• User Newbie

    Regime agevolato per nuove attività produttive e altri redditi

    Buongiorno a tutti,
    è la prima volta che mi trovo a scrivere su questo forum, pur avendolo visitato molte volte per avere spunti e per risolvere dubbi. Mi trovo di fronte ad una situazione del genere: ho una persona (praticante avvocato) che ha aperto partita IVA optando per il regime agevolato previsto per le nuove attività produttive. Nel mese di gennaio ha ricevuto un compenso a titolo di prestazione occasionale, quindi con ritenuta del 20% alla fonte. La mia domanda è: come ci si comporta in sede di dichiarazione dei redditi? Naturalmente i due redditi (da lavoro autonomo e da prestazione occasionale) occupano i loro spazi dedicati nel Modello Unico, però come funziona con il pagamento di imposta sostituiva 10% e IRPEF? L'imposta sostitutiva del 10% avrà il suo importo calcolato sul fatturato meno le spese deducibili, ma il 20% di ritenuta d'acconto (che è sicuramente l'unico altro reddito) va decurtato dall'imposta sostitutiva e quindi compensato, oppure chiesto a rimborso, oppure ancora perso? Ringrazio in anticipo con chi mi potrà rispondere e mi scuso se per caso non mi sono inserito o non ho trovato un thread che già parlava di questa situazione.
    Gianluca Leonardi


  • Super User

    Ciao e benvenuto,

    Hai individuato effettivamente un caso particolare.
    Il credito Irpef che ti si genererà (probabilmente) in dichiarazione sul reddito occasionale lo potrai compensare con altre imposte da dichiarazione dei redditi (compresa la sostitutiva del 10%) dopo averne evidenziato l'intenzione di procedere a compensazione nel quadro RX.

    Io preferisco fare le compensazioni negli F24 ..... lì compenserai "fisicamente" debiti e crediti d'imposta.

    Paolo


  • User Newbie

    Salve,
    ho letto il quesito di Gianluca e vorrei un consiglio su un argomento attinente. Io sono in regime agevolato dall'anno scorso, i miei redditi per il 2008 consistono in 12.000 euro lordi che ho fatturato ad una azienda sanitaria pubblica, e una collaborazione occasionale di circa 2500 euro lordi con una cooperativa.
    Questa seconda cifra non l'ho fatturata, perchè mi è sembrato che non mi convenisse:

    • se fatturavo avrei pagato l'imposta sostitutiva al 10% ma avrei pagato il 20,75% di INPS (il 4% si può addebitare al datore)
    • non fatturando pagherò le tasse in regime ordinario (sapete dirmi con quale aliquota?) però non ci pagherò su l'INPS!

    Ho fatto bene? visto che anche per il 2009 avrò la stessa situazione lavorativa, vorrei ricevere qualche consiglio...già le entrate sono esigue, se pure ci pago più del dovuto sto a posto...
    Grazie anticipatamente a chi vorrà rispondermi!
    Cristina


  • Super User

    Se applichi il regime agevolato devi comunque pagare l'imposta sostitutiva del 10% e comunque devi pagare i contributi alla gestione separata INPS nella misura del 24,72% (nel 2009 l'aliquota sale al 25,72%) da applicare sul reddito assoggettato ad imposta sostitutiva se ricorrono i presupposti per l'iscrizione.
    Inoltre non dichiarare gli ulteriori 2.500 euro costituisce violazione che, se accertata dall'Ade, viene punita con la sanzione prevista per l'infedeltà della dichiarazione e cioè dal 100% al 200% dell'imposta non versata.
    Saluti.


  • User Newbie

    Forse mi son espressa male. La questione è se la collaborazione di 2500 euro è più conveniente che risulti dichiarata come prestazione occasionale (che va in tassazione ordinaria) oppure fatturata (pagando l'imposta sostitutiva al 10% + Irap + Inps).
    A me risulta che sulle prestazioni occasionali non devo pagare i contributi previdenziali, mentre sui compensi fatturati sì.
    In pratica, se non faccio fattura dichiarerò quella cifra come compenso occasionale e pagherò solo l'irpef (giusto?:?), mentre se fatturo attivando il codice attività corrispondente pagherò i contributi inps oltre all'imposta sostitutiva.
    Se riesci a chiarirmi un po' le idee ti ringrazio!!!


