• User

    Possibile che il diritto d'immagine o il copyright sulle foto non interessa a nessuno?

    Il nome della discussione è un po' provocatorio, ma così sembra.

    Io sto completando un podcast sui Beatles, la cui diffusione sulle maggiori piattaforme è stato bloccato da anchor (di cui intendevo servirmi) perchè l'immagine che avevo utilizzato in copertina (in public domain nell'originale E modificata da me) "potrebbe essere ritenuta coperta da diritto d'autore".

    Ho deciso di rimandare la soluzione del problema e di upoloadare il podcast su youtube, malgrado sapessi che questo mi avrebbe danneggiato il canale. L'inizio è stato disastroso oltre ogni dire, finchè non ho accettato i consigli di un amico e ho deciso di dotare ogni episodio di una copertina con una foto dei Beatles (a tema con la puntata) trovata su google. Io ci ho sempre tenuto a modificarle più o meno pesantemente, ma non ci prendiamo in giro: è un'infrazione del diritto d'autore di chi ha scattato la foto E del diritto d'immagine dei Beatles.

    Ma a nessuno interessa.

    Io mi chiedo cosa fare. Dando un'occhiata ai miei competitor, scopro che non solo l'uso e l'abuso di foto, copertine di album, eccetera, è la normalità, ma che qualcuno ha creato video proponendo la lettura di vecchi articoli di riviste musicali accompagnati da video creati da spezzoni di video del gruppo discusso, e da foto. Tutto materiale altrui.

    Inizio a chiedermi di essermi perso qualche passaggio. Se faccio una lezione di musicologia posso appropriarmi di filmati e foto altrui? Esiste un fair use anche per video e foto, ed in che modo funziona?

    Sinceramente, a me sembra una di quelle cose di cui, per ora, non interessa nulla a nessuno, e tutti rubano a destra e a manca (fermo poi impedire anche l'uso di materiale nel public domain per non correre rischi)... finchè qualcuno non si sveglierà e arriveranno denuncie a valanga. Nel frattempo, io non so come regolarmi.


    giorgio.sanna 1 Risposta
  • Moderatore

    @simonmas Ciao, è un ottimo argomento di discussione sicuramente. Dal canto mio posso dire che il diritto d'autore nel caso specifico delle foto degli album, secondo me, si debba ritenere con utilizzo di citazione, credo infatti che le foto dei Beatles facciano chiaramente riferimento a loro e "pubblicizzano" la band. Poi nel dettaglio non so se sono loro i veri detentori del diritto su quelle foto, ma credo che condividere le foto degli album di un artista non faccia altro che citarlo, quindi si possa fare, ovviamente senza un fine commerciale. Sarebbe interessante se intervenisse un avvocato o un professionista del settore che faccia chiarezza.
    Per le foto senza diritto di riutilizzo nel web sappiamo che NON si possono ri-utilizzare, o comunque si deve citare la fonte ed avere il permesso. Poi c'è tutta la serie di foto CC (Creative Commons) con attribuzione non commerciale che puoi filtrare tramite Google stesso, che rendono la vita abbastanza facile a chi cerca foto che possano essere riutilizzate.


    S 1 Risposta
  • User

    @giorgio-sanna scusate il muro di testo, ma su ste cose non penso si possa risolver tutto in due battute :d:

    Per la copertina degli album ti dico io, visto che l'ho studiato e sono anche diretto interessato: nella stragrande maggioranza degli album usciti tramite un'etichetta, il copyright è dell'etichetta. Per gli artisti indipendenti (ma indipendenti veramente, quelli che pagano immediatamente tutta la produzione, la pubblicità, eccetera) il copyright è dell'artista. In alcuni casi, il copyright potrebbe rimanere a chi ha fatto la foto. Diciamo che prima del 2006, questo era un evento più unico che raro, magari Andy Warhol ha mantenuto il copyright sulla copertina del primo disco dei Velvet Underground... cose così. Con l'aumento della musica prodotta in maniera indipendente, ci possono essere molti più episodi simili (tipo: io chiedo al mio amico di fare una foto, facciamo un accordo per l'uso in una copertina e per lo sfruttamento commerciale della copertina su magliette, merchandising, pubblicità, eccetera, ma la foto rimane sua per ogni altro uso). In ogni caso, sempre teoricamente, bisognerebbe avere un permesso scritto per l'uso di queste immagini.

