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In Francia LeWeb3, in Italia il nulla
Oggi e domani a Parigi si tiene la conferenza Le Web 3 su web, tecnologia e sviluppo. Noi in Italia siamo fermi all'età della pietra da questo punto di vista come diversi esperti hanno esposto l'altro giorno al TOPIX a Torino.
Secondo me ci dovremmo dare una svegliata. O meglio chi decide del futuro del nostro Paese dovrrebbe farlo puntando maggiormente su internet e le nuove tecnlogie prima di farci ritrovare tutti in una situazione molto poco auspicabile. In Francia ormai Internet è il quinto potere, negli USA non ne parliamo neanche. In Italia è ancora molto poco diffusa e c'è ancora una parte troppo considerevole del nostro Paese che con atteggiamento conservatore cerca di demonizzarla come strumento di perdizione ed asocialità.
Io la penso così e voi?
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Ciao davidesalerno. Non prendiamo la Francia e gli Usa come modelli: hanno una storia, un livello di civiltà ma soprattutto uno stato sociale ed una economia molto diverse. Il nostro paese ha problemi veramente molto più gravi, e secondo me non li può risolvere internet anche se riconosco ad essa un potere trainante se non fosse per quei 5mld di euro che google si porta a casa negli Usa sotto le mentite spoglie di Google Italia. IMHO
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Io non la vedrei esclusivamente in chiave politica. Certo una parte della colpa l'ha senz'altro chi non investe in informatizzazione scolastica, in altri paesi ormai nelle scuole ci sono pc a disposizione degli studenti per lezioni di informatica fin dalle elementari, in GB possiedono uno dei 5 o 6 supercalcolatori (gli altri sono in Cina, in Germania e negli USA) messi a disposizione degli istituti di ricerca e delle grandi aziende che lo chiedono, ma la colpa e' anche nostra. C'e' poca cultura informatica, siamo molto piu' di altri paesi attaccati alle vecchie industrie (come per il tessile) e ai vecchi sistemi di produzione, anche nei servizi chi usa i computer (soprattutto nel pubblico) in realta' non lo sa usare, sa utilizzare un minimo quei due o tre programmi richiesti per il lavoro, ma guai se gli capita un operazione diversa dal solito.
Nel tuo post (blog) ho visto che parli delle opere pubbliche e delle auto, non credo che una "semplice" finanziaria possa inculcare una conoscenza che non appartiene ancora alla nostra cultura. Per farlo occorrerebbe dotare le scuole di personale capace di insegnare e usare gli strumenti informatici, e ovviamente gli strumenti informatici, per la banda larga il problema e' che solo un'ente pubblico possiede l'insensibilita' al profitto necessaria per portare la banda larga in paesini sperduti di 200 abitanti. E in Italia oltrettutto manca pure una seria concorrenza in questo campo.
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Quello che volevo dire è che è palese che in Italia siamo incapaci di produrre conoscenza e quindi fare business usando le nuove tecnologie (non lo dico io ma sono dati Ocse).
Forse se la smettessimo di puntare disperatamente ancora una volta sul mercato dell'auto ma ci guardassimo attorno e pianificassimo meglio il nostro futuro cercando di favorire la nascita e lo sviluppo di realtà non dico come quella di Google ma quantomai simili per natura e crescita forse la situazione sarebbe più rosea.
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Ma vuoi mettere i reality show.... in Italia va quel genere!!!
P.
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....e soprattutto se la smettessero di ammorbare gli studenti con 5 ore di latino settimanali
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@davidesalerno said:
Quello che volevo dire è che è palese che in Italia siamo incapaci di produrre conoscenza e quindi fare business usando le nuove tecnologie Il problema, imho, è insito anche in un retaggio culturale di chi in Italia giudica il web non come una risorsa di sviluppo, ma anzi qualcosa di ancora lontano e complicato.
Per non parlare dei signori del governo (tutti indistintamente) che ad esempio non lo conoscono affatto, anche se molti poi sono pronti a sparare a zero e a ricorrere a metodi da censura cinese per "REGOLAMENTARE"!:x mi fermo qui perchè il discorso sarebbe mooolto lungo...
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Riporto quanto scritto qualche tempo fa in questo post
http://www.giorgiotave.it/forum/societa-e-impegno-civile/22939-internet-ed-oscurantismo.htmlVisto che qui c'è gente un po' di tutte le fazioni partitiche, alcune delle quali mi sembrano pure esperte, vorrei proporre il seguente argomento:
interazione tra malasocietà e internet.Ovvero mi sembra che sia chi tiene il potere (e non parlo di solo di questo o quel governo, ma delle corporazioni e lobby di tutti i colori), che chi dovrebbe diffondere cultura e senso civico, abbia talmente paura di internet e della opportunità di diffusione delle idee attraverso essa, che sui media tradizionali se ne sente parlare quasi solo per pedofilia, sesso malato, droga, terrorismo, bullismo, ecc.. quasi per muovere l'opinione pubblica ad accettare plausibile una censura ed un controllo (ancora maggiore di ora) del nostro mezzo preferito, senza metterne in risalto il potenziale di libertà, democrazia, globalizzazione di buoni intenti, ecc...
Un po' come tenere ad ogni costo burocrazia, messa e testi in latino
Aggiungo che ogni giorno è peggio di quello prima, perchè ormai fanno sempre più fatica (bipartizan) a nascondere che oggi una parte della popolazione è incazzata più di ieri e meno di domani.
Se non ci saranno miglioramenti a breve ci sarà da divertirsi (poco).....e soprattutto se la smettessero di ammorbare gli studenti con 5 ore di latino settimanali
Io invece ti dirò che è grazie al latino che mi sono riavvicinato alla programmazione per la struttura grammatica e che a suo tempo trovai da lavorare per l'applicazione della consecutio-temporis alla lingua italianaE poi sono le nostre radici vere
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E poi sono le nostre radici vere
Dei valori insomma, un da dove veniamo.
Un pò come avere gli strumenti per capire dove il bisnonno ha seppellito la pignatta dei baiocchi d'oro.
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@ludus said:
quoto, togliamo pure il latino dalle scuole e tanto vale chiuderle definitivamente.
Posso confermare che lì per lìti può sembrare inutile il latino a scuola ma è una delle materie che poi forse servono di più.
Secondo me aiuta moltissimo a scrivere decentemente in italiano e in una società dove la comunicazione è fondamentale, saper comunicare nel modo giusto è di basilare importanza