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- Codice fiscale come ostacolo alle vendite
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Continua la mia indagine.
MrPRICE. Nel modulo d'acquisto riservato ai liberi professionisti esiste solo il campo P.IVA, ma NON qualla relativa al Codice Fiscale.
http://www.mrprice.it/Purchase/KartIntestazione.asp?TU=2&Registra=Falsestessa identica cosa per IBS
https://www.internetbookshop.itmi sbalglio o anche i BIG PLAYER sono in ritardo???
Ciao Angelo
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La fnac richiede il CF obbligatorio.
MediaWorld lo richiede ma non è chiaro se è obbligatorio o meno e comunque chiede un solo campo per CF oppure P.IVA. Ma è scorretto dato che per l'elenco clienti/fornitori serve anche il CF delle aziende, che non sempre coincide con la PIVA
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@Kya said:
La fnac richiede il CF obbligatorio.
MediaWorld lo richiede ma non è chiaro se è obbligatorio o meno e comunque chiede un solo campo per CF oppure P.IVA. Ma è scorretto dato che per l'elenco clienti/fornitori serve anche il CF delle aziende, che non sempre coincide con la PIVA Esatto se chiedi P.IVA obbligatoriamnete devi chiedere il CF, in quanto potrebbero NON coincidere. La cosa è ancora più vidente nelle ditte individuali o liberi professionisti.
Ciao Angelo
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minchia, mi vien voglia di lavare i vetri al semaforo...
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Bene, ho qui davanti a me il registro dei corrispettivi, alla fine ho optato per questa scelta.
Mi permette di non chiedere il codice fiscale al cliente, mi permette di non perdere tempo ad emettere fatture e di stamparle, mi consente insomma una gestione più agevole e veloce e nel frattempo facilità l'utente del mio sito.
Unico contro è la gestione dei resi, pare che la normativa non sia poi così limpida a riguardo, ma dato che comunque l'annotazione in negativo dell'iva nel registro dei corrispettivi non mi risulta essere obbligatoria, al massimo perderò l'iva su quei casi di recesso che per me sono rarissimi, arrivando a sfiorare lo zero.Voi alla fine per cosa avete optato?
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ciao volevo un chiarimento. Allora anche io vorrei optare per i corrispettivi, ma una cosa nn ho ben chiara. Da quali documenti ricavi l'importo da annotare nei corrispettivi. Penso che nn effettuarai ne ricevuta fiscale ne scontrino? Grazie
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Non li ricavi da un documento, ma dal costo dei prodotti che vendi.
Fai semplicemente la somma dei vari imponibili, applichi l'iva, ottieni il totale e lo segni.
Insomma i calcoli son gli stessi che fai per una fattura, solo che qui non devi stampar nulla, ma solo inserire il totale nel registro.
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quindi se ho capito bene non ci sono documenti che supportano quello che registri nei corrispettivi.. Fai una somma totale di quello che vendi nel giorno e lo registri? Niente altri documenti?
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Esatto
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@angelo_ew said:
Esatto se chiedi P.IVA obbligatoriamnete devi chiedere il CF, in quanto potrebbero NON coincidere. La cosa è ancora più vidente nelle ditte individuali o liberi professionisti.
Ciao Angelo
Ricevuto oggi Libroi dei corrispetti ed ho chiesto al commercialita se oltre alla P.IVA bisogna chiedere anche il CF risposta:
*Suuti sembrava che servisse poi hanno corretto il tiro ed è sufficiente la P.IVA e non anche il CF.
In ogni caso dalla P.IVA possono risalire a tutti i dati.*Ciao
Sèvero
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@Sèvero said:
- .... poi hanno corretto il tiro ed è sufficiente la P.IVA e non anche il CF. In ogni caso dalla P.IVA possono risalire a tutti i dati.* Hai un riferimento scritto? esempio numero circolare etc.. perchè di questi tempi ci sono troppo "rumors"?? Ora mi fido solo di roba scritta e certa.
