• User

    @pablitojuarez said:

    p.s. per quanto riguarda l'enpals ho chieto ulteriori informazioni...
    anche un lavoratore autonomo (libero professionista) è tenuto al versamento obbligatorio dei contributi enpals se la sua prestazione appartiene alle categorie elencate nel mio post precedente...
    Da quanto ho capito, non è il codice 92.11.0 che obbliga all'iscrizione enpals ma la prestazione erogata... cioè se lei lavora come operatore video in un ambito non legato allo spettacolo (ad esempio video aziendali) è tenuto al versamento dei contributi inps, se invece lavora per una emittente televisiva (anche come lavoratore autonomo) rientra nelle categoria "operatore di ripresa televisiva" che è tenuta al versamento dei contributi enpals... insomma, mi sembra una bella complicazione... Va da sè che il contributo enpals grava sul lavoratore solo per il 9% (quello inps per il 18.20%) mentre il resto (circa 23%) grava sull'azienda... quindi lei costa di più all'azienda...
    E' comunque una questione che vorrei approfondire...

    All'Inps ho chiesto con quali criteri accettano di iscrivermi alla gestione separata e mi hanno risposto comunicandomi che i termini della domanda vengono accettati a seguito di indagine sul codice fiscale, anche alla fine del primo anno di attività in osservazione, ma non è comunque chiaro su quali valori economici si basa tale osservazione. Devo ancora chiarire.


  • User

    @Evandro Curreli said:

    Io avevo già la partita iva col codice 92.11.0 ma era sotto il nome di fantasia della ditta individuale, ora la nuova partita iva dovrei chiederla direttamente con il mio nome e cognome? e in tal modo avere minori vincoli di scelta obbligatoria di una forma giuridica al posto di altra?
    Se apri la partita IVA come libero professionista non puoi scegliere alcun nome di fantasia (altrimenti saresti ditta) ma usare il tuo nome e congome... Quando apri la partita IVA, inoltre, non mi sembra che si possa specificare se si esercita da libero professionista o da impresa quindi se non ti iscrivi al registro imprese significa che eserciti da libero professionista, hai la ritenuta d'acconto sulle fattura e non devi essere organizzato sotto forma d'impresa... Poichè la nostra professione è un po' al limite tra le due forme giuridiche, bisogna stare molto attenti a come si esercita la professione... Se non hai a disposizione una struttura di lavoro fissa (uno studio), lavori per lo più come collaboratore per strutture più grosse (studi, televisioni etc...), non fai grossi investimenti in attrezzatura etc... puoi essere considerato un libero professionista, ma anche se hai un computer con cui fai dei montaggi potresti rientrare nell'ambito delle libere professioni quindi è una questione delicata che è meglio approfondire con un commercialista che ti segua e con cui puoi confrontarti ogni volta che hai dei dubbi...

    Ritornando all'inps-enpals, invece, anche il mio commercialista ha difficoltà perchè anche all'interno dei due enti previdenziali hanno le idee un po' confuse... Ora sto aspettando che l'ENPALS mi faccia sapere qualcosa perchè effettivamente anche loro dicono di non avere dei riferimenti precisi su una libera professione come la nostra perchè, mi è stato confessato dall'impegato con cui ho parlato, sembra che quando l'enpals abbia deciso di gestire anche i liberi professionisti nello spettacolo i riferimenti principali erano musicisti, registi, attori, doppiatori, montatori cinematografici etc... il cui lavoro è strettamente legato allo spettacolo mentre il fare video non è necessariamente legato all'ambito dello spettacolo... quindi... aspetto...


  • User

    @pablitojuarez said:

    Non solo il mio commercialista mi ha assicurato che con codice attività 92.11.0 si può esercitare sia come libero professionista che come impresa ma ciò è confermato anche dagli studi di settore della categoria...
    Per quanto riguarda la questione del suo amico non so rispondere ma mi viene un dubbio: un'impresa deve iscriversi alla camera di commercio per obbligo di legge... non è che invece un professionista può comunque iscriversi alla camera di commercio anche se non vi è tenuto?

