• User Attivo

    Buttare migliaia di euro? No problem! - Caso studio Vodafone

    Sarete sicuramente incappati in uno di quegli spot televisivi della Vodafone, ultima trovata "no problem" testimonial Totti e Gattuso.

    Nulla da dire sullo spot, simpatico, ben realizzato, un buon spot.

    Ma cosa dire del disastro online?

    Lanciare un prodotto o servizio è una cosa molto difficile, ma ultimamente si pensa che sia sufficiente mettere due facce note a recitare 4 parole.

    Si possono spendere migliaia di euro per avere un roi inferiore a quello prefissato, come? Tralasciando dei dettagli importanti, o ancora peggio ignorandoli.

    Quante volte dopo aver visto uno spot in tv, incuriositi, siete andati a cercare il prodotto, il servizio o il brand dello spot su Google?

    Bene, provate a fare la stessa cosa con lo spot di Vodafon! Cercate No problem 😮

    http://www.google.it/search?sourceid=navclient-ff&ie=UTF-8&rlz=1B2GGGL_itIT203IT203&q=no+problem

    Ora aprite il primo risultato, leggete cosa c'è scritto e chidetevi:

    Quante persone avranno cambiato idea dopo aver letto questo articolo?

    Personalmente credo parecchie, e Vodafone? :lol:

    Beh loro guadagneranno comunque i loro milioni di euro, ma sarebbero potuti essere di più... 😄

    Dopotutto bastava uno spottino Adword, non pretendiamo mica di pagare dei SEO :fumato:


  • Super User

    Fantastico GrazieMamma 🙂 sono impazzito dalle risate.... è incredibile come ancora certe grandi (ma che dico grandi...enormi) aziende operano come se Internet non esistesse....che dire... ridiamoci sopra 😄 😉


  • Super User

    Ottusità tutta italiana? Oppure anche all'estero avviene la stessa cosa? :mmm:


  • Super User

    Signori, non scordiamoci che stiamo parlando della popolazione italiana, secondo voi quanti vanno a cercare su internet, quanti pretendono più di un bel testimonial, quanti si mettono a calcolare l'effettiva bontà delle offerte che vengono proposte?

    Stiamo affrontando l'argomento dal punto di vista di una minoranza di gente che cerca e si informa, e tutto sommato all'azienda manco gli conviene andare ad intraprendere una campagna per questo tipo di utenti....

    non credo che nel piano di marketing di aziende così grosse non venga considerato il web, è solo che sanno benissimo che dedicare attenzione a questo mezzo non paga quanto gli altri... per ora 😉

    IMHO


  • Super User

    @Ryan Giggs 79 said:

    per ora 😉

    IMHO

    E chissa' per quanto ancora.

    Il fatto pero' che ci sia qualcuno che critica l'offerta come primo o tra i primi risultati... capisco per la key "no problem", ma per "vodafone no problem". Per questa key non dovevano fare poi molto, bastava una paginetta di benvenuto alla promozione, un po' di testo e il title "Vodafone NO problem".

    :ciauz:


  • Super User

    esatto, bastava davvero poco... credo sia solo una questione di incuranza ed in alcuni casi snobbismo.... sottovalutano sempre il webuzz 🙂


  • Super User

    concordo quanto detto da ryan...

    io stesso avendo visto in tv lo spot, andrei poi a cercare "vodafone" nei motori, e in seguito la promozione specifica all'interno del sito vodafone, senza cercarla direttamente su google...


  • User Attivo

    @Ryan Giggs 79 said:

    Signori, non scordiamoci che stiamo parlando della popolazione italiana, secondo voi quanti vanno a cercare su internet, quanti pretendono più di un bel testimonial, quanti si mettono a calcolare l'effettiva bontà delle offerte che vengono proposte?

    Già... se non erro è di pochi mesi fa l'indagine secondo cui, tra i paesi europei, l'Italia è quella col maggior numero di telefonini pro-capite ma con il più basso tasso di alfabetizzazione informatica.

    Per restare in tema, penso siano più o meno note a tutti le "furberie" dei gestori telefonici, di cui si legge in rete o, in misura minore, sui giornali o in tv.
    Eppure... mi capita spesso di avere amici letteralmente entusiasti per l'ennesima promozione "televisiva" del gestore XYZ, di cui invece sul web si parla male, e doverli mettere in guardia. E si tratta generalmente di persone informate e critiche, che utilizzano internet in maniera abituale, ma che sono quindi poco avvezze alla ricerca e ad un utilizzo consapevole ed "intelligente" del mezzo. :rollo:


  • User Newbie

    @GrazieMamma said:

    Ma cosa dire del disastro online?
    ....
    Ora aprite il primo risultato, leggete cosa c'è scritto e chidetevi:

    Quante persone avranno cambiato idea dopo aver letto questo articolo?

    Riporto per esperienza quasi diretta..
    Una grossa azienda alimentare, dopo aver rifatto il sito ed aver deciso di spendere un po' di soldini per il web, si accorge che, ricercando il suo nome su google, in prima pagina appaiono solo articoli negativi su di lei.
    La prima cosa fatta dal direttore marketing è stata chiamare Google Italia per far rimuovere quei risultati :-))
    ... La seconda è stata chiamare una azienda SEO ...

    Questo per dire che le grosse aziende nostrane si stanno acculturando in materia un po' alla volta, a mano a mano che gli studi di settore danno maggiore importanza a blog, forum e communities online.


  • User Attivo

    @Ryan Giggs 79 said:

    Stiamo affrontando l'argomento dal punto di vista di una minoranza di gente che cerca e si informa, e tutto sommato all'azienda manco gli conviene andare ad intraprendere una campagna per questo tipo di utenti....

    Mi spiace contraddirti ma non sono d'accordo.

    Non stiamo parlando di minoranza, analizziamo bene in target.

    Per tante altre tipologie di servizi ti avrei dato ragione, ma in questo caso specifico no!

    E' vero che che c'è una scarsa informatizzazione (anche qui andiamoci cauti, un anno fa si poteva dire ad alta voce, ora meno, siamo poco informatizzati ma l'informatizzazione si stà diffondendo a macchia d'olio, è la società dei consumi che lo impone) ma è pur vero che il target non sono pensionati o casalinghe (notare anche gli orari di passaggio degli spot).

    Trovo l'errore gravissimo, non grave, non giustificherei con la solita frase "in Italia siamo poco informatizzati".

    La verità è un altra, in troppi si spacciano come competenti in marketing e ancor peggio web marketing, ma al dunque lo sono davvero?

    Non è il primo caso, ne trovo decine ogni giorno, questo ve l'ho voluto segnalare perchè è davvero incredibile.

    bye :fumato: