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Sconvolgimento climatico in Italia, verita' o esagerazione?
Durante le giornate romane della Conferenza sui cambiamenti climatici, forse si sono dette troppe cose, e la confusione non e' certo stata annullata. I dati che si sono forniti durante queste giornate ora vengono contestati.
Mentre il ministro dell'Ambiente ha parlato per l'Italia di un riscaldamento superiore alla media degli altri Paesi, c'e' chi lo contesta dicendo che "L'Ipcc (l'organismo dell'Onu per gli studi sul clima, ndr) indica un trend di temperatura a livello globale: si tratta delle medie di andamento di tutte le regioni del globo. Quando si parla di media si parla di piu' e di meno. Ci sono dunque regioni in cui i trend aumentano di piu' e altre in cui aumentano di meno. L'europa centromeridionale ha un trend abbastanza alto, forse tra i più alti. E questo concorre a creare quel valore medio" e parlando di un trend calcolato su un periodo troppo breve (circa 50 anni) per poter parlare di allarme.
Poi c'e' chi addirittura contesta i dati stessi forniti dall'Ipcc, vedendolo come organismo politico e non scientifico.
C'e' chi da la colpa del surriscaldamento non all'uomo ma ad un momentaneo aumento dell'attivita' solare, o chi addirittura nega vi sia un surriscaldamento dicendo di stare tranquilli.
A vedere questa immagine proprio tranquillo non mi sento.
Non c'e' piu' acqua nel lago della Duchessa (Ri)Insomma, queste conferenze servono o sono inutili?
Non servono certo a trovare rimedi, per quello occorrerebbero sedute delle nazioni unite, e accordi globali, e forse non basterebbero neppure queste. Ma le conferenze potrebbero servire per fare finalmente chiarezza, dare dei dati finalmente incontestabili, portare prove che diano una risposta definitiva. Invece ognuno continua a dire la sua da una parte chi da l'allarme e dall'altra chi da ai primi dei catastrofisti, e cosi' non si fa nulla.Addirittura le soluzioni che si prospettano sono contestate anche da chi vuol fare qualcosa per risolvere il problema. C'e' chi parla di rigassificatori dicendo addio al carbone, e chi dice che il carbone non va abbandonato. C'e' chi invoca il ritorno del nucleare e chi o evita l'argomento o da un secco no.
Intanto siamo ancora immobili o quasi sulle fonti rinnovabili, sulla ricerca energetica, su nuove forniture, e anche quest'anno si rischia di restare al buio.
Insomma, non solo non si fa molto per l'ambiente, ma neppure per soddisfare la domanda di energia.
Ma e' proprio cosi' difficile trovare un accordo tra le parti, politiche o scientifiche che siano? :bho:
Che idea vi siete fatti?
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se sia colpa dell'uomo o meno non lo so, ma dire che è un momentaneo aumento dell'attività solare è una balla colossale
lo sanno anche i bambini che il Sole come tutte le altre stelle si evolve e nei prossimi secoli aumenterà la sua massa e il livello di radiazioni emesse fino poi a spegnersi per colossamento
prima o poi deve succedere e questo è ovvio.....però dire che tonnellate di CO2 buttate in atmosfera non hanno nessun effetto è decisamente azzardato
sulla natura politica dell'IPCC dissento, del resto le critiche arrivano stranamente da scienziati o pseudo tali legati in qualche modo all'industria degli idrocarburi.....è come chiedere all'azienda che produce le big babble: "scusa ma le gomme da masticare fanno male ai denti?"
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Purtroppo è una tematica seria ma presa sotto gamba sia dalle classi politiche che dalla gente comune. Anche se c'è consapevolezza globale dei problemi che avremo i prossimi anni, a parte qualche iniziativa simbolica non c'è veramente l'impegno ad invertire la tendenza. Non si può ad esempio da una parte spingere i cittadini a ridurre le proprie emissioni (vedi pannelli solari e fotovoltaici, infissi di ultima generazione, nuovi impianti ad alto rendimento energetico) e contemporaneamente costruire centrali a carbone che tra polveri ultrasottili e aumentate immissioni di co2 in atmosfera rispetto a quelle ad olio combustibile vanificano completamente ogni sforzo fatto.
La politica ambientale ed energetica dovrà essere seria e frutto di una pianificazione senza lasciare nulla al caso.
Come anche la politica dei rifiuti; siamo purtroppo diventati un popolo di spreconi.... le parole d'ordine? Riciclare, e dove non è possibile, almeno differenziare.