  • User Newbie

    salve a tutti, sono Giovanni, e vorrei aprire una partita iva come consulente e usufruire del regime agevolato, ho scoperto anche che esiste una normativa che stabilisce alcune zone franche in italia, essendo io pugliese (lecce è zona franca) vorrei capire cosa comporta questa cosa, e poi una cosa fondamentale è capire se io fatturo zero, con questo tipo di partita iva quali sono i costi vivi, e poi sono obbligato anche se fatturo zero o comunque meno di 8 mila euro a pagare i contributi inps?
    scusate se continuo a bombardare di domande, ma per aprire questa partita iva esiste un codice particolare cosi da recarmi all'agenzia dell'entrate e fare tutto da solo? spero tanto che qualcuno mi possa aiutare.


  • Super User

    Qualche risposta sparsa:

    1. Se sei consulente (quindi lavoratore autonomo) e non sei iscritto ad alcuna cassa professionale particolare, allora devi obbligatoriamente iscriverti alla Gestione Separata dell'INPS. I contributi si calcolano in percentuale sul reddito di lavoro autonomo, perciò se esso è pari a zero, anche i contributi sono zero.
    2. Per aprire la partita IVA devi usare il Modello AA9 che trovi all'Agenzia delle Entrate o anche via Internet (sul sito dell'Agenzia, appunto). Se però sei digiuno di nozioni fiscali, forse è bene che chiedi soccorso ad un commercialista o ad altro consulente. Se ricorri al regime agevolato per le nuove iniziative puoi essere aiutato gratuitamente anche da un tutor dell'Agenzia delle Entrate.
    3. I "costi vivi" in che senso? L'apertura della partita IVA e l'iscrizione all'INPS sono gratuiti.

  • User Newbie

    ragazzi siete stati molto gentili, purtroppo i commercialisti che conosco non sapevano neanche delle zone franche, quindi spero che il tutor dell'agenzia mi possa aiutare un po, io purtroppo conosco meglio il regiime societario che quello individualista.
    grazie ancora


  • User Newbie

    Salve a tutti, sono ancora io, sono Giovanni, questa mattina dopo aver visionato le vostre risposte mi sono recato all'agenzia dell'entrate della mia città, che mi hanno detto che non vi è alcuna differenza tra ditta individuale e libero professionista e poi mi hanno sconsigliato di partecipare al regime agevolato e che dovrei preferire il famoso "forfettone"20% per intendersi, siccome reputo queste informazioni errate, vorrei un chiarimento da voi, e poi vorrei capire, per fare consulenze azinedali che tipo di partita iva devo aprire? Tenendo presente che non sono iscritto a nessun albo professionale?


  • Super User

    Sulla convenienza del forfettone ci sono diverse scuole di pensiero... personalmente lo sconsiglio, anche se in casi particolari può essere conveniente. Ma ti basti sapere che io stesso, che rientrerei nei parametri del forfettone, ci ho rinunciato a favore del regime ordinario! Proprio perchè mi sono fatto due conti!
    In tutti i casi, non credo che possa essere più conveniente del regime per le nuove iniziative, se non per il fatto che il forfettone mette al riparo dagli studi di settore.


  • User

    @OEJ said:

    In tutti i casi, non credo che possa essere più conveniente del regime per le nuove iniziative, se non per il fatto che il forfettone mette al riparo dagli studi di settore.

    Da un punto di vista dell'immagine professionale o d'impresa trovo il forfettone davvero brutto...
    L'anno scorso avevo provato a fare dei calcoli con situazioni tipo e non mi sembrava conveniente economicamente tranne alcuni casi particolari, a meno che... (visto che non si è neanche soggetti agli studi di settore).
    Sarà un limite mentale mio? boh, non riesco a capire il senso di certi marchingegni.