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Carlo Levi - Cristo si è fermato a Eboli
No, non l'ho finito ancora, ma ci siamo. Oramai dovrei avere due viaggi che mi permetteranno di finirlo
Trovo fantastica la descrizione dei personaggi. Riesce a far percepire un sacco di cose e sopratutto mi piace il modo in cui riesce a capirli e trasmetterli.
E' fantastica perchè questo libro è un è un romanzo autobiografico dello scrittore Carlo Levi scritto tra il dicembre del 1943 e il luglio del 1944 a Firenze.
Sotto il regime fascista, negli anni 1935-36 lo scrittore fu condannato al confino in Lucania a causa della sua attività antifascista e trascorse un lungo periodo in Basilicata, ad Aliano, l'allora Gagliano, dove ebbe modo di conoscere la realtà di quelle terre e della sua gente. Al ritorno del confino, Levi, dopo aver trascorso un lungo periodo in Francia scrisse il romanzo nel quale rievoca il periodo trascorso a Gagliano e quello precedente a Grassano. Lo stesso Levi scrive nella sua prefazione"Come in un viaggio al principio del tempo, Cristo si è fermato a Eboli racconta la scoperta di una diversa civiltà. É quella dei contadini del Mezzogiorno: fuori dalla Storia e della Ragione progressiva, antichissima sapienza e paziente dolore. Il libro tuttavia non è un diario; fu scritto molti anni dopo l'esperienza diretta da cui trasse origine, quando le impressioni reali non avevano più la prosastica urgenza del documento".
Devo ancora finirlo come dicevo, mi manca poco però!
Lo consiglio sicuramente
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la scoperta di una diversa civiltà. É quella dei contadini del Mezzogiorno: fuori dalla Storia e della Ragione progressiva, antichissima sapienza e paziente doloreMi ha insegnato alcune cose Levi con quel libro.
Prima di tutto ad amare la Basilicata e la sua gente, strana Regione del sud senza mafie, che dalla ancestrale miseria e malaria endemiche, da sempre dimenticata dai Governi e di fatto sottomessa, ha saputo recentemente gestire in modo brillante e saggio i suoi ricchi giacimenti di petrolio cambiando così la sua immagine.
Ma anche e sopratutto l'importanza del decentramento e dell'autonomia amministrativa delle Regioni, così osteggiati da quel regime fascista prima e dai governi democristiani poi, ... ma anche dal PCI di allora, che in nome di un atavico Centralismo Statalista di Sovietica origine impedì di fatto per decenni di far sentire la domanda di riforma delle autonomie regionali che proveniva da ogni parte d'Italia, anche dalle genti di Basilicata.
Nelle prime edizioni degli anni '70 il libro riportava un commento di un dirigente di spicco del PCI d'allora che, con freddo e cinico politichese, criticava duramente la posizione a favore delle autonomie regionali espressa con tanto realismo da Levi nel libro; dopo quella lettura così leggera, garbata e pacata era come ricevere un pugno allo stomaco.