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- Codice fiscale come ostacolo alle vendite
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@angelo_ew said:
Esatto se chiedi P.IVA obbligatoriamnete devi chiedere il CF, in quanto potrebbero NON coincidere. La cosa è ancora più vidente nelle ditte individuali o liberi professionisti.
Ciao Angelo
Ricevuto oggi Libroi dei corrispetti ed ho chiesto al commercialita se oltre alla P.IVA bisogna chiedere anche il CF risposta:
*Suuti sembrava che servisse poi hanno corretto il tiro ed è sufficiente la P.IVA e non anche il CF.
In ogni caso dalla P.IVA possono risalire a tutti i dati.*Ciao
Sèvero
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@Sèvero said:
- .... poi hanno corretto il tiro ed è sufficiente la P.IVA e non anche il CF. In ogni caso dalla P.IVA possono risalire a tutti i dati.* Hai un riferimento scritto? esempio numero circolare etc.. perchè di questi tempi ci sono troppo "rumors"?? Ora mi fido solo di roba scritta e certa.
Ciao Angelo
PS. Inoltre questa sera in CHAT con **KYA **si parlava di un'altra problematica legata ai corrispettivi di cui spero vivamente scriva.
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Angelo chiama e Kya risponde
Ok, passo ad esporre il dubbio, magari Paolo, il nostro fidato supercommercialista, saprà districare i nostri aggrovigliati pensieri.
Io devo segnare quello che ho venduto nella giornata o quello che ho incassato? Perchè se in un negozio fisico i due momenti collimano, in un negozio virtuale no.
Se io oggi faccio 2 vendite una da 50 e l'altra da 100 ma ricevo domani il pagamento di quella da 50 e dopodomani il pagamento di quella da 100 cosa segno?-
Segno oggi 150? E poi quando incasso come faccio a capire a quale corrispettivo corrisponde? Del resto se tra una settimana mi arriva il pagamento della signora Pina io come faccio a ricordarmi in quale giorno è stata effettuata la vendita, in modo da chiudere i conti e controllare che tutto torni? Essendoci nei corrispettivi solo il totale della giornata non saprò più a chi ho venduto quel giorno, non saprò più i singoli importi dei vari ordini...insomma non riuscirò più a ricondurre il pagamento alla relativa vendita.
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Oppure segno domani 50 e dopodomani 100? :?In pratica così si segnerebbe solo l'effettivo incasso. (e aggiungo che così si risparmierebbero casini coi contrassegni non ritirati, proprio perchè non si incassa nulla e non si segna quindi nulla)
Qualcuno ha qualche contributo da portare a riguardo?
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Scusate l'ignoranza in materia, ma se opto per la tenuta del registro corrispettivi che documentazione devo rilasciare al cliente? Devo dotarmi di registratore di cassa e rilasciare lo scontrino fiscale?
Grazie
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@sfo said:
Scusate l'ignoranza in materia, ma se opto per la tenuta del registro corrispettivi che documentazione devo rilasciare al cliente?
Nulla. Per legge puoi tranquillamente NON INSERIRE Nulla. Certo se inserisci un riassunto dell'ordine che non ha valore fiscale è meglio, almeno aiuti il cliente a controllare che nel pacco consegnato ci sia tutto quanto ordinato.
Ciaoooooooooooooooooooooooooooooo
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Allora un po di norme, anche se nn ho ben capito quali documenti dovremmo tenere nel caso B qualcuno ne sa di più....
NORME PER LA FATTURAZIONE
a)
RISOLUZIONE MIN. FIN. PROT.VI-12-1615 del 20.01.1994 con la quale le finanze hanno ammesso la possibilità che, nell’ambito delle Vendite per Corrispondenza, il cedente, per motivi di natura contabile e per un migliore controllo sulla movimentazione della merce, possa emettere benché non obbligato a farlo, una regolare fattura anche quando non richiesta dal cliente.
Di conseguenza può emettere una nota di rettifica a norma dell’art. 26 del DPR 633/72 per la restituzione della merce.
