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- Definizione di libero professionista?
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E' prassi e consuetudine definire libero professionista un iscritto all'albo/ordine/collegio per una professione riservata.... ad esempio il dottore commercialista, l'avvocato, il notaio, l'ingegnere, il medico...... (cosiddette professioni liberali).
Ma non conosco norme che vietino di estendere tale definizione agli altri lavoratori autonomi..... lavoratore autonomo e libero professionista io li uso come sinonimi.
Paolo
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Ciao a tutti sono nuovo e voglio subito approfittare dei vostri favori io lavoro in una ditta di carpenteria medio pesante, dal disegno allo sviluppo e realizzazione, in poche parole vorrei sapere se nel mio lavoro esiste una categoria in cui iscriversi come libero professionista visto che gli artigiani mi dicono che l'unico modo di diventare autonomo e' di aprire un impresa grazie ciao
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Siamo una nuova società di ingegneria (srl) composta da due periti iscritti all'albo professionale e alla cassa di pervidenza della categoria EPPI, siamo entrambi amministratori della società anche se con quote diverse. Vorremmo sapere come possiamo perecepire dei compensi senza busta paga e senza compenso amministratori.
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attraverso gli utili
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Raccomando gli utenti di aprire nuovi topic se avete quesiti diversi e di non "sporcare" i topic con argomento diverso dai vs. dubbi.
Grazie.
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Salve,
a questo punto mi chiedo, dando per assodata l'iscrizione al proprio ordine professionale, avere un partita iva aperta è requisito fondamentale per essere liberi professionisti? O si può esserlo anche con altri tipi di contratto (co.co.co) o prestazioni occasionali...magari anche a titolo volontario e gratuito?
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Essere professionista, per definizione, significa occuparsi continuativamente di un'attività, quindi le collaborazioni occasionali sono l'antitesi.
Le collaborazioni a progetto hanno alcune similitudini con la libera professione (per esempio, l'assenza di vincoli di subordinazione e di orari), ma sono molto più vicine al lavoro dipendente, a cui d'altronde sono fiscalmente assimilate.
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Grazie ora è più chiaro...ma, scusate se cado nell'assurdo...si può essere liberi professionisti se si esercita (iscritti regolarmente al proprio ordine professionale) senza partita iva a titolo volontario e gratuito? ad esempio un tirocinio di specializzazione?
Sto cercando di capire se posso partecipare ad un concorso che richiede:
essere liberi professionisti ed essere iscritti al proprio ordine professionale da almeno 5 anni. Io sono iscritta da 6 ma ho partita iva da 1.
Chi ha bandito il concorso non mi ha saputo rispondere!
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Direi che il requisito dei cinque anni riguarda solo la data d'iscrizione all'albo, non l'avvio della libera professione (le due cose non coincidono affatto, molte persone si iscrivono ad un albo e poi, magari, sono assunti come dipendenti... e molti altri esercitano senza alcuna iscrizione).
Dunque, io credo che tu rispetti il requisito richiesto. Naturalmente, prendi il mio pensiero col beneficio d'inventario, non sono io a decidere!
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Grazie, rinforzi il mio pensiero. Staremo a vedere.
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Sono nuovo del forum e non sono tanto ferrato su questi argomenti. Ho cambiato sei commercialisti e ho perso un pò la fiducia. Io persto manodopera specializzata su tante tipologie di lavori particolari e sono iscritto come artigiano. A tutt'oggi lavoro par-time per una ditta e ho il regime fiscale , come artigiano sotto i 30.000 ?. Il punto è che non ho capito bene la differenza fra libero professionista e ditta individuale. Molti miei lavori sono di breve durata 3/4 giorni e io cerco una tariffa giornaliera , altri avrebbero la durata anche di tre quattro settimane , e qui non so se converrebbe il contratto a progetto. Siccome il prossimo anno volevo riorganizzarmi un pò volevo cercare di capire meglio. I miei sono lavori pericolosi e logoranti in cui me la cavo bene perciò non so se il libero professionista può svolgerli. Non ho molta attrezzatura perchè di solito sono le ditte a mettercela , io penso a organizzarmi il lavoro. Mi scuso , ma è difficile spiegare tutte le tipologie di lavori che faccio , è che credo , siccome sono un singolo che nessun commercialista abbia voglia di spendere tanto tempo per il mio caso. GRAZIE
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La differenza fra imprenditore individuale e libero professionista è che il secondo applica principalmente le sue risorse intellettuali nell'attività, mentre per il primo la prevalenza è legata all'impiego di beni materiali.
Il che vorrebbe dire che rivolgersi all'avvocato Tizio non è la stessa cosa che rivolgersi all'avvocato Caio, mentre che a venderti una certa merce ci sia Tizio oppure Caio non fa differenza.Questo in linea teorica... poi, quando andiamo a vedere le cose nella pratica non è così semplice, le differenze divengono molto sfumate e i dubbi divengono tanti.
