• Super User

    io ho risposto:

    1. tipologia di aziende: in italia c'è poca tecnologia rispetto agli usa, i settori in cui siamo forti tipo la moda, spesso non dialogano ma impongono lo stile di vita.

    2. età media dei dirigenti, decisamente più alta che negli usa e quindi meno avvezzi ad usare le nuove tecnologie

    3. pmi: dimensione dell'impresa che spesso al suo interno non ha competenze in materia di mktg

    da noi in sostanza internet spesso resta confinata al mondo internet o al massimo a 3 o 4 settori (immobili, turismo, ecc..) e anche l'offerta di consulenza spesso è mediocre.

    non si è ancora compreso (sia da parte del cliente che da parte dei consulenti) che entrare in internet vuol dire ridisegnare l'impresa, non solo fare il sito.

    che ne pensate?


  • Super User

    ottimo 🙂

    ma come e' nata e come si e' svolta l'intervista, insomma, dicci di piu'


  • Super User

    una studentessa in scienze della comunicazione sta facendo una tesi sui blog aziendali. la sua professoressa da quanto ho capito le ha segnalato il mio e le ha chiesto di intervistarmi per sapere quali sono gli obiettivi del mio blog e della mia presenza su internet e un mio parere sul perchè in italia i blog fossero poco utilizzati. le risposte le ho in parte sintetizzate sopra.

    in primis abbiamo discusso del rischio per la reputazione di una azienda affermata nel mettersi in gioco con un blog.

    :ciauz:


  • Super User

    voi cosa ne pensate :D?


  • Super User

    Mi pare una buona analisi, non improvvisata su domanda a bruciapelo.


  • User

    forse il blog aziendale è una conseguenza di un percorso di crescita e maturazione della stessa azienda con lo strumento internet.

    credo che la maggior parte delle aziende prima di arrivare ad un blog aziendale debba prima capire come utilizzare internet come strumento di comunicazione costante nel tempo ed in modo meno "pubblicità classica".

    @spiderPanoz e seocndo te qual'è il "rischio per la reputazione di una azienda affermata nel mettersi in gioco con un blog"

    La studentessa ha intenzione di mettere la propria tesi on line? 🙂 Le chiedi di farlo?


  • User Attivo

    @RiccardoVettore said:

    forse il blog aziendale è una conseguenza di un percorso di crescita e maturazione della stessa azienda con lo strumento internet.

    credo che la maggior parte delle aziende prima di arrivare ad un blog aziendale debba prima capire come utilizzare internet come strumento di comunicazione costante nel tempo ed in modo meno "pubblicità classica".

    sono d'accordo... "noi" (va...mi ci butto anch'io nella mischia 😄 ) strateghi del marketing alla richiesta, come posso aumentare la visibilità, diciamo all'80% di volte, apri un blog. Blog significa apertura verso il pubblico di internet, che è di mentalità più aperta (credo) rispetto a chi non vive di internet, ma al contempo sa cosa vuole...

    errare è umano, ma per un azienda che non è in grado di gestire un blog (non diamo la colpa sempre al tempo... quando vogliamo lo si trova sempre) forse è perchè non ne vede le potenzialità e non ne capisce come sfruttarlo. vedo molti blog aziendali che promuovono spudoratamente i propri prodotti e basta. può essere una tecnica, ma dipende sempre da come lo si fa...


  • Super User

    @RiccardoVettore said:

    @spiderPanoz e seocndo te qual'è il "rischio per la reputazione di una azienda affermata nel mettersi in gioco con un blog"

    La studentessa ha intenzione di mettere la propria tesi on line? 🙂 Le chiedi di farlo?

    1. il rischio è ovviamente di dare una impressione di superficialità, di non essere riuscita a portare a termine un progetto o peggio ancora di scarsa trasparenza verso il consumatore!

    2. certo, proverò a chiedere.
      :ciauz:


  • User Attivo

    Ciao a tutti,
    Esprimo una opinione personalissima e probabilmente localizzata nella mia regione.
    Io avrei aggiunto 3/4 cosette del tipo...
    La maggior parte delle PMI Italiane sono società di capitali familiari, e per i volumi non sono paragonabili a quelle comunitarie o d'oltre oceano. Gli imprenditori in parte per ignoranza ed in parte per paura di affrontare nuovi investimenti, che non porterebbero vantaggi immediati ma che sicuramente metterebbero il direttore responsabile o l'editore in condizioni di rischio responsabilità penale, di certo non si avventurano nel mondo "oscuro" dei blog con facilità.
    Sinceramente non penso che la limitazione sia solo mentale perchè non c'e' familiarità con il computer ed internet, piuttosto credo che la normativa sulla editoria in Italia sia molto pesante; la democrazia quando diventa peculiare ed entra nel particolare, genera troppe norme e di conseguenza tecnocrazia, limitando la libertà e la voglia di rischiare ( no dai, è troppo complicato, e poi non sappiamo se c'è un ritorno sicuro, e poi diavolo, se uno scrive schifezze c'è il penale, che ci frega non investiamo in Internet, investiamo nel mattone, quello sì che rende).
    Saluti
    Luca


  • Super User

    @voidcomputer said:

    Ciao a tutti,
    Esprimo una opinione personalissima e probabilmente localizzata nella mia regione.
    Io avrei aggiunto 3/4 cosette del tipo...
    La maggior parte delle PMI Italiane sono società di capitali familiari, e per i volumi non sono paragonabili a quelle comunitarie o d'oltre oceano. Gli imprenditori in parte per ignoranza ed in parte per paura di affrontare nuovi investimenti, che non porterebbero vantaggi immediati ma che sicuramente metterebbero il direttore responsabile o l'editore in condizioni di rischio responsabilità penale, di certo non si avventurano nel mondo "oscuro" dei blog con facilità.
    Sinceramente non penso che la limitazione sia solo mentale perchè non c'e' familiarità con il computer ed internet, piuttosto credo che la normativa sulla editoria in Italia sia molto pesante; la democrazia quando diventa peculiare ed entra nel particolare, genera troppe norme e di conseguenza tecnocrazia, limitando la libertà e la voglia di rischiare ( no dai, è troppo complicato, e poi non sappiamo se c'è un ritorno sicuro, e poi diavolo, se uno scrive schifezze c'è il penale, che ci frega non investiamo in Internet, investiamo nel mattone, quello sì che rende).
    Saluti
    Luca

    non sei un pò pessimista?


  • User Attivo

    @SpiderPanoz said:

    non sei un pò pessimista?

    Opperbacco, non credo, o forse sì, però vedi che nessuno ha commentato a parte te :), chi tace di solito non si scuote, e sotto sotto condivide il pensiero.
    :ciauz:
    Luca


  • Super User

    @voidcomputer said:

    Opperbacco, non credo, o forse sì, però vedi che nessuno ha commentato a parte te :), chi tace di solito non si scuote, e sotto sotto condivide il pensiero.
    :ciauz:
    Luca

    be soluzione un pò facile postando in agosto. 😉
    inoltre ribadisco che non sempre internet funziona, e soprattutto non in tutti i settori. è difficile che un imprenditore non copi il concorrente se lo vede diventare pericoloso. forse spesso si sopravvaluta internet e sottovaluta l'imprenditore.

    francamente non vedo moltissimi casi di successo in giro salvo in quei 3 o 4 settori che tirano, ricerca lavoro, immobiliare, viaggi, tecnologia, e pochi altri.