In via normale ed abituale , essendo la Vendita per Corrispondenza una forma di vendita al dettaglio al consumatore finale, è prevista la tenuta di un REGISTRO DEI CORRISPETTIVI sul quale devono essere annotati gli importi lordi di IVA delle merci inviate ai clienti, con le particolarità indicate nelle risoluzioni del Ministero delle Finanze che seguono.b)
RISOLUZIONE MIN.FIN 527575 - DG. II. - DIV. XXV DEL 8.2.73.
Con essa il Ministero delle Finanze ha consentito che l’Azienda di Vendita per Corrispondenza procedesse alla liquidazione dell’IVA sulla base dell’ammontare complessivo delle operazioni effettuate mensilmente annotando, riassuntivamente, l’ammontare complessivo dei corrispettivi, distinti per aliquota, diminuito dei corrispettivi concernenti i prodotti restituiti nello stesso periodo distinti anch’essi per aliquota, nel medesimo registro previsto dall’art. 24 DPR.633/72 (registro dei corrispettivi).
Ciò in luogo dell’annotazione giornaliera, alla condizione che l’Azienda si obblighi ad effettuare, mediante il suo centro meccanografico, per i singoli prodotti spediti o restituiti in ciascun mese registrazioni analitiche. Nel supporto magnetico formato dal centro meccanografico devono risultare, prodotto per prodotto, il numero progressivo annuale, i dati di identificazione del destinatario, la specie di prodotto spedito o restituito durante ciascun mese e il prezzo di vendita IVA inclusa.c)
RISOLUZIONE MIN.FIN. 502030 DG. II. - DIV. XXV DEL 16.5.73.
Resi e non pagati: con essa il Ministero delle Finanze riconosce che in caso di corrispettivi annotati a fronte dei quali vengono realmente confermati e pagati corrispettivi di entità inferiore documentati (per dispersione di merce; silenzio del cliente che né conferma, né paga; differenza di importo tra rateale annotato come corrispettivo e unica soluzione realmente pagato, ecc.); e poiché il corrispettivo si materializza al momento del perfezionamento del contratto cioè molto spesso, con il pagamento (effetti traslativi sospesi), si rende necessaria una rettifica a conguaglio.
Pertanto, in questi casi nei quali la vendita, di fatto, non si realizza non è dovuta l’IVA e il non pagato può essere detratto dal corrispettivo (art. 26 DPR 633/73).
Spese postali: inoltre, ammette il Ministero delle Finanze che molto spesso le condizioni contrattuali di vendita stabiliscono che le spese postali di spedizione siano a carico dell’acquirente.
Quando esiste effettivamente tale condizione di anticipazione di spese postali per conto del cliente esse non rientrano nell’imponibile IVA (art. 15,3 DPR 633/73).
Stabilisce anche che in tutti questi casi devono porsi in essere prove documentali idonee ad immediati controlli dell’Amministrazione Finanziaria.d)
REGISTRATORI DI CASSA.
E’ prevista l’esenzione.
Nota:
Le risoluzioni del Ministero delle Finanze emesse in risposta di specifici quesiti assumono valore generale quando riguardano un’intera categoria di soggetti.
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Ok, allora se ho capito bene tenendo il registro dei corrispettivi:
- non devo rompere le scatole al mio cliente e chiedergli il codice fiscale
- non devo rilasciare nessun documento fiscale
In pratica me la devo sbrigare da sola, compilando questo registro ... mi sembra troppo semplice, ci deve essere una fregatura da qualche parte, e perché il mio commercialista non mi ha detto niente, (o meglio mi ha detto che le mie alternative erano o fare fatture con codice fiscale o comprarmi un registratore di cassa e rilasciare scontrino+ tenuta registro corrispettivi)?
Nessuno di voi sa dove posso trovare informazioni in + su questo registro dei corrispettivi?
Grazie, senza questo forum sarei persa nei meandri di questa burocrazia
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queste norme valgono ange per il codice di attività G.52.61.4 ?
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Sempre io scusate, ma che cos'è il :" supporto magnetico formato dal centro meccanografico devono risultare, prodotto per prodotto, il numero progressivo annuale, i dati di identificazione del destinatario, la specie di prodotto spedito o restituito durante ciascun mese e il prezzo di vendita IVA inclusa."?