    Quest'ultima è la domanda da un milione di dollari! Io non ho ancora avuto risposta, ma se un mio collega è iscritto in Camera di Commercio, non è impresa ma è registrato nella sezione speciale come piccolo imprenditore e nella gestione separata Inps senza minimo fisso...due sono le cose:

    1. Sta ingenuamente pagando un' iscrizione del tutto inutile, ma non credo, vista la convinzione della sua commercialista.
    2. E' opzionale e forse c'è qualche vantaggio per chi è iscritto e chi non lo è. Ma gari chi non è iscritto è un semplice lavoratore autonomo legato ad altra attività più grande che gli assicura l'occupazione.

    Ma il solo fatto che sia iscritto nella sezione speciale continua a farmi pensare che bisogna chiedere maggiori informazioni su di essa.


  • User

    @Evandro Curreli said:

    Quest'ultima è la domanda da un milione di dollari! Io non ho ancora avuto risposta, ma se un mio collega è iscritto in Camera di Commercio, non è impresa ma è registrato nella sezione speciale come piccolo imprenditore e nella gestione separata Inps senza minimo fisso...due sono le cose:

    1. Sta ingenuamente pagando un' iscrizione del tutto inutile, ma non credo, vista la convinzione della sua commercialista.
    2. E' opzionale e forse c'è qualche vantaggio per chi è iscritto e chi non lo è. Ma gari chi non è iscritto è un semplice lavoratore autonomo legato ad altra attività più grande che gli assicura l'occupazione.

    Ma il solo fatto che sia iscritto nella sezione speciale continua a farmi pensare che bisogna chiedere maggiori informazioni su di essa.

    Su questo non so aiutarti ma tip osso dire una cosa che a me sta facendo riflettere molto sull'aprire partita IVA...
    Dal 2005, tutte le attività comprese nel codice 92.11.0 svolte sia da dipendente che con partita IVA sono obbligatoriamente soggette a contributi ENPALS, per cui un libero professionista,, oltre alla ritenuta d'acconto, è obbligato a pagare salatissime quote contributive...

    Io sto tentando una strada alternativa che è quella di associarmi a una cooperativa di lavoratori... In pratica paghi una quota di circa 50 euro annue e dai 10 ai 20 euro al mese di gestione e puoi emettere fattura a nome della cooperativa che si occupa, per te, di tutte le pratiche burocratiche e contributive e ti paga l'imponibile che tu hai fatturato meno i contributi che vengono versati da loro per te... Sono cooperative di lavoratori del teatro, del cinema, del video che si sono uniti proprio con lo scopo di ridurre al minimo gli oneri e le preoccupazioni di noi video operatori e montatori che, per un motivo o per l'altro, non veniamo assunti ma ci chiedono di fatturare e siamo costretti ad aprire partita iva quando non abbiamo un giro d'affari tale da giustificarlo...

    Vai sul sito www.ziogiorgio.it e cerca la sezione "associazioni di tecnici"... ci sono diverse realtà a cui ci si può rivolgere e molti siti internet da cui ottenere informazioni. Se fai una ricerca in google e cerchi "cooperative di tecnici dello spettacolo" ottieni anche altri indirizzi. C'è un mio collega che ha scelto questa strada e si trova molto bene... Io la sto valutando seriamente...

    Non è assolutamente un modo per eludere il fisco ma un modo per lavorare nel pieno rispetto delle regole contributive e fiscali senza essere vessati inultilmente dalle spese di gestione che una partita iva comporta... Inoltre, facendo così, si accululano anche giornate lavorative non solo a fini previdenziali ma anche per accedere a un eventuale sostegno di disoccupazione...


  • User

    @fausand said:

    Credo che la tua attività possa anche inquadrarsi come libero professionista con codice di attività: 92.11.0
    Non puoi lavorare negli studi televisivi, ma solo in proprio altrimenti devi aggiungere anche il codice 92.20.0
    Ciao

    Salve! e buona Epifania.:)
    :sbav: Sa se il libero professionista deve per forza essere un lavoratore autonomo parasubordinato di ditta, organizzazione più grande, e debba collaborare obbligatoriamente con la stessa, senza libertà di accettare collaborazioni anche per altri che ne facciano richiesta occasionalmente?
    Fare il libero professionista può essere alternativa alla ditta individuale, che non posso economicamente permettermi?