    Per le foto, in genere, è come dici: ci sono quelle nel creative commons (ma come ho potuto constatare da solo, anche qui hai bisogno di un avvocato per far valere questo diritto... mi chiedo se qualche organizzazione online non fornisca questo aiuto gratuitamente, devo fare qualche ricerca). E poi ci sono le altre, che sono sempre di qualcuno. Citare la fonte non serve. É una carineria... ma a meno che non sia richiesto da chi ti da il premesso scritto dell'uso, non ti mette al riparo di nulla.

    Per l'utilizzo di citazione... beh, qua si che ci vorrebbe un avvocato.

    Ti dico quello che ha detto a me il mio, di avvocato (che però non è specializzato in copyright): se mostro un'opera artistica (quindi anche una foto) con un intento divulgativo (lezioni, commento, studio di una particolare tecnica, eccetera), posso farso se:

    1. non mostro l'opera nella sua interezza (posso far sentire il ritornello di una canzone, per esempio, ma non tutto il pezzo; o, in questo caso, una parte della foto, ma non tutta... e già qui: chi fa lezioni d'arte mostrando un dipinto intero, quindi, è fuori legge?)
    2. il mostrare l'opera è parte integrante di un corso/ lezione/ quello che sia in cui siano chiari gli intenti divulgativi e di studio;
    3. l'opera e la parte mostrata è strettamente connessa con il discorso che si fa nella lezione (se parlo delle foto della torre eiffel, non posso mostrare foto di Cristiano Ronaldo... a meno che non sia per contrastare due tecniche fotografiche, ma anche là sarebbe meglio usare una foto più "anonima" per evitare grane derivanti dall'uso dell'immagine di un'altra persona).

    Fin qui, tutto ok, e, mi sembra, tutto più o meno chiaro. Ci sono due problemi, però.

    Il primo è che un video su youtube, per la maggior parte dei creator, difficilmente può essere ritenuto come non avente un fine commerciale. A parte la monetizzazione di youtube: chiedi un supporto economico, con donazioni o patreon? Allora il fine commerciale c'è. Vai a fare la comparsata alla sagra di paese, tutto spesato, dove ti pagano in panino con la salsiccia? Allora hai avuto un beneficio economico. Qualcuno potrebbe dire che anche se tu fai tutto gratis, non accetti donazioni e vai ovunque di tasca tua, tu stai lavorando per sviluppare un brand ed un'immagine forte che è di per se un asset: il fatto che tu decida di non monetizzarlo, oggi, non vuol dire che non sia monetizzabile. É come se uno avesse una miniera d'oro e scavasse: il fatto che non voglia vendere le pepite è una questione irrilevante e personale.

    Il secondo problema, molto più serio, è che mi sembra che della legge possiamo far carta straccia. La caccia alle streghe contro la pirateria ed il desiderio incessabile di guadagno in ogni modo hanno più volte creato situazioni che, a mio personalissimo parere (per quello che vale), sono almeno borderline per quanto riguarda il rispetto del fair use ed il senso comune. Un famoso youtuber nel mio campo, Rick Beato, più volte ha lamentato copyright strike e blocchi di video in cui parlava di pezzi famosi di alcune band in maniera che rientrava al 100% nel fair use. Il blocco non deriva da un giudice (che, al di là di altre considerazioni, dovrebbe sempre garantire il rispetto della legge), ma da youtube stesso. Youtube ha l'unico scopo di evitare grattacapi: non importa nulla garantire il fair use che, di fatto, viene sospeso, così come viene sospeso il diritto d'autore in tutti i quei casi in cui non ci sia una forte lobby americana sul piede di guerra (per esempio nel caso dei fotografi). La legge quindi, di fatto, non esiste: esiste la decisione del social. Se vuoi far valere la legge, devi fare causa, di tasca tua... o con una class action, come si diceva altrove.

    Ecco, probabilmente è proprio questo che odio di più del mondo attuale: la legge, che giusta o sbagliata che sia, è almeno teoricamente nelle mani dei cittadini, attraverso gli organi legislativi, viene sospesa e sostituita dalle regole della multinazionale di turno, che sono totalmente avulse da ogni ragionamento su democrazia, giustizia, o stabilità.