Grazie ancora
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Io ho trovaoto quanto segue:
"Ogni operatore che voglia esercitare un ‘attività commerciale via Internet ha l’obbligo di certificare i servizi on-line, fatti o ricevuti, attraverso la fattura come stabilito dalla Direttiva Comunitaria 2001/115/CE"
Questo implicherebbe la necessità di fare sempre la fattura ...
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@sfo said:
Io ho trovaoto quanto segue:
"Ogni operatore che voglia esercitare un ‘attività commerciale via Internet ha l’obbligo di certificare i servizi on-line, fatti o ricevuti, attraverso la fattura come stabilito dalla Direttiva Comunitaria 2001/115/CE"
Questo implicherebbe la necessità di fare sempre la fattura ...
Salve a tutti...
si e' vero... chi vende SERVIZI per corrispondenza, e quindi via internet, deve obbligatoriamente fare la fattura. Pertanto, chi vende hosting, software scaricabile etc.. dovra' necessariamente chiedere il codice fiscale ai clienti, e fare la fattura.
Diversa la cosa per chi vende beni.
la legge italiana, attualmente in vigore, che ci permette di usare il registro dei corrispettivi in caso di vendita al dettaglio di beni per corrispondenza (previa comunicazione al comune di residenza dell'attivita' di vendita mediante "altri sistemi di comunicazione", e registrazione all'ufficio iva dell'apposito codice attivita' relativo alla vendita al dettaglio per corrispondenza (alimentari o non alimentari via internet) e'
l'art. 2 comma 1 lettera oo del D.P.R. 696 del 21/12/1996.
Da quello che leggo nel forum, mi sa che un po' tutti stiamo optando per l'abbandono della fatturazione di massa, preferendo ormai la semplice annotazione nel registro dei corrispettivi di quanto incassato. Anch'io condivido in pieno che il cliente non da volentieri il codice fiscale in quanto trattasi di un dato strettamente personale.
Nel pacco, inserisco una semplice nota di vendita.
Comunque sia, in ambito di vendita al dettaglio per corrispondenza, ho anche sentito di gente che si munisce di registratore di cassa, per fare gli scontrini fiscali, e metterli nel pacco.
Pero' cosi' facendo, si dovra' fare la trasmissione telematica dei corrispettivi certificati. Magari chi ha una grossa attivita' di vendita al dettaglio in loco trovera' piu' comodo battere lo scontrino, e certificare il corrispettivo, e poi trasmetterlo telematicamente, anche per le vendite a distanza (non obbligatorio, da quanto ne so io).Una precisazione: per potere effettuare la sola registrazione nel registro dei corrispettivi, e' necessario vendere BENI...
Fabrizio
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@sfo said:
Sempre io scusate, ma che cos'è il :" supporto magnetico formato dal centro meccanografico devono risultare, prodotto per prodotto, il numero progressivo annuale, i dati di identificazione del destinatario, la specie di prodotto spedito o restituito durante ciascun mese e il prezzo di vendita IVA inclusa."?
Grazie ancora
Si... per potere effettuare la registrazione cumulativa mensile, nel registro dei corrispettivi, detraendo dall'importo registrato eventuali resi, si evince che il gestionale, deve registrare su supporto magnetico, tutti quei dati richiesti. Se pero' il proprio gestionale non supporta tale tipo di registrazione, si deve optare certamente per la registrazione giornaliera.Sinceramente il mio gestionale, non ha questo modulo, e pertanto io faccio giornalmente le registrazioni.
In tal caso, nell'eventualita', per fortuna abbastanza rara, di un reso, si deve conservare tutta la documentazione, e fare una carpetta con tutti i dati relativi al reso merce. Pero' ancora non ho capito bene se e' perfettamente corretto effettuare la semplice annotazione dell'importo in negativo nel registro dei corrispettivi, per il recupero dell'IVA, o se bisogna solo mettere in prima nota la perdita per il reso merce, con l'importo lordo.
