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Sono contrario a qualunque passaggio di mano.
La Telecom, da qualche anno, sta portando avanti una riduzione tariffari che obbliga anche i concorrenti a seguirla.
Ciò non toglie che il governo, anzi i governi, hanno continuato a permetterle che le tariffe fossero molto elevate (basta vedere le tariffe che la stessa Telecom italia applica in Francia).
Sono proprie queste tariffe alte che l'hanno resa appetibile, nessun'altra azienda telefonica straniera ha un così elevato cash flow.
Ovviamente, l' acquirente, chiunque esso sia si baderà bene da ridurre le tariffe visto che deve recuperare quanto prima la somma pagata per l' acquisto.
Nel caso delle aziende straniere c'è poi lo svantaggio che chiuderanno i centri di ricerca visto che sarebbero dei duplicati di quelli che hanno già in patria e che parlano la stessa lingua della azienda.
Questo è un' aspetto che in Italia pare non interessare a nessuno e che dura da anni, dove grossissime aziende italiane sono finite nelle mani straniere.
Pare che al politico nostrano quello che conti è conservare gli operai delle catene di montaggio, poi se i camici bianchi vanno a spasso chi se ne......
E' successo ad es per l' industria dolciaria, per i birrifici, ormai tutti in mani stranieri, ma l' elenco è lunghissimo
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Ti vorrei solo far notare che in Francia a breve entrerà in vigore una linea da 100mb allo stesso prezzo di una 20mb italiana il problema di base qui in italia e che le strutture sono quasi tutte telecom quindi poi gli altri gestori si devono adeguare infatti per quelle poche aziende che hanno linee proprie vedi tiscali e fastweb il rapporto qualità/prezzo è ottimo
Poi in italia concorrenza seria a telecom non c'è nè ci sarebbe la wind ma da quando è in mano straniera....no comment....
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@pierfrancesco99 said:
Ti vorrei solo far notare che in Francia a breve entrerà in vigore una linea da 100mb allo stesso prezzo di una 20mb italiana il problema di base qui in italia e che le strutture sono quasi tutte telecom quindi poi gli altri gestori si devono adeguare infatti per quelle poche aziende che hanno linee proprie vedi tiscali e fastweb il rapporto qualità/prezzo è ottimo
Poi in italia concorrenza seria a telecom non c'è nè ci sarebbe la wind ma da quando è in mano straniera....no comment....Certo, ed i politici che hanno permesso alla Telecom di creare una situazione del genere l'hanno di fatto condannata ad essere rilevata.
Chi l' acquista si troverà una soluzione quasi da monopolista, tariffe in entrata elevatissime, insomma una miniera d' oro.
Una situazione perfino più rosea di quelle che hanno trovato le banche straniere in Italia, che una volta acquistate i nostri sportelli, si sono ben badate dal ridurre le costosissime tariffe bancarie.
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Si infatti adesso i politici stanno cercando di creare una cordata altrimenti i proventi della telecom non andranno piu a loro...in italia c'è un tale schifo che ci vorrebbero 10 inchieste mani pulite/tangentopoli per purgare bene bene la nazione
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@pierfrancesco99 said:
Si infatti adesso i politici stanno cercando di creare una cordata altrimenti i proventi della telecom non andranno piu a loro...in italia c'è un tale schifo che ci vorrebbero 10 inchieste mani pulite/tangentopoli per purgare bene bene la nazione
Quoto, quoto e quoto! :():
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Ci difenderà il mio JediTux (nel avatar) da tutti i politci corrotti
Scusate sklero di 00.30
mode spam off
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Consiglio di comprare l' Espresso c'è un articolo interessante sull' argomento
Tronchetti contro tutti
L'offerta di AT&T e di América Móvil riapre la partita Telecom. Spiazza il governo Prodi e le grandi banche. In Borsa si scatena la speculazione sul titolo. E spuntano nuove cordate
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@Bamse said:
Sono contrario a qualunque passaggio di mano.
La Telecom, da qualche anno, sta portando avanti una riduzione tariffari che obbliga anche i concorrenti a seguirla.
