetti.
Per l'Inps non mi sognerei nemmeno di metterci becco (troppo complessa, troppo in evoluzione, troppe sanzioni), al limite leggerei le sintesi riportate sul sito dell'Istituto sulla mia gestione (es. artigiani e commercianti), annotandomi le scadenze e le modalità di funzionamento di massima. Per il resto commercialista o consulente del lavoro.
Insomma quanto basta a capire quali siano i paletti in cui muoversi.
Sicuramente però mi rivolgerei ad un professionista amministrativo (e si badi che non voglio tirare l'acqua al mio mulino), un commercialista, almeno nei primi anni di attività per potermi avviare senza intoppi. Io dovrò essere il professionista della mia attività d'impresa e non di quelle parti burocratiche. Logicamente nei primi anni ne avrò più bisogno, poi anche grazie ai miei approfondimenti, agli incontro con il commercialista, alle sue circolari informative migliorerei le mie capacità di pura amministrazione avendo sempre meno bisogno del professionista.
Dunque una crescita lenta, delle conoscienze giuridico-fiscal-contabil-amministrative comunque non a scapito della costante focalizzazione sul proprio core-business.
Non c'è chedire... domanda complessa e dalle molteplici sfaccettature.
Ciao.
Paolo
-
in bocconi fanno ottimi master!!!
-
morale della favola....prima di aprire un'attività prendete come socio un avvocato
-
perfetto, i2m4y è stato come sempre impeccabile ed ha delineato le basi di un imprenditore.
magari teniamo questo 3D anche per postare risorse free a riguardo di quanto è stato detto dal Ns. Commercialista DOC.
un saluto
-
io però rimango perplesso......
attenzione che è meglio sapere bene poche cose che male molte....dovere dell'imprenditore è controllare il lavoro del commercialista, o meglio farlo assieme, e dovere del commercialista è fornirgli gli strumenti.
ma un imprenditore che passa le notti a leggersi il dpr iva....be.. a me fa un pò paura...
-
beh, a mio parere è troppo tragica.
se l'imprenditore ha un pò d'accortezza il dpr iva & Co. può leggerli ed interpretarli senza problemi.
-
PS il comportamento che ho delineato sopra comunque riguarda non l'imprenditore medio, ma solo l'imprenditore che voglia fermamente o sia costretto a formarsi basi amministrative.
Come ho detto resto dell'idea che avvalersi di uno o più consulenti oggi giorno sia quasi necessario.
Poi dipende sempre... c'è imprenditore ed imprenditore.
Paolo
-
@Stealth said:
beh, a mio parere è troppo tragica.
se l'imprenditore ha un pò d'accortezza il dpr iva & Co. può leggerli ed interpretarli senza problemi.si...se il problema è sapere come fare una fattura.....