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    lettera di una madre

    Cito uno dei versi di una famosa poesia: "I tuoi figli non sono figli tuoi, sono figli della vita stessa".

    La prima volta che misi piede in una parte del mondo fino ad allora sconosciuta, i versi di questa poesia appesi all'ingresso mi fermarono, prepotentemente entrarono nella mia mente, vi misero radici come se volessero essere un rifugio dove potermi nascondere nei momenti in cui credevo di impazzire, nei momenti in cui non riesci a spiegarti il motivo di ciò che accade.
    Il motivo non ci è mai stato spiegato, ma tu sai che quando loro vengono al mondo rapiscono tutto di te e tu vivi per loro.
    Sai che ti appartengono, ma sai anche che mai potranno essere tuoi veramente.
    Li ami, li accudisci, li cresci, cerchi di indicare loro la strada meno ardua possibile, credi di dare il meglio di te.
    Ogni loro problema vorresti risolverlo tu, ogni loro pensiero vorresti fosse leggero come una leggera nuvola che ti segue nell'azzurro cielo, ogni loro sguardo vorresti fosse sereno come il rosso di un tramonto, ogni loro dolore è come un macigno che ti cade sul cuore, ogni loro gioia vorresti fosse nutrimento per la loro anima.
    Ma tu, in fondo, sai che nonostante la difficoltà che la vita gli darà, loro ce la faranno affrontando questa salita che gli regalerà tanta voglia di vivere.
    Ma quando per uno strano destino la ruota della vita si ferma, inverte il suo giro e tu rimani a guardare, ecco che ti senti annullata come un granello di sabbia dentro un infinito oceano.


  • Community Manager

    Grazie Luna per questo post 🙂


  • Super User

    E' difficilissimo essere madri, bisogna pensarci bene prima di avere figli e farsi l'unica, vera, grande domanda:Sarò capace?
    Ma si può rispondere ad una domanda a freddo? Io credo di no.
    A volte è difficile anche essere figli quando si ha una madre che non crede in te, che ti affonda e poi, per pochi istanti, ti ritirà su e dopo poco giù di nuovo.
    Secondo me è un argomento che non si esaurisce mai.
    Bella lettera.
    🙂