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Cuore di Cane - Michail Afanas'evic Bulgakov
Cuore di Cane - Michail Afanas'evic Bulgakov
Ho letto poco più di una settimana fa questo libro e mi ha colpito, sopratutto l'ultima parte.
Un libro scritto un po' tempo fa (1925) che contiene, nonostante il tema centrale sia fantascientifico, appunti di storia.
Appunti nel senso che il libro è inquadrato in un periodo storico e di questo evidenzia molti aspetti.Lo stesso protagonista con la sua frase, "non si ottiene nulla con la violenza e la forza", e poi attira il cane
regalandogli sogni per farsi seguire (che quando lo scopre si incazza a ragione :D) è un aspetto di questa storia.L'avete letto?
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Si
Ne è stata proibita la lettura nell'URSS sino a Gorbatchov e credo che sia un ottimo strumento per comprendere alcune delle pesanti contraddizioni del comunismo ed i suoi aspetti intrinsecamente solo apparentemente ridicoli ma di fatto agghiaccianti.
Ne consiglio la lettura ai nostri cari sinistrosi; potrebbero cominciare a vedere finalmente Kolkoz e Sovkoz ed il concetto di 'cultura del proletariato](http://it.wikipedia.org/wiki/Michail_Bulgakov)' da un punto di vista un pò differente da quello indotto dai partiti tradizionali di sinistra.
... ma e Paolo, che l'abbia letto?
E quel comunista di flep ?
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Domani vado in libreria e me lo prendo mi fido
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Non so come sia il cuore di cane, ma immagino ottimo per i gusti dei bolscevici abituati a mangiare bambini
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Ricordando la lettura del libro mi arriva immediata una immagine, come un flash nella mente, di scale in marmo di un ampio salone liberty in una accogliente residenza di un medico intellettuale trasformate in fangosi e scheggiati alloggi per il poverissimo sottoproletariato moscovita.
Confiscati e proletarizzati al medico ovviamente al quale era stato assegnato per vivere solo una stanzetta della sua antica ed artistica residenza.Ed il livello delle argomentazioni del Comitato Proletario di Condominio della gestione di quegli spazi.
Era evidente il diritto ad una vita decorosa di quel sottoproletariato, così come i limiti della loro cultura e le cause della loro rozzezza fossero da attribuire al sistema Zarista, tuttavia leggendo, era inevitabile il senso di sconforto per lo scempio dell'arte e di ogni valore culturale.
Gli argenti, i mobili ed altre forme artistiche russe dei periodi prebolscevici sono rarissimi, in quanto furono sistematicamente distrutti, fusi o riciclati sia perchè non considerati minimamente sia perchè ritenuti espressione di una borghesia da cancellare.
Il bello dunque cessò nel 1921 con la rivoluzione d'ottobre per dare spazio al grigio che coprì in breve tempo tutta la nazione come una cappa.