  • User

    @pablitojuarez said:

    Su questo non so aiutarti ma tip osso dire una cosa che a me sta facendo riflettere molto sull'aprire partita IVA...
    Dal 2005, tutte le attività comprese nel codice 92.11.0 svolte sia da dipendente che con partita IVA sono obbligatoriamente soggette a contributi ENPALS, per cui un libero professionista,, oltre alla ritenuta d'acconto, è obbligato a pagare salatissime quote contributive...

    Io sto tentando una strada alternativa che è quella di associarmi a una cooperativa di lavoratori... In pratica paghi una quota di circa 50 euro annue e dai 10 ai 20 euro al mese di gestione e puoi emettere fattura a nome della cooperativa che si occupa, per te, di tutte le pratiche burocratiche e contributive e ti paga l'imponibile che tu hai fatturato meno i contributi che vengono versati da loro per te... Sono cooperative di lavoratori del teatro, del cinema, del video che si sono uniti proprio con lo scopo di ridurre al minimo gli oneri e le preoccupazioni di noi video operatori e montatori che, per un motivo o per l'altro, non veniamo assunti ma ci chiedono di fatturare e siamo costretti ad aprire partita iva quando non abbiamo un giro d'affari tale da giustificarlo...

    Vai sul sito www.ziogiorgio.it e cerca la sezione "associazioni di tecnici"... ci sono diverse realtà a cui ci si può rivolgere e molti siti internet da cui ottenere informazioni. Se fai una ricerca in google e cerchi "cooperative di tecnici dello spettacolo" ottieni anche altri indirizzi. C'è un mio collega che ha scelto questa strada e si trova molto bene... Io la sto valutando seriamente...

    Non è assolutamente un modo per eludere il fisco ma un modo per lavorare nel pieno rispetto delle regole contributive e fiscali senza essere vessati inultilmente dalle spese di gestione che una partita iva comporta... Inoltre, facendo così, si accululano anche giornate lavorative non solo a fini previdenziali ma anche per accedere a un eventuale sostegno di disoccupazione...

    Grazie per questa nuova "illuminazione", non ci ho mai pensato ma può essere una via.


  • User

    @pablitojuarez said:

    Su questo non so aiutarti ma tip osso dire una cosa che a me sta facendo riflettere molto sull'aprire partita IVA...
    Dal 2005, tutte le attività comprese nel codice 92.11.0 svolte sia da dipendente che con partita IVA sono obbligatoriamente soggette a contributi ENPALS, per cui un libero professionista,, oltre alla ritenuta d'acconto, è obbligato a pagare salatissime quote contributive...

    Io sto tentando una strada alternativa che è quella di associarmi a una cooperativa di lavoratori... In pratica paghi una quota di circa 50 euro annue e dai 10 ai 20 euro al mese di gestione e puoi emettere fattura a nome della cooperativa che si occupa, per te, di tutte le pratiche burocratiche e contributive e ti paga l'imponibile che tu hai fatturato meno i contributi che vengono versati da loro per te... Sono cooperative di lavoratori del teatro, del cinema, del video che si sono uniti proprio con lo scopo di ridurre al minimo gli oneri e le preoccupazioni di noi video operatori e montatori che, per un motivo o per l'altro, non veniamo assunti ma ci chiedono di fatturare e siamo costretti ad aprire partita iva quando non abbiamo un giro d'affari tale da giustificarlo...

    Vai sul sito www.ziogiorgio.it e cerca la sezione "associazioni di tecnici"... ci sono diverse realtà a cui ci si può rivolgere e molti siti internet da cui ottenere informazioni. Se fai una ricerca in google e cerchi "cooperative di tecnici dello spettacolo" ottieni anche altri indirizzi. C'è un mio collega che ha scelto questa strada e si trova molto bene... Io la sto valutando seriamente...

    Non è assolutamente un modo per eludere il fisco ma un modo per lavorare nel pieno rispetto delle regole contributive e fiscali senza essere vessati inultilmente dalle spese di gestione che una partita iva comporta... Inoltre, facendo così, si accululano anche giornate lavorative non solo a fini previdenziali ma anche per accedere a un eventuale sostegno di disoccupazione...

    Interessante la soluzione con la cooperativa, se ne trovi una adatta alla nostra esigenza ti chiedo se per cortesia me la puoi segnalare, non riesco a trovarla. Ma oltre ai servizi video potrei anche proporre altri servizi di mia competenza, quali il suono e l'illuminazione? Ho cercato sia su Zio Giorgio.it che sui motori di ricerca ma non trovo niente di particolarmente rassicurante.


  • User

    Ho fatto i salti mortali insieme alla mia commercialista per capire qualcosa di enpals (perchè anche per lei l'argomento è nuovo) e inps e alla fine abbiamo sentito sia la sede centrale inps che quella enpals a roma, ho anche contattato qualcuno dei miei colleghi per laovra in cooperativa e quello che ne è venuto fuori è questo...

    Come libero professionista non puoi essere iscritto all'enpals perchè il singolo professionista (se non musicista o attore) non può iscriversi... E' il suo datore di lavoro che deve iscriverlo... (quindi conferma quello che avevi scritto nel tuo primo post)... Quindi il professionista deve iscriversi all'inps gestione separata... La questione però è che, nel nostro caso, avremo comunque una doppia posizione...

    Se lavori con un soggetto (privato, azienda, un fotografo) che non è soggetto a versare ai suoi dipendenti contributi enpals o lavori per un evento che non richiede agibilità enpals... versi all'inps...

    Se il tuo datore di lavoro invece è un'azienda o un soggetto che è obbligato a versare ai dipendenti (anche se liberi professionisti) i contributi enpals (quindi teatro, cinema, radio, emittenti televisive, case di produzione audiovisiva) o lavori per un evento che richiede un agibilità enpals (concerti, spettacoli teatrali e in genere tutte le esibizioni dal vivo, anche i concerti nei locali) e la tua prestazione rientra in quelle soggette al contributi enpals (operatore video, tecnico luci etc...) il tuo datore di lavoro verserà i contributi enpals per te (con una rivalsa sulla tua fattura del 8,90%)... In questo caso tu non devi versare l'inps ma il datore di lavoro verserà per te l'enpals (cioè gli costi di più)... Quindi è sempre opportuno verificare col tuo datore di lavoro... Lui è "obbligato" a versare il contibuto per te ma, per esperienza di colleghi, alcuni datori di lavoro fanno figurare la tua prestazione come "consulenza" quindi sei tu a dover versare l'inps... A mio avviso, questa pratica, non è corretta nei confronti del lavoratore che, diventando complice del datore di lavoro evasore, rischia sanzioni...

    Sulle cooperative... dipende da dove vivi... A Verona ci sono Technè (mi hanno detto che è affidabile) e DocServizi (che ha sedi anche a Bolzano, Rimini e Venezia). A Modena c'è la CoopArt (anche questa, per sentito dire, è affidabile)... Ce ne sono tante, in tutta Italia: Sardegna, Lombardia, Trentino Alto Adige etc... Anche se non sei residente nel luogo dove ha sede la cooperativa puoi comunque iscriverti ma almeno una volta dovrai andarci di persona...

    Per quanto mi riguarda, visto che l'ambiente in cui lavoro io è compossto per lo più da soggetti non rientranti nelle categorie contributive enpals, ho deciso di aprire partita IVA con gestione separata inps e quando mi toccherà lavorare sotto enpals... lo farò... tanto i contributi sono ricongiungibili...

    Lo svantaggio ella cooperativa è che non puoi tenere sotto controllo personalmente tutto il sistema di deduzioni e detrazioni che la partita iva comporta...

    Valuta bene e buona fortuna...


  • User

    @pablitojuarez said:

    Ho fatto i salti mortali insieme alla mia commercialista per capire qualcosa di enpals (perchè anche per lei l'argomento è nuovo) e inps e alla fine abbiamo sentito sia la sede centrale inps che quella enpals a roma, ho anche contattato qualcuno dei miei colleghi per laovra in cooperativa e quello che ne è venuto fuori è questo...

    Come libero professionista non puoi essere iscritto all'enpals perchè il singolo professionista (se non musicista o attore) non può iscriversi... E' il suo datore di lavoro che deve iscriverlo... (quindi conferma quello che avevi scritto nel tuo primo post)... Quindi il professionista deve iscriversi all'inps gestione separata... La questione però è che, nel nostro caso, avremo comunque una doppia posizione...

    Se lavori con un soggetto (privato, azienda, un fotografo) che non è soggetto a versare ai suoi dipendenti contributi enpals o lavori per un evento che non richiede agibilità enpals... versi all'inps...

    Se il tuo datore di lavoro invece è un'azienda o un soggetto che è obbligato a versare ai dipendenti (anche se liberi professionisti) i contributi enpals (quindi teatro, cinema, radio, emittenti televisive, case di produzione audiovisiva) o lavori per un evento che richiede un agibilità enpals (concerti, spettacoli teatrali e in genere tutte le esibizioni dal vivo, anche i concerti nei locali) e la tua prestazione rientra in quelle soggette al contributi enpals (operatore video, tecnico luci etc...) il tuo datore di lavoro verserà i contributi enpals per te (con una rivalsa sulla tua fattura del 8,90%)... In questo caso tu non devi versare l'inps ma il datore di lavoro verserà per te l'enpals (cioè gli costi di più)... Quindi è sempre opportuno verificare col tuo datore di lavoro... Lui è "obbligato" a versare il contibuto per te ma, per esperienza di colleghi, alcuni datori di lavoro fanno figurare la tua prestazione come "consulenza" quindi sei tu a dover versare l'inps... A mio avviso, questa pratica, non è corretta nei confronti del lavoratore che, diventando complice del datore di lavoro evasore, rischia sanzioni...

    Sulle cooperative... dipende da dove vivi... A Verona ci sono Technè (mi hanno detto che è affidabile) e DocServizi (che ha sedi anche a Bolzano, Rimini e Venezia). A Modena c'è la CoopArt (anche questa, per sentito dire, è affidabile)... Ce ne sono tante, in tutta Italia: Sardegna, Lombardia, Trentino Alto Adige etc... Anche se non sei residente nel luogo dove ha sede la cooperativa puoi comunque iscriverti ma almeno una volta dovrai andarci di persona...

    Per quanto mi riguarda, visto che l'ambiente in cui lavoro io è compossto per lo più da soggetti non rientranti nelle categorie contributive enpals, ho deciso di aprire partita IVA con gestione separata inps e quando mi toccherà lavorare sotto enpals... lo farò... tanto i contributi sono ricongiungibili...

    Lo svantaggio della cooperativa è che non puoi tenere sotto controllo personalmente tutto il sistema di deduzioni e detrazioni che la partita iva comporta...

    Valuta bene e buona fortuna...

    Che gentile, grazie per questa cooperazione nel trovare chiarimenti e soluzioni. Dimenticavo di dire che risiedo a Cagliari, con un mercato assai difficile. Giusto a titolo di cronaca risulta esistente una cooperativa anche in Sardegna? anche se comunque io viaggio spessissimo per andare a Bologna, e da li raggiungere Ferrara o Argenta per gli esami e laboratori del corso di laurea in Tecnologo della comunicazione audiovisiva e multimediale. E si! quanti sacrifici per fare della propria innata passione una vera professione senza confini!
    Rimane un dubbio fondamentale per completare il "puzzle":
    Il libero professionista è vincolato a lavorare per una azienda in particolare come "lavoratore autonomo", oppure può lavorare semplicemente per chi ne fa richiesta? forse non mi sono espresso perfettamente ma spero che si comprenda ciò che intendo dire.


  • User

    @pablitojuarez said:

    Ho fatto i salti mortali insieme alla mia commercialista per capire qualcosa di enpals (perchè anche per lei l'argomento è nuovo) e inps e alla fine abbiamo sentito sia la sede centrale inps che quella enpals a roma, ho anche contattato qualcuno dei miei colleghi per laovra in cooperativa e quello che ne è venuto fuori è questo...