Ciò non toglie che il governo, anzi i governi, hanno continuato a permetterle che le tariffe fossero molto elevate (basta vedere le tariffe che la stessa Telecom italia applica in Francia).
Sono proprie queste tariffe alte che l'hanno resa appetibile, nessun'altra azienda telefonica straniera ha un così elevato cash flow.
Ovviamente, l' acquirente, chiunque esso sia si baderà bene da ridurre le tariffe visto che deve recuperare quanto prima la somma pagata per l' acquisto.
Nel caso delle aziende straniere c'è poi lo svantaggio che chiuderanno i centri di ricerca visto che sarebbero dei duplicati di quelli che hanno già in patria e che parlano la stessa lingua della azienda.
Questo è un' aspetto che in Italia pare non interessare a nessuno e che dura da anni, dove grossissime aziende italiane sono finite nelle mani straniere.
Pare che al politico nostrano quello che conti è conservare gli operai delle catene di montaggio, poi se i camici bianchi vanno a spasso chi se ne......
E' successo ad es per l' industria dolciaria, per i birrifici, ormai tutti in mani stranieri, ma l' elenco è lunghissimo
Straquoto !
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@pierfrancesco99 said:
in italia c'è un tale schifo che ci vorrebbero 10 inchieste mani pulite/tangentopoli per purgare bene bene la nazione
Basterebbe resuscitare un tal tizio di Predappio...
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Tratto da PI
L'analisi di IHT è impietosa: "L'arcaico sistema capitalistico" italiano sarebbe in queste settimane impegnato nell'ennesimo "melodramma finanziario all'italiana" i cui protagonisti sono i "soliti sospetti", un azionista di controllo che cerca di riprendersi tutto quello che può da "un cattivo investimento", un "presidente appena dimessosi", la "traballante società" obiettivo di un'acquisizione, i soci di minoranza "esclusi dall'accordo" e "gli acquirenti stranieri" che hanno a che fare con un ambiente finanziario "scettico" e un "governo riluttante".
Secondo IHT, AT&T e America Movil si sono gettate nella "soap opera italiana" senza essere preparati al "fuoco di ritorno" provenuto da molti leader industriali e politici italiani "fast and furios", che vogliono che Telecom rimanga di controllo italiano.
IHT ricostruisce poi con chiarezza il gioco di scatole cinesi che le leggi finanziarie italiane hanno consentito si creasse per il controllo di Telecom, gioco che i due colossi TLC americani potrebbero arrivare a controllare con un investimento in Olimpia di non più di 2 miliardi di euro a testa, per una società, Telecom Italia, che ha un valore di mercato di 44 miliardi di euro (una situazione su cui polemizzano in tanti, citata tra gli altri sul suo blog da Luigi Vimercati, sottosegretario alle Comunicazioni).
L'autorevole quotidiano osserva poi come gli azionisti di minoranza, "il 20 per cento dei quali non-italiani", saranno costretti a rimanere a guardare se Tronchetti Provera venderà la propria quota in Telecom.
"Ma - conclude il lungo articolo - come in ogni melodramma, c'è la possibilità che un eroe appaia infine e proponga una soluzione tutta italiana per rimpiazzare Tronchetti Provera e soddisfare il desiderio del Governo di impedire che Telecom Italia finisca in mano a stranieri. Per il momento, comunque, AT&T e America Movil volteggiano pazientemente".
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Intervista a Calabrò
ROMA ? Corrado Calabrò dice che un decreto legge per separare la rete telefonica fissa da Telecom Italia sarebbe «un'operazione contro il mercato e le regole comunitarie». Ed è il messaggio che il presidente dell'Autorità per le comunicazioni manda a quei politici che insistono perché il governo azioni la ghigliottina per fermare la vendita agli americani. Non senza una premessa d'obbligo: «Seguiamo con grande attenzione questa vicenda, ma l'autorità si pone istituzionalmente in un ruolo di terzietà rispetto alla proprietà e alla nazionalità. Siamo in un sistema europeo, e il nostro compito è far rispettare le regole nazionali e comunitarie a garanzia degli utenti e nei confronti di chiunque».
L' intervista completa è disponibile Qui