• Super User

    comprendo la tua perplessità sull'assenza di risposte certe.
    in realtà il problema deriva dal fatto che chi deve fornirla, in primis il MINISTERO, e sicuramente anche molti commercialisti, non conoscono appieno il funzionamento di internet. Ti confesso che uno dei motivi per i quali ho realizzato il sito è che ero e sono convinto che solo cercando di capire almeno l'abc avrei potuto assistere correttamente un cliente che iniziava una attività di commercio elettronico.

    in realtà è molto spesso un problema di "comprensione" del linguaggio tecnico, diverso dal giurista e il cliente. tutto sta nel venirsi incontro con molto dialogo e pazienza. comprendendo che bisogna aiutarsi l'un l'altro nel risolvere alcune problematiche.

    come spesso accade, dialogo e umiltà sono due paroline magiche.

    ti assicuro inoltre, e questo sono sicuro che potrà confermartelo l'ottimo paolo, che non sempre i clienti legati al mondo internet comprendono gli sforzi e sono disposti a retribuire il servizio.

    si tratta spesso di utenti giovani, di start up... quindi spesso poco liquidi, per non parlare dei parecchi fallimenti di qualche anno fa....

    da quando frequento il forum non hai idea delle e-mail di gente che mi chiede di gestirgli lo start -up aziendale.... consigli gratuiti ovviamente

    solo da poco inoltre sta nascendo la cultura delle regole e anche il cliente da la giusta importanza a contratti, privacy, marchi, logistica, ecc...

    la cosa buffa in realtà è che poi le differenze tra new e old economy non sono poi così tante e i lati oscuri, come tu dici, potrebbero essere chiariti con un pò di buona volontà.

    :vai:


  • Super User

    Comprendo ma non del tutto alcune tue perplessità sull'assenza di commercialisti preparati nel settore web.

    Il web è infatti solo un veicolo virtuale per beni e servizi che esistono materialmente (tranne pochissime eccezioni).
    Ancora l'80% almeno del business fatto on line sottende una materializzazione e dove ciò non è sotteso esiste una disciplina specifica in merito (si veda la disciplina Iva del commercio elettronico, come esempio per tutti).
    Si deve sempre ragionare dunque su quello che si farebbe se le prestazioni di servizi o lo scambio di beni venissero attuate con le forme tradizionali e poi apportare, ti assicuro pochi, adattamenti per trasferire gli inquadramenti giuridici a quanto effettuato per il tramite del web.
    Certo l'inquadramento fiscale è uno degli aspetti, come visto non poi così problematico, per un commercialista informato e flessibile.

    Spider ed io senza presunzione abbiamo cercato, nel nostro piccolo, di dare un contributo (gratuito), ai pochi punti dubbi (vedi adsense, vedi pubblicità on line...) dal punto di vista fiscale del web.
    Il mio messaggio è ancor più sostanziato ad esempio in uno degli ultimi interventi di un ragioniere di Torino nel topic su adsense. Esistono dunque commercialisti flessibili.

    Più difficili sono gli gli aspetti contrattuali, ma lì serve la piena collaborazione tecnica di chi il mestriere web lo fa, di chi ciò conosce la differenza tra un server asp, un CMS, un blog, un SEM, un indirizzo IP variabile....
    Non si può pretendere un commercialista che sia anche il Bill Gates del settore web... serve la collaborazione del cliente e, limitandomi alle mie esperienze personali, spesso questa collaborazione manca ed è sicuramente cosa difficile da attuare a distanza.

    A mio giudizio quindi penso non esistano e non possano esistere "commercialisti/tecnici informatici per di più a distanza", mentre possono esistere commercialisti più o meno preparati e più capaci di flettere le loro menti per applicare le norme a ciò che succede in rete.
    Basta cercarne uno di questi ultimi, non serve che si occupi solo ed esclusivamente di questo settore, basta che sia preparato.

    Per ciò che concerne invece l'ampia disponibilità di quanti svolgono una professione web a riconoscere l'impegno e la preparazione di un commercialista, sono pienamente d'accordo con Spiderpanoz: li ho appena contati in posta elettronica, da quando ho il mio sito, 58 contatti per consulenze gratuite e senza magari nemmeno un grazie, dopo le mie risposte.
    3 incontri in studio.... "no grazie quello o quell'altro servizio on line è più economico"... ed io "prego accomodatevi"