    Come libero professionista non puoi essere iscritto all'enpals perchè il singolo professionista (se non musicista o attore) non può iscriversi... E' il suo datore di lavoro che deve iscriverlo... (quindi conferma quello che avevi scritto nel tuo primo post)... Quindi il professionista deve iscriversi all'inps gestione separata... La questione però è che, nel nostro caso, avremo comunque una doppia posizione...

    Se lavori con un soggetto (privato, azienda, un fotografo) che non è soggetto a versare ai suoi dipendenti contributi enpals o lavori per un evento che non richiede agibilità enpals... versi all'inps...

    Se il tuo datore di lavoro invece è un'azienda o un soggetto che è obbligato a versare ai dipendenti (anche se liberi professionisti) i contributi enpals (quindi teatro, cinema, radio, emittenti televisive, case di produzione audiovisiva) o lavori per un evento che richiede un agibilità enpals (concerti, spettacoli teatrali e in genere tutte le esibizioni dal vivo, anche i concerti nei locali) e la tua prestazione rientra in quelle soggette al contributi enpals (operatore video, tecnico luci etc...) il tuo datore di lavoro verserà i contributi enpals per te (con una rivalsa sulla tua fattura del 8,90%)... In questo caso tu non devi versare l'inps ma il datore di lavoro verserà per te l'enpals (cioè gli costi di più)... Quindi è sempre opportuno verificare col tuo datore di lavoro... Lui è "obbligato" a versare il contibuto per te ma, per esperienza di colleghi, alcuni datori di lavoro fanno figurare la tua prestazione come "consulenza" quindi sei tu a dover versare l'inps... A mio avviso, questa pratica, non è corretta nei confronti del lavoratore che, diventando complice del datore di lavoro evasore, rischia sanzioni...

    Sulle cooperative... dipende da dove vivi... A Verona ci sono Technè (mi hanno detto che è affidabile) e DocServizi (che ha sedi anche a Bolzano, Rimini e Venezia). A Modena c'è la CoopArt (anche questa, per sentito dire, è affidabile)... Ce ne sono tante, in tutta Italia: Sardegna, Lombardia, Trentino Alto Adige etc... Anche se non sei residente nel luogo dove ha sede la cooperativa puoi comunque iscriverti ma almeno una volta dovrai andarci di persona...

    Per quanto mi riguarda, visto che l'ambiente in cui lavoro io è compossto per lo più da soggetti non rientranti nelle categorie contributive enpals, ho deciso di aprire partita IVA con gestione separata inps e quando mi toccherà lavorare sotto enpals... lo farò... tanto i contributi sono ricongiungibili...

    Lo svantaggio della cooperativa è che non puoi tenere sotto controllo personalmente tutto il sistema di deduzioni e detrazioni che la partita iva comporta...

    Valuta bene e buona fortuna...

    Che gentile, grazie per questa cooperazione nel trovare chiarimenti e soluzioni. Dimenticavo di dire che risiedo a Cagliari, con un mercato assai difficile. Giusto a titolo di cronaca risulta esistente una cooperativa anche in Sardegna? anche se comunque io viaggio spessissimo per andare a Bologna, e da li raggiungere Ferrara o Argenta per gli esami e laboratori del corso di laurea in Tecnologo della comunicazione audiovisiva e multimediale. E si! quanti sacrifici per fare della propria innata passione una vera professione senza confini!
    Rimane un dubbio fondamentale per completare il "puzzle":
    Il libero professionista è vincolato a lavorare per un'azienda in particolare come "lavoratore autonomo", oppure può lavorare semplicemente per chi ne fa richiesta? forse non mi sono espresso perfettamente ma spero che si comprenda ciò che intendo dire. Ringrazio ancora per la collaborazione.


  • User

    Beh, se sei "libero" professionista mi sembra difficile che qualcuno possa vincolarti a lavorare per sé e basta... 🙂 anche perché da libero professionista il tuo unico obbligo nei confronti del committente è eseguire il lavoro professionalmente, ad arte, nei tempi concordati e per la cifra concordata... non sei voncolato né a lavorare solo con lui, né ad orari né a un sacco di altre cose ma anche la resposabilità di quello che fai grava solo su te stesso e non sul committente)

    fatti consigliare dal tuo commercialista su come comportarti eventualmente coi committenti... per quelli di cui mi fido ho deciso che andrò tranquillo... con quelli che non conosco preparerò dei bei contrattini scritti da firmare prima di muovere un dito...
    Io ho già avuto esperienze con clienti che ti fanno preparare un lavoro per mesi, investi tempo denaro, richiedi preventivi, fai dei viaggi e due giorni prima di consegnare il lavoro ti mollano lì...
    io chiederò una consulenza al mio commercialista su come tutelarmi in ogni eventualità e ti consiglio di fare lo stesso...

    meglio spendere prima che rimetterci dopo...


  • User

    @pablitojuarez said:

    Beh, se sei "libero" professionista mi sembra difficile che qualcuno possa vincolarti a lavorare per sé e basta... 🙂 anche perché da libero professionista il tuo unico obbligo nei confronti del committente è eseguire il lavoro professionalmente, ad arte, nei tempi concordati e per la cifra concordata... non sei voncolato né a lavorare solo con lui, né ad orari né a un sacco di altre cose ma anche la resposabilità di quello che fai grava solo su te stesso e non sul committente)

    fatti consigliare dal tuo commercialista su come comportarti eventualmente coi committenti... per quelli di cui mi fido ho deciso che andrò tranquillo... con quelli che non conosco preparerò dei bei contrattini scritti da firmare prima di muovere un dito...
    Io ho già avuto esperienze con clienti che ti fanno preparare un lavoro per mesi, investi tempo denaro, richiedi preventivi, fai dei viaggi e due giorni prima di consegnare il lavoro ti mollano lì...
    io chiederò una consulenza al mio commercialista su come tutelarmi in ogni eventualità e ti consiglio di fare lo stesso...

    meglio spendere prima che rimetterci dopo...

    Coi tempi che corrono mi pare giusto il ragionamento, ma da liberi professionisti sai se entriamo nell'ambito dei lavoratori parasubordinati?
    E' su questa categoria che rientrano strani vincoli, se non sbaglio è come essere dei PARAdipententi esterni a un'impresa. Quì mi sfugge qualcosa, meglio fare una considerazione. Allego una descrizione sui requisiti dei parasubordinati. ?!?!? ma ho notato che c'è distinzione tra professionista e collaboratore.

    Parasubordinati

    CHI SONO

    I lavoratori parasubordinati sono quei lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata che hanno redditi derivanti da:
    collaborazione coordinata e continuativa o a progetto
    attività professionale
    lavoro autonomo occasionale (se il reddito annuo è superiore a 5.000 euro)
    vendita a domicilio (se il reddito annuo è superiore a 5.000 euro)
    associazione in partecipazione
    Parasubordinati


  • User

    Non guardare alla definizione che trovi nella gestione separata INPS... Come libero professionista sei tenuto a rirspettare un eventuale contratto stipulato tra te e il committente ma non hai nessun vincolo di esclusività...

    Le definizioni di libero professionista e parasubordinato sono diverse...

    Con il termine libero professionista si indica un lavoratore che, avendo una professionalità acquisita tramite percorsi di istruzione o per esperienza pregressa, fornisce la stessa a vari clienti senza avere datori di lavoro.
    In questo senso, quindi, il libero professionista è il capo di sé stesso.

                                 ![image](http://www.intrage.it/icons/ico_link10.gif)                 **Il parasubordinato**                                                                          ![image](http://www.intrage.it/icons/spacer.gif)                                                                          Per **lavoro parasubordinato** s’intende una tipologia di rapporti di lavoro con una struttura giuridica particolare, talvolta vicina per caratteristiche al lavoro subordinato e altre volte a quello autonomo. Si tratta, infatti, di forme di collaborazione svolte continuativamente nel tempo, coordinate con la struttura organizzativa del datore di lavoro, **senza vincolo di subordinazione**. Sono considerati lavoratori parasubordinati: 
    
    • i lavoratori a progetto;
    • i collaboratori occasionali la cui prestazione ha il carattere della continuità e sia resa per un massimo di 30 giorni nel corso dell’anno solare con lo stesso committente e il compenso percepito nel medesimo anno solare non sia superiore a 5.000 euro.