    Se ci fosse un avvocato in ascolto, sarei contentissimo di essere smentito e di avere più dettagli sulle varie questioni. 🙂


    giorgio.sanna 1 Risposta
  • Moderatore

    @simonmas Si è chiarissimo il tuo punto e ti ringrazio delle precisazioni, diciamo che la questione delle moderazioni automatiche e gli algoritmi non troppo intelligenti a parere mio fanno diversi danni, penso che sia un pensiero condiviso. Bisogna però ammettere che anche nella vita reale se non fai causa di tasca tua non hai comunque nessuno che ti possa difendere, non credo che ci sia molta differenza in questo senso. Purtroppo credo che ad oggi le moderazioni delle varie piattaforme hanno diversi problemi chiari, ognuno per problemi loro ovviamente.

    Una cosa è certa, che internet ha un "problema" di fondo i contenuti ora per la maggiore sono foto e soprattutto video e ne vengono creati cosi tanti (Sono tutti davvero utili? forse sono troppi? servirebbe un'educazione alla pubblicazione tempi/quantità?) e quindi maggiore è il numero dei contenuti e maggiore è il numero di queste problematiche.


    S 1 Risposta
  • User

    @giorgio-sanna quel che dici sul mondo reale e la legge è vero... ma è anche falso. :d:

    Mi spiego: nel mondo reale, se tu stai derubando un negozio, io posso chiamare la polizia che interverrà e stabilirà se ci sono gli estremi per arrestarti. Online no. O ti faccio scrivere dall'avvocato o non posso far nulla.

    Inoltre c'è anche una profonda differenza: nel mondo reale, le tempistiche del reato e la sua magnitudine sono diverse, spesso minori. Anche le risorse per controllare i reati sono minori. Nel mondo digitale la storia è diversa.

    Tu giustamente sollevi un problema: ci sono troppi contenuti? Io preferisco glissare la domanda, facendone però un'altra: stanti i contenuti che ci sono, è giusto che una multinazionale che fa miliardi di guadagno ogni anno dica che "non ci sono le risorse" per una moderazione puntuale e giusta dei contenuti?

    Io direi che è inaccettabile. Se fossimo nel mondo reale, e ad un controllo della polizia che venisse a chiedermi conto della presenza in cantina o in casa di oggetti rubati io rispondessi che ho troppa roba per capire se qualcosa è rubato, la cosa non si risolverebbe in tarallucci e vino.

    Se youtube (o facebook, o chi volete) ha "troppo contenuto" per poterlo controllare per bene, le soluzioni sono due: o spendono di più per i controlli, o riducono la presenza di contenuti, con tutti i danni che ne conseguono.

    Se internet 4.0 deve far rimpiangere l'età delle chat su bbs, forse qualcosa non va. Almeno, all'epoca, le regole erano chiare: ognuno faceva quello che voleva. Ora ci sono animali più uguali di altri.


    giorgio.sanna 1 Risposta
  • Moderatore

    @simonmas Il parallelismo con "la cantina" non lo trovo adatto, per me queste piattaforme sono paragonabili più ad un albergo dove chi prenota le stanze è libero di farne l'uso che vuole della stanza, accettando le regole dell'albergatore. Se l'ospite dell'albergo è un delinquente che viola la legge in qualsiasi modo, è giusto che il responsabile sia l'albergatore? L'albergatore, per mantenere il buon nome dell'albergo, deve provvedere a controllare e dare delle regole che siano chiare e migliori possibili (moderazioni per le nostre piattaforme), giusto, ma non può essere responsabile (almeno che non si dimostri una chiara falla nei meccanismi). Ripeto, secondo me non c'è molta differenza tra reale e virtuale. La legge è la stessa. Poi sta a noi scegliere se andare in albergo o magari "comprarci una casa" con tutti i sacrifici che comporta (paragone con avere un proprio sito web, pubblicizzarlo, posizionarlo ed hostare video o altri contenuti). Cmq mi sa che sto andando OT 🙂


    S 1 Risposta
  • User

    @giorgio-sanna la tua soluzione alberghiera a me starebbe benissimo. magari le piattaforme fossero solo piattaforme e la responsabilità fosse di chi uploada e basta. per me sarebbe un passo avanti enorme.

    ma non è o non è stato sempre così, e questo ha solo causato altri guasti, al di là delle problematiche legate al pessimo rapporto con gli utenti di certe piattaforme.

    inoltre... purtroppo non credo che ci si possa "comprare una casa". io la casa ce l'ho già, è il mio sito... ma oggettivamente: non è possibile, armati di sito, fare guerra ad un social media o ad amazon, anche se si potesse spendere parecchio in pubblicità... però si, stiamo andando OT. :d: