• User Attivo

    Perchè la comunicazione visiva non viene vista come una scienza?

    Ciao ragazzi,

    pensando, ai vari topic aperti riguardo ad il rapporto con il cliente e sopratutto tra la grafica del progetto, e i pensieri del cliente o marketing manager..... ma in generale un po' al pensiero generico....

    sono venuto a questa riflessione:

    Quanto la comunicazione visiva(on-line ma anche off-line) viene vista come una scienza, come una materia, come una serie di tecniche per il raggiungimento di un obiettivo,

    e quanto invece viene vista come semplice atto di creatività e di bellezza esteriore?

    La comunicazione visiva, è vista come l'architettura? come il design? come l'ingegneria?

    Ciao 🙂


  • User Attivo

    @Hotshot said:

    La comunicazione visiva, è vista come l'architettura? come il design? come l'ingegneria?

    Premetto che non ho capito cosa intendi in modo preciso per comunicazione visiva.... io la vedo come un lavoro artigianale.

    Amo pensare a me come ad un liutaio....


  • User Attivo

    La comunicazione visiva di fatto è un termine forse un pò troppo generico.

    La comunicazione visiva è grafica, è design e può essere vista anche come architettura. Purtroppo ci sono troppi stereotipi antipatici e difficili da sradicare. Per qualche strano motivo il grafico tradizionale è messo su uno scalino più alto rispetto al web designer.
    Il web design come la parola stessa suggerisce dovrebbe (è qui il punto, dovrebbe) essere un designer. Quindi progettare ciò che "disegna" ai fini di un migliore utilizzo da parte degli utenti. Il lavoro del design classico è quello di progettare per migliorare la qualità di vita, rendere gli oggetti più ergonomici, piacevoli, semplici da utilizzare e così via.

    Il problema è che c'è ignoranza e il territorio di comunicazione visiva, creatività, viene visto come una cosa facile, che tutti possono fare.

    E' un problema di ignoranza.

    C'è chi si fa il biglietto da visita alla standa e chi se lo fa fare progettare da uno studio grafico. La differenza finale ci sarà ma ci sarà sempre qualcuno che non capirà perchè deve spendere per un coordinato piuttosto che spendere 5 euro per farsi i biglietti fatti e stampati alla standa (ci sono ancora quelle macchinette automatiche?).

    Lavoro artigianale? rispondo:"Ni".

    Dipende. Il talento è una cosa che non si impara, non si apprende. Ma è vero che la comunicazione visiva specie nel campo pubblicitario è una grande catena di montaggio composta da fattorini, fotografi, grafici, markettari e copywriter, direttori artistici e direttori creativi, ecc...è una fabbrica di idee estremamente elaborata.

    La gente ha rispetto per questa "arte" solo quando spende molto, allora anche la cosa più "stupida" assume un valore incredibile...se il cliente paga poco, tende a non dare valore a quello che riceve...

    "quattro archetti e una scritta? questo lo potrei fare anche io..." tipica frase da ignoranti...

    Dietro alla progettazione visiva c'è o ci dovrebbe essere un concetto, uno studio, qualche genialata e intuizione, ricerca, creatività.

    Purtroppo non tutti lo capiscono e per questo motivo, la comunicazione visiva dalla maggiornaza non viene vista come una "scienza" ma prova a parlare con un grafico e creativo che sa il fatto suo, il suo lavoro è inataccabile su qualsiasi argomentazione...mette in mutande qualsiasi clienti e non ci sono obiezioni che reggano, per tutto c'è una spiegazione progettuale.

    In quanto a materia...si, lo è...la grafica, la comunicazione, viene studiata in tantissimi istituti, peccato che in italia le università non si sono adeguate e quelle poche che lo hanno fatto, fanno pena.


  • User Attivo

    @ideasnextdoor said:

    La comunicazione visiva di fatto è un termine forse un pò troppo generico.

    La comunicazione visiva è grafica, è design e può essere vista anche come architettura. Purtroppo ci sono troppi stereotipi antipatici e difficili da sradicare. Per qualche strano motivo il grafico tradizionale è messo su uno scalino più alto rispetto al web designer.
    Il web design come la parola stessa suggerisce dovrebbe (è qui il punto, dovrebbe) essere un designer. Quindi progettare ciò che "disegna" ai fini di un migliore utilizzo da parte degli utenti. Il lavoro del design classico è quello di progettare per migliorare la qualità di vita, rendere gli oggetti più ergonomici, piacevoli, semplici da utilizzare e così via.

    Il problema è che c'è ignoranza e il territorio di comunicazione visiva, creatività, viene visto come una cosa facile, che tutti possono fare.

    E' un problema di ignoranza.

    C'è chi si fa il biglietto da visita alla standa e chi se lo fa fare progettare da uno studio grafico. La differenza finale ci sarà ma ci sarà sempre qualcuno che non capirà perchè deve spendere per un coordinato piuttosto che spendere 5 euro per farsi i biglietti fatti e stampati alla standa (ci sono ancora quelle macchinette automatiche?).

    Lavoro artigianale? rispondo:"Ni".

    Dipende. Il talento è una cosa che non si impara, non si apprende. Ma è vero che la comunicazione visiva specie nel campo pubblicitario è una grande catena di montaggio composta da fattorini, fotografi, grafici, markettari e copywriter, direttori artistici e direttori creativi, ecc...è una fabbrica di idee estremamente elaborata.

    La gente ha rispetto per questa "arte" solo quando spende molto, allora anche la cosa più "stupida" assume un valore incredibile...se il cliente paga poco, tende a non dare valore a quello che riceve...

    "quattro archetti e una scritta? questo lo potrei fare anche io..." tipica frase da ignoranti...

    Dietro alla progettazione visiva c'è o ci dovrebbe essere un concetto, uno studio, qualche genialata e intuizione, ricerca, creatività.

    Purtroppo non tutti lo capiscono e per questo motivo, la comunicazione visiva dalla maggiornaza non viene vista come una "scienza" ma prova a parlare con un grafico e creativo che sa il fatto suo, il suo lavoro è inataccabile su qualsiasi argomentazione...mette in mutande qualsiasi clienti e non ci sono obiezioni che reggano, per tutto c'è una spiegazione progettuale.

    Ne ero convinto di questa tua risposta, quoto, riquoto. 🙂

    La comunicazione visiva è si un termine vasto, ma pur sembrando generico, io lo ritengo specifico, nel senso che ok, è vasto e tiene al suo interno varie "discipline" ma è una cosa sola: è un'insieme di tecniche che servono per elaborare una comunicazione visiva che sia adatta al target di riferimento e che crei i risultati aspettati, quindi che riesca a colpire l'obiettivo di comunicazione per cui è stata creata. (IMHO)

    @ideasnextdoor said:

    In quanto a materia...si, lo è...la grafica, la comunicazione, viene studiata in tantissimi istituti, peccato che in italia le università non si sono adeguate e quelle poche che lo hanno fatto, fanno pena.

    Come istituti superiori professionali di grafica ti posso confermare che vi sono scuole di qualità(poi dipende da tantissimi fattori......), per quanto riguarda le università, ho esperienza in comunicazione, non in design, per cui non so'! 🙂


  • User Attivo

    @Hotshot said:

    La comunicazione visiva è si un termine vasto, ma pur sembrando generico, io lo ritengo specifico, nel senso che ok, è vasto e tiene al suo interno varie "discipline" ma è una cosa sola: è un'insieme di tecniche che servono per elaborare una comunicazione visiva che sia adatta al target di riferimento e che crei i risultati aspettati, quindi che riesca a colpire l'obiettivo di comunicazione per cui è stata creata. (IMHO)

    E questo per te è specifico? 😉

    A parte che comunicazione visiva non può essere "un'insieme di tecniche che servono per elaborare una comunicazione visiva"... il che è come dire che Allenamento è una serie di tecniche che servono per l'allenamento 😄

    A mio avviso l'unico modo per essere precisi e dare le proprie opinioni con cognizione di causa è quello di definire e restringere il campo.

    Di cosa stiamo parlando?

    Della grafica di una campagna pubblicitaria?
    Di uno striscione allo stadio?
    Di un dipinto?
    Di una maglietta con su scritto "Italians do it better"?

    Sono, si, tutti esempi di comunicazione.
    E tutti hanno un obiettivo specifico (che in alcuni casi non possiamo conoscere o in altri - pensa alla maglietta - può essere diverso a seconda delle parti - l'autore o chi la indossa).

    Ma possiamo dire che esiste scientificità nello striscione dello stadio?

    E poi... se vogliamo parlare di scienza si parla dell'applicazione di questi principi (incollo da Wikipedia, non sono d'accordo al 100% ma meglio di niente):

    *"L'oggetto di studio della scienza è la realtà sensibile, vale a dire il mondo che ci circonda nei suoi diversi aspetti e ciò che rende ammissibile l'introduzione di un ente nel discorso scientifico, è la sua osservabilità di principio, cioè di registrare mediante strumenti di varia natura l'esistenza di un dato oggetto o di un fenomeno e di descriverli.

    Il metodo sperimentale, detto anche galileano o ipotetico-deduttivo, originatosi dall'empirismo, è una procedura conoscitiva articolata in diverse proposizioni, chiamate ragionamento sperimentale.

    Per eseguire osservazioni scientifiche che abbiano carattere di verità universale, è necessario applicare le seguenti regole:

    1. osservare e descrivere un dato fenomeno
    2. formulare un'ipotesi che lo possa spiegare
    3. prevedere una o più conseguenze dipendenti da quest'ipotesi
    4. verificare in modo sperimentale le conseguenze
    5. concludere (valutare): confermare o confutare l'ipotesi iniziale

    Quando le conseguenze confermano le ipotesi, si parla di oggettività delle osservazioni e si costruisce una legge; da un insieme di leggi, si costruisce una teoria."* fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_scientifico

    In questo frangente creare una campagna pubblicitaria (o un cartellone, o un sito, o...) non potrà mai essere scientifico ma, al limite, basato su alcuni presupposti scientifici.

    Es. posso osservare che se a 100 uomini viene sottoposto un prodotto su un cartellone accompagnato da una bella ragazza la percentuale che acquista è del 50% superiore a quando sul cartellone c'è un uomo. -> Osservazione scientifica (approssimata, dai, ma datemela per buona :2:

    Ma cosa è una bella ragazza? E quale è la più adatta per il cartellone?

    Non so se mi spiego 🙂

    A presto!


  • User Attivo

    @Hotshot said:

    sono venuto a questa riflessione:

    Quanto la comunicazione visiva(on-line ma anche off-line) viene vista come una scienza, come una materia, come una serie di tecniche per il raggiungimento di un obiettivo,

    e quanto invece viene vista come semplice atto di creatività e di bellezza esteriore?

    La comunicazione visiva, è vista come l'architettura? come il design? come l'ingegneria?

    Ciao 🙂

    Bellissima riflessione 🙂

    La comunicazione visiva è senza dubbio un argomento molto sviluppato
    ed ampiamente trattato, grazie anche agli ottimi contributi italiani.
    Del resto l'Italia è un leader in questo campo e gode
    di molta credibilità e riconoscimenti a livello internazionale.

    Questo a livello di studi teorici ed a livello pratico
    relativamente ad alcuni campi, in cui non rientra sicuramente
    la comunicazione pubblicitaria televisiva e web
    che ci interessa più da vicino (non lo dico io...
    ma basta vedere la poca rappresentanza
    delle agenzie italiane di settore alle manifestazioni internazionali
    e l'ancor meno numero e qualità di riconoscimenti.
    Insomma siamo confinati ai telegatti e galà della pubblicità nostrani).

    Focalizzandoci sulla tua domanda...
    In alcuni casi la comunicazione visiva è parte integrante,
    viene sfiorata, fa parte di altre disclipline di studio,
    pensa ad esempio alla psicologia cognitiva, al marketing, al design, all'architettura...
    In queste discipline si ha a che fare con la comunicazione visiva.

    D'altra parte, si può partire dalla comunicazione visiva, abbracciare le altre
    discipline e via via entrare sempre più nel dettaglio di una di quelle e
    specializzarsi. La comunicazione visiva è spesso trattata come materia in
    molti corsi di laurea e facoltà di diversa impronta...
    ma non credo esistano dei corsi di laurea dedicati anche perché viene vista in funzione di applicazioni settoriali.

    🙂


  • User Attivo

    @piernicola said:

    E questo per te è specifico? 😉

    A parte che comunicazione visiva non può essere "un'insieme di tecniche che servono per elaborare una comunicazione visiva"... il che è come dire che Allenamento è una serie di tecniche che servono per l'allenamento 😄

    A mio avviso l'unico modo per essere precisi e dare le proprie opinioni con cognizione di causa è quello di definire e restringere il campo.

    Di cosa stiamo parlando?

    Della grafica di una campagna pubblicitaria?
    Di uno striscione allo stadio?
    Di un dipinto?
    Di una maglietta con su scritto "Italians do it better"?

    Sono, si, tutti esempi di comunicazione.
    E tutti hanno un obiettivo specifico (che in alcuni casi non possiamo conoscere o in altri - pensa alla maglietta - può essere diverso a seconda delle parti - l'autore o chi la indossa).

    Ma possiamo dire che esiste scientificità nello striscione dello stadio?

    Ciao piernicola :),

    diciamo che per me la definizione era molto specifica, semplicemente perchè pensavo che il contesto in cui trattavo l'argomento, fosse stato recepito, mi sbagliavo 😄

    nel senso che intendevo la comunicazione visiva "professionale" in ambito pubblicitario.

    In questo senso volevo capire un po' come viene vista,

    Ciao ragazzi!!!