    Per i lavoratori parasubordinati è prevista, dalla Legge 335/95 art. 2, l’iscrizione alla Gestione Separata Inps, mediante il versamento di un contributo che è pari al 17,80%, di cui 1/3 a carico del lavoratore e 2/3 a carico del committente.
    Anche i lavoratori autonomi che non risultano iscritti ad altro Istituto Previdenziale devono iscriversi alla Gestione Separata Inps. In questo caso il versamento è interamente a carico del lavoratore.

    ...

    due esempi pratici...

    avvocati, ingegneri, architetti sono liberi professionisti... ti pare che ci possa essere tra loro e il cliente un vincolo di esclusività???

    ...

    quando hai partita IVA, chi ti assume è il tuo "cliente" non il tuo "datore di lavoro"... il rapporto è completamente diverso...


  • User

    @pablitojuarez said:

    Non guardare alla definizione che trovi nella gestione separata INPS... Come libero professionista sei tenuto a rirspettare un eventuale contratto stipulato tra te e il committente ma non hai nessun vincolo di esclusività...

    Le definizioni di libero professionista e parasubordinato sono diverse...

    Con il termine libero professionista si indica un lavoratore che, avendo una professionalità acquisita tramite percorsi di istruzione o per esperienza pregressa, fornisce la stessa a vari clienti senza avere datori di lavoro.
    In questo senso, quindi, il libero professionista è il capo di sé stesso.

    image Il parasubordinato image Per lavoro parasubordinato s?intende una tipologia di rapporti di lavoro con una struttura giuridica particolare, talvolta vicina per caratteristiche al lavoro subordinato e altre volte a quello autonomo. Si tratta, infatti, di forme di collaborazione svolte continuativamente nel tempo, coordinate con la struttura organizzativa del datore di lavoro, senza vincolo di subordinazione. Sono considerati lavoratori parasubordinati:

    • i lavoratori a progetto;
    • i collaboratori occasionali la cui prestazione ha il carattere della continuità e sia resa per un massimo di 30 giorni nel corso dell?anno solare con lo stesso committente e il compenso percepito nel medesimo anno solare non sia superiore a 5.000 euro.

    Per i lavoratori parasubordinati è prevista, dalla Legge 335/95 art. 2, l?iscrizione alla Gestione Separata Inps, mediante il versamento di un contributo che è pari al 17,80%, di cui 1/3 a carico del lavoratore e 2/3 a carico del committente.
    Anche i lavoratori autonomi che non risultano iscritti ad altro Istituto Previdenziale devono iscriversi alla Gestione Separata Inps. In questo caso il versamento è interamente a carico del lavoratore.

    ...

    Non so come ringraziare, se penso alla confusione che avevo in testa prima di iscrivermi al forum!...ora tutto mi sembra chiaro, non mi resta che fissare appuntamento col commercialista e portare avanti il discorso.
    Sai se si può anche usufruire di prestazioni occasionali di terzi, che mi rilascino ricevuta o fattura (ritenuta d'acconto o iva)?:?


  • User

    Si, puoi... Non so in che termini e come funziona praticamente la cosa perchè non ho ancora approfondito l'argomento col mio commercialista...


  • User

    @pablitojuarez said:

    Si, puoi... Non so in che termini e come funziona praticamente la cosa perchè non ho ancora approfondito l'argomento col mio commercialista...

    Bene! ora tutte le nostre discussioni serviranno anche a chiarire le idee a tanti altri colleghi confusi e quasi rassegnati.;) TANTI AUGURI A TUTTI I COLLEGHI, CHE PRESI DALLA PASSIONE PER LA LORO PROFESSIONE NON SI ARRENDERANNO MAI DIFFRONTE ALLE DIFFICOLTA'.