Credo sia valida la prima opzione, ma non ho ancora acquisito la documentazione necessaria per supportare pienamente tale tesi.Pero' mi pare che ho letto da qualche parte, che siccome il reso e' previsto per legge, la registrazione in negativo si puo' fare nel registro dei corrispettivi, anche nel caso si opti per l'annotazione giornaliera... annotanto semplicemente a fine giornata il corrispettivo, diminuito della somma rimborsata, o in un rigo a parte quello del reso, in negativo.
Pero' sinceramente, mi dovrei documentare un po' meglio in proposito...Nel dubbio, e nel raro caso di reso merce, senza avere acquisito una maggiore documentazione, se il cliente non opta per un cambio merce o per un buono merce, io preferirei momentaneamente fare la registrazione dell'importo lordo del rimborso in prima nota, con conseguente impossibilita' di recupero dell'IVA.
Magari qualche membro del forum, ne sa di piu' di noi...
Vedremo...
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Sul mio e-commerce ho da sempre chiesto l'inserimento del codice fiscale ai privati e fho sempre atturato sulla base dello stesso codice.
Non mi è parso di notare grandi ostacoli o difficoltà nel reperire questo dato presso gli utenti, ma alla luce del 1° post di questo topic ho una mia teoria.
Tutte le considerazioni fatte valgono in regime di mercato libero, cioè, come accadeva prima quando io potevo richiedere l'inserimento e tu no. Nel momento in cui tutti saranno obbligati a richiedere questo dato, l'utente se ne farà una ragione ed acquisterà esattamente come prima perchè non troverà siti che gli possano proporre una soluzione diversa.
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@nextink said:
Nel momento in cui tutti saranno obbligati a richiedere questo dato, l'utente se ne farà una ragione ed acquisterà esattamente come prima perchè non troverà siti che gli possano proporre una soluzione diversa.
é quel che pensavo anche io, finché non ho capito che se gli altri scelgono di usare il registro dei corrispettivi, sono tagliato fuori.
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beh dai... non esagerare...
pensi che il tuo negozio fino ad oggi abbia funzionato perchè i clienti non dovevano inserire il codice fiscale?
Certe volte ci spaventiamo delle novità (io incluso) per poi accorgerci che si trattava solo di un falso allarme...
Se fossi in te non sarei così disperato!
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@must said:
é quel che pensavo anche io, finché non ho capito che se gli altri scelgono di usare il registro dei corrispettivi, sono tagliato fuori.
Stavo pensando anch'io di passare ai corrispettivi, ma praticamente per alcuni casi è un CAOS totale. Faccio un esempio.
Vediamo in contrassegno. Per legge dobbiamo segnare i corrispettivi nel momento degli incassi. Ovvero circa 10-15 gg dopo la spedizione. Senonchè al momento del bonifico del corriere alla banca non necessariamente quell'importo corrisponde alla cifra da segnare nel libro dei corrispettivi in quanto all'importo accreditato dovranno essere stornati gli eventuali acquisti dei clienti con P.IVA che hanno scelto il contrassegno. Ora per chi fa un paio di ordini al giorno si può tenere sotto controllo la gestione. Ma per ecommerce che fanno 25-50 ordini quotidiani come la mettiamo??? E' pura follia
Ciao Angelo
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Ciao a tutti,
il mio commercialista mi ha detto di non fare fatture, perchè la contabilità mi sarebbe risultata costosissima, ma di fare registro corrispettivi con ricevuta fiscale.
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@nextink said:
beh dai... non esagerare...
pensi che il tuo negozio fino ad oggi abbia funzionato perchè i clienti non dovevano inserire il codice fiscale?
Certe volte ci spaventiamo delle novità (io incluso) per poi accorgerci che si trattava solo di un falso allarme...
Se fossi in te non sarei così disperato!certo non è forse così importante, ma non vorrai mettere in dubbio che la richiesta del CF è comunque un ostacolo tra l'intenzione del cliente di acquistare e la pagina di conferma pagamento.
Per quel che mi riguarda non ci ho pensato più di 5 minuti: stop alle fatture ai clienti Italia.