In ogni caso, gli artigiani sono sempre imprenditori e mai professionisti... qui non è questione di interpretazioni, è che la legge (in particolare, il codice civile) lo dice a chiare lettere, e dunque non si scappa.Quanto ai commercialisti, come per ogni categoria ci sono quelli disponibili per tutti e quelli che riservano l'attenzione solo ai clienti più grossi. Certo che se ne hai cambiati già sei non hai avuto finora molta fortuna!
Prova a mettere un annuncio nella sezione "Annunci fisco e leggi", in questo forum ci sono molti bravi professionisti.
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Ciao a tutti! è il primo posto, ma sono un vostro appassionato lettore.
Ho spluciato il forum e non ho trovato la mia problematica, che ho deciso di esporre in questo topic perchè credo inerente.
Da pochi giorni il mio commercialista mi ha aperto la p. iva (ed ero anche contento ;-p), ho chiesto di aprirla con il regime per le nuove attività (lui mi consigliava il forfettone) perchè lo ho reputato più remunerativo. Senza elencare i motivi di questa scelta per non creare un OT dico solo che, tra gli altri, prevedendo il regime il pagamento dell'IRAP e non avendo una organizzazione (lavoro da casa e/o andando presso i clienti, devo acquistare un pc, e sto facendo il comodato d'uso di un auto cointestata tra mio padre e me), volevo non pagare questa imposta. Quando sono andato a leggere il certificato di apertura p. iva ho trovato scritto "tipo soggetto:ditta individuale"; "tipo attività: altre attività non altrove classificate 749099", in pratica farò consulenza. Ho aperta la gestione separata inps già da diversi anni per vari co.co.pro. quindi dovrei usare quella stessa.
Io credevo mi aprisse una posizione da autonomo, da quello che ho letto nel forum come ditta individuale si ha l'obbligo della contribuzione minima (invece che solo in percentuale, ma poco male perchè almeno mi sarà considerato ai fini della pensione un intero anno di contribuzione), si ha diritto ad eventuali finanziamenti ad hoc, e cos'altro?
Sono solo queste le differenze??
La cosa che mi preme sapere di più e che mi fa spaventare molto è: ai fini IRAP avere una ditta individuale al posto di una posizione di autonomo o libero professionista equivale ad avere una stabile organizzazione e quindi manda all'aria la mia sicurezza di non pagare un'imposta che non avrei dovuto pagare altrimenti? Se, quindi, i vantaggi sono più degli svantaggi tra le due posizioni, posso recuperare imputando ad un mero errore, visto che l'apertura è solo di pochi giorni e aprire quella da libero professionista?
Per favore tranquillizzatemi...sono proprio agitato...
Piero
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Non guardare quel certificato perché scrive sempre ditta individuale se non si tratta di società.
Per l'IRAP il discorso è più articolato e bisogna valutarlo bene quindi consultati con il tuo commercialista.
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Grazie, allora posso stare tranquillo la dicitura ditta individuale corrisponde a dire libero professionista, quindi non ho obblighi di contribuzione minima ecc.?
Ora sono più tranquillo!
Grazie
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Sì, non preoccuparti, comunque visto che paghi un commercialista, sfruttalo anche per questi dubbi
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Salve, ho letto il forum e ne approfitto per sottoporre il mio quesito.
Ho appena aperto la partita IVA per svolgere attività di consulenza in materia di finanziamenti agevolati alle imprese.
La mia attività consiste nel predisporre le pratiche per far ottenere i contributi pubblici alle imprese. Non esiste un albo presso cui iscrivermi.l codice attività è 70.22.09 "Altera consulenza imprenditoriale e altra consulenza amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale.
La mia domanda è se devo iscrivermi o no al Registro delle imprese.
Il mio commercialista sostiene di no. Mentre una mia amica, anche lei commercialista sostiene di sì, sebbene i professionisti siano esonerati all'iscrizione. Lei sostiene che si definiscono professionisti soli gli iscritti ad un albo professionale. Pertanto la mia attività sarebbe qualificabile come impresa di servizi e, quindi, sarebbe soggetta ad iscrizione.
Secondo quanto leggo nel forum non è esattamente così restrittiva la definizione di professionista.
Però un intervento di "i2m4y" che cito testualmente:
<<il libero professionista è un lavoratore autonomo, non dipendente o subordinato a nessuno, che presta servizi normalmente a carattere intellettuale, non fa commercio e si autoorganizza senza grande impiego di persone, mezzi o capitali.
Il riferimento è all'art. 2222 e seguenti del codice civile.
Altre norme dispongono che talune attività, seppur formalmente rientranti nella definizione che ho dato sopra, siano attività d'impresa e non professionali.>>esistono delle norme che derogano alla definizione di professionista di cui all'art.2222 del c.c.
Potrei conoscere queste norme e soprattutto la mia posizione come si configura? Potreste chiarirmi la questione?
Grazie
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Secondo me sei libero professionista non iscritto ad albo e non devi iscriverti alla CCIAA.
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Ancora un'altra cosa. Riguardo ai contributi Inps, a quanto ammontano?
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Se iscritto alla gestione separata devi versare il 26,72%.