• User Newbie

    Soluzione Commerciale multiattivita'

    Un saluto a tutti i lettori.
    Sto cercando di inquadrare commercialmente la mia attivita' futura nel migliore dei modi ma le opinioni dei vari commercialisti mi confondono.

    Sono un' ingegnere di rientro in Italia dopo 5 anni di esilio lavorativo che sta cercando di organizzarsi commercialmente per svolgere consulenza e fare anche un prodotto.

    Mi sono di recente iscritto all' albo professionale a causa delle richieste di consulenza che mi sono pervenute in vista di una attivita' vera e propria.

    Dopo 5 anni in uk mi meraviglio di quanto sia commercialmente complicata la nostra bella terra italiana di cui amo tanto il sole.

    Fatto sta che io avrei bisogno di:

    1. svolgere attivita' di consulenza (tipica di studio tecnico)
    2. realizzare e vendere, in un non proprio immediato futuro: l'anno prossimo)qualche prodotto di mio progetto (elettronico)

    mi chiedo allora come inquadrarmi commercialmente e quali sarebbero le spese. Di solito ricevo i seguenti suggerimenti:

    a) Artigiano e fai tutto con quella contabilita'.

    b) Studio tecnico (lib professionista) e per piccole quantita' inizialmente ci vendi anche i prodotti

    c)Doppia attivita' con predominante quella di consulenza e secondaria quella di impresa fino a che magari i ruoli non si invertiranno in termini di fatturato.

    Io ho l'impressione che la c) sia la lettera giusta anche se mi preoccupano i costi della doppia attivita'. C'e' chi mi dice che l'attivita' di impresa non esercitata inizialmente non costa molto da gestire commercialmente ma numeri non me ne danno.

    Come posso fare per avere la doppia attivita' e minimizzare le spese fisse ?
    Quale sarebbe poi questo minimo?

    Io prevedo:

    • 1500 euro contributi cassa ingegneri
    • Contabilita' consulenza ?
    • Contabilita' impresa (praticamente senza movimenti per il primo anno) ?

    Se poi il fatturato previsto per il primo anno e' dell'ordine dei 7/8000 euro annui quale sarebbe lo schema tributario piu' adeguato ? Io ho proposto il
    regime forfettario ma a nessuno commercialmente competente sembra piacere molto.(????)

    A rischio di avervi annoiato credo che problemi del genere siano comuni
    anche a molti di voi e spero in una vostra opinione al piu' presto.
    Ringrazio !


  • Super User

    Ciao e benvenuto,

    reputo che sia impossibile definire anche solo a grandi linee su un forum lo schema di costi a cui andresti in contro magari facendolo a seconda delle varie strade possibili.

    Escluderei la soluzione B): se esiste commercializzazione di un bene, quella è attività di commercio e non puoi farla da puro professionista.

    La soluzione A): non mi piace in quanto escluderebbe l'attività da ingegnere iscritto in Albo per cui non avresti omogeneità di inquadramento tra l'attività artigiana e le eventuali consulenze per cui risulta imprescindibile la tua iscrizione all'ordine ingegneri (es. perizie con timbro).

    Anche reputo più corretta la soluzione C, pur condividendo il fatto che porti a maggiori costi fissi.

    La soluzione che cerchi (richiesta base di costi fissi) potrai trovarla facendo fare uno studio preliminare al tuo commercialista di fiducia, magari il medesimo che ti ha proposto quella soluzione.

    Paolo


  • User Newbie

    Paolo,
    grazie infinite per la risposta.
    Se posso fare una ulteriore domanda chiederei a quali costi fissi vado incontro
    ( a parte quelli del commercialista ) se inizio la doppia attivita' con quella di consulenza come principale e quella di impresa come secondaria.

    Io vedo i 1500 euro per l'Inarcassa, ovviamente le tasse e poi?
    INPS INAIL etc etc.......vedi altro tu?

    Max


  • Super User

    Andrebbe verificata la compatibilità di Inarcassa con altre forme previdenziali.
    Oltre alle imposte ed al diritto annuale alla camera di commercio come impresa non me ne sovvengono al momento.

    PS ora mi viene in mente una cosa però importante e fondamentale: devi verificare se il tuo ordinamento professionale ti consente di essere contemporaneamente ingegnere e imprenditore..... il mio ad esempio non lo consente. Mi spiace ma mi è venuta in mente ora.

    Paolo


  • User Newbie

    Ciao Paolo,
    in merito a quanto sopra esposto da te ne PS ne ho viste delle belle.
    Il commercialista mi ha chiaramente indicato che e' impossibile avere due codici di attivita' come quello di impresa e quello da professionista sotto lo
    stesso numero di partita IVA.
    Vado allora all'ufficio delle entrate per sedare ogni dubbio ed indovina che mi dicono.....si possono avere le due attivita' con la stessa partita iva. C'e' da tenere una contabilita' leggermente particolare, credo abiano parlato di distinta, ma niente di che.
    Che dirti........sono confuso, secondo te chi ha ragione ? Forse hanno ragione entrambi ed io non ho capito niente da ingegnere che sono ?
    he he he un salutone e spero in una risposta !
    ciao


  • Super User

    Infatti il tuo commercialista ha sbagliato.... nessun vincolo fiscale, come detto dall'agenzia entrate..... magari però egli è già al corrente di incompatibilità specifiche con la professione di ingegnere.... l'eventuale vincolo è infatti a livello di ordinamento professionale degli ingegneri.

    Paolo


  • User Newbie

    Ciao Paolo,
    sono sorpreso che nessuno intervenga a questa discussione; sembrerebbe un problema tutto mio.
    Ho investigato la faccenda e sono arrivato piu' a fondo. Sembrerebbe che a voler creare un' impresa artigiana parallelamente ad un attivita' professionale ingegneristica ci si scontra con l'impossibilita' dell'iscrizione all'albo artigiani. La Confartigianato mi ha allora consigliato aggirare l'ostacolo avviando l'attivita' sotto forma di impresa non artigiana. Tu che ne pensi ?

    Ringrazio anticipatamente
    Massimo


  • Super User

    Sicuramente, ma il problema come vedi non è affatto la compatibilità tra impresa (nella sua accezione generale) e libera professione (anche qui in ipotesi generale).

    Poi non sarà possibile definire l'impresa anche artigiana, ma impresa resterà e fiscalmente compatibile con il lavoro autonomo sotto la medesima partita iva.

    Paolo


  • User Newbie

    Paolo,
    da dilettante in materia sono un po' confuso dalla tua risposta. Riepilogando, secondo te questa e' la soluzione oppure no? Dalle tue parole capisco che la mia attivita' di libero professionista (iscritto all'albo ) potra' poi affiancarsi con una imprenditoriale (non artigiana perche' sono gia' iscritto all'albo degli ingegneri) sotto un' unica partita iva e tutti vissero felici e contenti ?

    Scusa se son un po duro d'orecchi ........e grazie se vorrai rispondere
    Massimo


  • Super User

    Potrai avere una impresa (non artigiana) ed una parallela attività professionale sotto una unica partita iva.

    Dovrai prima verificare che l'ordinamento professionale della tua attività con albo consenta l'esercizio parallelo di attività d'impresa. Il mio ad esempio non lo consente.
    Dunque non un problema fiscale, ma ordinamentale.

    Paolo


  • User Newbie

    Grazie Paolo !