    In ultimo sulla possibilità di assistenza qualificata a distanza permettimi di dissentire. Si è vero, ritengo, che la maggior parte del lavoro di assistenza contabile e fiscale può essere fatto a distanza, ma nulla mai permetterà di raggiungere nelle nostre prestazioni il livello qualitativo raggiungibile solo con un contatto umano, anche solo saltuario.
    Personalmente ritengo che la consulenza on line, senza mai vedersi, possa solo generare il contrario di quella puntualità e specificità che hai richiesto nel tuo commercialista ideale.
    Io, ad esempio, lascio la consulenza a distanza ad altri, ai servizi on line a basso costo e bassa qualità.
    Autorevoli esponenti di questo forum mi hanno contattato per avere da me servizi come tu li hai descritti... ho ringraziato, ma declinato la richiesta reindirizzandoli all'ordine dei dottori commercialisti più vicino a loro... 500 km per discutere a voce di dove sta andando il loro business, di come affrontare al meglio alcune scelte a me sembravano troppi per un supporto serio ad un cliente.... è questione di deontologia, correttezza e di come personalmente pongo la qualità delle prestazioni davanti a tutto.

    Ciò non toglie che per alcune consulenze specifiche possa essere richiesto un qualificato parere anche on line ad un dottore commercialista, a pagamento. Poi l'ordinaria gestione contabile può essere affrontata da altri, più prossimi.

    Un po' di miei pensieri scritti con in bocca un panino nella pausa pranzo ed ora postati.... scusate la forma.

    Paolo.


  • Super User

    leggendo paolo, forte di quanto è capitato a me, mi immagino proprio le e-mail e gli incontri con i clienti che lo hanno contattato via e-mail....

    :lol:

    internet è un grande mondo!!!

    :fumato:


  • Super User

    Ci sono molte domande che noi webmaster proponiamo e propianiamo ai vari esperti del settore ma molto spesso non viene data una risposta CERTA E SICURA.

    per curiosità, mi elenchi alcune domande?
    :vai:


  • User Attivo

    Ma mi sono accorto solo ra di NON aver risposto alle vostre domande e dato continuita' al post...

    I problemi legati al Fisco e al Web non so bene se siano molti o pochi...
    Poiche' non sono un commercialista.

    • E' giusto che il commercialista SAPPIA sempre inquadrare,fare consulenza informare e far stare traquillo il committenete che si affida ead esso.

    -E' giusto che la consulenza di un commercilista vewnga pagata...
    Io avevo proprosto qui appunto di creare una sezione Sul MITICO FORUM DI GIORGIO a pagamento dove magari si pagava una quota e si accedeva a risposte e consulenza telefonica o altro...(Ma questo immagino lo facciate gia' di vostro sui vostri siti ed e' Un bene...)

    -Quando parlavo di Commercilista a distanza non intendevo un commercialista a 1000 km di distanza...Per distante di 100 150 Km al massimo e' possibilissimo avere un professionista che non sia della stessa citta' del committenete e nello stesso tempo E' POSSIBILE VEDERSI anche una volta alla settimana(Cosa sono 150 Km se il servizio e' migliore e ci si trova melgio con il commercialista lontano)

    E' giusto vedersi in faccia ed e' ovvia la partecipazione alla risoluzione da entrambe le parti...

    Io abito a Torino ad esempio e quando sara' il momento(Tra qualche mese) Non scartero' l'idea di affidarmi ad uno di Voi 2 per l'aspetto fiscale perche' siete persone affabili,che scrivono in rete e la consocono,hanno anche un loro sito...Intervengono offrendo contributi...Voi non siete dei commercialisti qualsiasi che nemmeno ti salutano(Io ne so qalcosa)

    Quindi non sara' la distanza Torino-milano o Como il grosso problema:)

    Non so se ho risposto a tutto ma so che VI terro' presente perche' siete delle ottime persone quando dovro' scegliere il prossimo anno un commercialista.

    Hola:)

    😄


  • Super User

    caro xtiger ti ringrazio anche da parte dell'ottimo paolo.
    certo che la distanza non è un problema...
    ti ripeto. è un problema di comunicazione. di avere tempo e voglia di fare un passo in più uno verso l'altro con pazienza da parte di entrambi.

    e abbi fede che commercialisti preparati a torino ci sono sicuramente.
    prova però subito a porre dei questiti e a sondare la disponibilità nel primo colloquio.... come diceva il saggio.."si vede subito"..

    un abbraccio


  • User

    @SpiderPanoz said:

    Ci sono molte domande che noi webmaster proponiamo e propianiamo ai vari esperti del settore ma molto spesso non viene data una risposta CERTA E SICURA.

    per curiosità, mi elenchi alcune domande?
    :vai:

    Se permetti te ne elenco io un assaggio:

    1. Pubblciità su Adwords, la fattura che arriva è dall'Irlanda, quindi si deve fare INTRASTAT, ma se il commercialista medio chiede 50 euro per un modulo INSTRASTAT allora forse se la fattura Adwords è inferiore a 50 euro convien NON registrarla perché ti costerebbe di più di commercialista. Ma si può NON registrare una fattura costi? O ci sono commercialisti specializzati che hanno sw appositi di modo da far pagare poco l'INTRASTAT?

    2. Pubblicità su Facebook non ne parliamo nemmeno, quelli ti spediscono micro fatture da 5/6 euro se per ognuna c'è un INTARSTAT scordati di poterle scaricare

    3. Ricevute da aziende in USA, si possono detrarre. Basta stampare la ricevuta? Perché mi sembra un foglio ridicolo, gli Americani (che evidentemente non sono sudditi dello Stati e dell'Ag. Entrate come noi) le ricevute spesso le mandano come semplici email. Basta stampare quella? Perché conoscendo, per sentito dire, il clima qui dei verificatori che quando vengono anche se non hai fatto nulla trovano sempre qualcosa per sanzionarti, mi sembra un po' poco produrgli in faccia una stampa di una mail, (cioè ponendomi nei panni del verificatore, l'azienda potrebbe stampare 100 mail false di aziende americane e dire che sono tutte ricevute da scarciare). È per caso bene quindi presentare altra prova tangibile tipo movimenvo sul c/c???

    4. Il c/c PayPal usato ormai ovunque è un c/c di una banca a diritto Lussemburghese. I clienti mi pagano con carta di credito su PayPal, ma ad ogni pagamento pago una comissione che non è bassissima. Come faccio a detrarre tali commissioni dal reddito di una ditta individuale?
      E qui c'è il commercialisti che dice di stampare l'E/C, c'è quello che mi ha suggerito l'autofatturazione. Auguri. 😢

    5. I clienti che pagano con i bollettini postali sul conto di Poste. Posso detrarre tali costi dal reddito. Ogni incasso sono 0,36 ?, sembra poco ma online se vendi molto ne hai una marea.

    4.1) E collegato al (4), le spese del c/c aziendale anche se di una ditta individuale (che non ha obbligo di c/c aziendale) ma che prende ugualmente un c/c intestato solo alla ditta stessa si può scaricare???

    1. Quali sono le spese che si detraggano meglio negli STudi di Settore per il mio tipo di attività. Per esempio mi hanno detto che l'auto non incide molto sugli strudi di settore di aziende artigaine nel web quindi a differenza del promotore finanziario è inutile comprarsi la mega automobile.

    Io sono di Bologna, ma sinceramente se trovassi un bravo commercialista che sa rispondere con cognizione di causa a queste domande non avrei poi dei grossi problemi se fosse a Milano per dire.


  • User Attivo

    In effetti queste domande sono parecchio interessanti, soprattutto la 1, 2 e 3.

    E riguardo alla 2: ma se Facebook ha sede in America, non dovrebbe essere fuori campo iva?


  • User

    @Sifro said:

    In effetti queste domande sono parecchio interessanti, soprattutto la 1, 2 e 3.

    E riguardo alla 2: ma se Facebook ha sede in America, non dovrebbe essere fuori campo iva?

    [LEFT]Come Adwords hanno anche una sede in Iralanda e da lì fatturano.
    Facebook Ireland Limited
    Hannover Reach, 5-7 Hannover Quay
    Dublin 2, Irlanda
    Partita IVA IE9692928F[/LEFT]

    Comunque anche la (5) è importante, se non trovi i costi giusti da scaricare la tua azienda diventa un morto che cammina. :ciauz:
    Purtroppo la tassazione ormai è incredibile e si è costretti a fare dell'aspetto fiscale in Italia parte integrante del business perdendo un mare di tempo che potrebbe essere impiegato in creare valore, fatturato e posti di lavoro. 😢 Ridicolo per un paese a crescita a zero (anzi in decrescita).


  • User

    Sono veramente curioso di vedere risposte le domande poste da Giovanni, con cui condivido tutte le preoccupazioni esposte.

    Riguardo PayPal, il mio commercialista dice che le commissioni di PayPal (che si pensa essere proprio come un conto bancario in quanto si ha effettiva disponibilità di soldi da spendere) sono da contabilizzare come costi. Nella pratica tu non dichiarerai il totale delle fatture, ma la differenza da questo e i costi di gestione, comprese le provvigioni di PayPal.

    Questo richiede ulteriore lavoro, tra l'altro, da togliere al proprio (io nel mio caso ho tante piccole transazioni, ed è un disastro).

    Poi non so, io personalmente ritenevo PayPal come una azienda privata americana, che si appoggia ad una banca (quella che si legge quando ti fanno un bonifico), ma non è lei ad esserlo, quindi non potesse essere inquadrabile così facilmente.

    Ma ovviamente in Italia dove tutto è interpretabile (nel peggiore dei modi) è sempre un casino.