Ciao Angelo
PS. Inoltre questa sera in CHAT con **KYA **si parlava di un'altra problematica legata ai corrispettivi di cui spero vivamente scriva.
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Angelo chiama e Kya risponde
Ok, passo ad esporre il dubbio, magari Paolo, il nostro fidato supercommercialista, saprà districare i nostri aggrovigliati pensieri.
Io devo segnare quello che ho venduto nella giornata o quello che ho incassato? Perchè se in un negozio fisico i due momenti collimano, in un negozio virtuale no.
Se io oggi faccio 2 vendite una da 50 e l'altra da 100 ma ricevo domani il pagamento di quella da 50 e dopodomani il pagamento di quella da 100 cosa segno?-
Segno oggi 150? E poi quando incasso come faccio a capire a quale corrispettivo corrisponde? Del resto se tra una settimana mi arriva il pagamento della signora Pina io come faccio a ricordarmi in quale giorno è stata effettuata la vendita, in modo da chiudere i conti e controllare che tutto torni? Essendoci nei corrispettivi solo il totale della giornata non saprò più a chi ho venduto quel giorno, non saprò più i singoli importi dei vari ordini...insomma non riuscirò più a ricondurre il pagamento alla relativa vendita.
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Oppure segno domani 50 e dopodomani 100? :?In pratica così si segnerebbe solo l'effettivo incasso. (e aggiungo che così si risparmierebbero casini coi contrassegni non ritirati, proprio perchè non si incassa nulla e non si segna quindi nulla)
Qualcuno ha qualche contributo da portare a riguardo?
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Scusate l'ignoranza in materia, ma se opto per la tenuta del registro corrispettivi che documentazione devo rilasciare al cliente? Devo dotarmi di registratore di cassa e rilasciare lo scontrino fiscale?
Grazie
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@sfo said:
Scusate l'ignoranza in materia, ma se opto per la tenuta del registro corrispettivi che documentazione devo rilasciare al cliente?
Nulla. Per legge puoi tranquillamente NON INSERIRE Nulla. Certo se inserisci un riassunto dell'ordine che non ha valore fiscale è meglio, almeno aiuti il cliente a controllare che nel pacco consegnato ci sia tutto quanto ordinato.
Ciaoooooooooooooooooooooooooooooo
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Allora un po di norme, anche se nn ho ben capito quali documenti dovremmo tenere nel caso B qualcuno ne sa di più....
NORME PER LA FATTURAZIONE
a)
RISOLUZIONE MIN. FIN. PROT.VI-12-1615 del 20.01.1994 con la quale le finanze hanno ammesso la possibilità che, nell’ambito delle Vendite per Corrispondenza, il cedente, per motivi di natura contabile e per un migliore controllo sulla movimentazione della merce, possa emettere benché non obbligato a farlo, una regolare fattura anche quando non richiesta dal cliente.
Di conseguenza può emettere una nota di rettifica a norma dell’art. 26 del DPR 633/72 per la restituzione della merce.
In via normale ed abituale , essendo la Vendita per Corrispondenza una forma di vendita al dettaglio al consumatore finale, è prevista la tenuta di un REGISTRO DEI CORRISPETTIVI sul quale devono essere annotati gli importi lordi di IVA delle merci inviate ai clienti, con le particolarità indicate nelle risoluzioni del Ministero delle Finanze che seguono.b)
RISOLUZIONE MIN.FIN 527575 - DG. II. - DIV. XXV DEL 8.2.73.
Con essa il Ministero delle Finanze ha consentito che l’Azienda di Vendita per Corrispondenza procedesse alla liquidazione dell’IVA sulla base dell’ammontare complessivo delle operazioni effettuate mensilmente annotando, riassuntivamente, l’ammontare complessivo dei corrispettivi, distinti per aliquota, diminuito dei corrispettivi concernenti i prodotti restituiti nello stesso periodo distinti anch’essi per aliquota, nel medesimo registro previsto dall’art. 24 DPR.633/72 (registro dei corrispettivi).
Ciò in luogo dell’annotazione giornaliera, alla condizione che l’Azienda si obblighi ad effettuare, mediante il suo centro meccanografico, per i singoli prodotti spediti o restituiti in ciascun mese registrazioni analitiche. Nel supporto magnetico formato dal centro meccanografico devono risultare, prodotto per prodotto, il numero progressivo annuale, i dati di identificazione del destinatario, la specie di prodotto spedito o restituito durante ciascun mese e il prezzo di vendita IVA inclusa.c)
RISOLUZIONE MIN.FIN. 502030 DG. II. - DIV. XXV DEL 16.5.73.
Resi e non pagati: con essa il Ministero delle Finanze riconosce che in caso di corrispettivi annotati a fronte dei quali vengono realmente confermati e pagati corrispettivi di entità inferiore documentati (per dispersione di merce; silenzio del cliente che né conferma, né paga; differenza di importo tra rateale annotato come corrispettivo e unica soluzione realmente pagato, ecc.); e poiché il corrispettivo si materializza al momento del perfezionamento del contratto cioè molto spesso, con il pagamento (effetti traslativi sospesi), si rende necessaria una rettifica a conguaglio.
Pertanto, in questi casi nei quali la vendita, di fatto, non si realizza non è dovuta l’IVA e il non pagato può essere detratto dal corrispettivo (art. 26 DPR 633/73).
Spese postali: inoltre, ammette il Ministero delle Finanze che molto spesso le condizioni contrattuali di vendita stabiliscono che le spese postali di spedizione siano a carico dell’acquirente.
Quando esiste effettivamente tale condizione di anticipazione di spese postali per conto del cliente esse non rientrano nell’imponibile IVA (art. 15,3 DPR 633/73).
Stabilisce anche che in tutti questi casi devono porsi in essere prove documentali idonee ad immediati controlli dell’Amministrazione Finanziaria.d)
REGISTRATORI DI CASSA.
E’ prevista l’esenzione.
Nota:
Le risoluzioni del Ministero delle Finanze emesse in risposta di specifici quesiti assumono valore generale quando riguardano un’intera categoria di soggetti.
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Ok, allora se ho capito bene tenendo il registro dei corrispettivi:
- non devo rompere le scatole al mio cliente e chiedergli il codice fiscale
- non devo rilasciare nessun documento fiscale
In pratica me la devo sbrigare da sola, compilando questo registro ... mi sembra troppo semplice, ci deve essere una fregatura da qualche parte, e perché il mio commercialista non mi ha detto niente, (o meglio mi ha detto che le mie alternative erano o fare fatture con codice fiscale o comprarmi un registratore di cassa e rilasciare scontrino+ tenuta registro corrispettivi)?
Nessuno di voi sa dove posso trovare informazioni in + su questo registro dei corrispettivi?
Grazie, senza questo forum sarei persa nei meandri di questa burocrazia
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queste norme valgono ange per il codice di attività G.52.61.4 ?
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Sempre io scusate, ma che cos'è il :" supporto magnetico formato dal centro meccanografico devono risultare, prodotto per prodotto, il numero progressivo annuale, i dati di identificazione del destinatario, la specie di prodotto spedito o restituito durante ciascun mese e il prezzo di vendita IVA inclusa."?
Grazie ancora
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Io ho trovaoto quanto segue:
"Ogni operatore che voglia esercitare un ‘attività commerciale via Internet ha l’obbligo di certificare i servizi on-line, fatti o ricevuti, attraverso la fattura come stabilito dalla Direttiva Comunitaria 2001/115/CE"
Questo implicherebbe la necessità di fare sempre la fattura ...
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@sfo said:
Io ho trovaoto quanto segue:
"Ogni operatore che voglia esercitare un ‘attività commerciale via Internet ha l’obbligo di certificare i servizi on-line, fatti o ricevuti, attraverso la fattura come stabilito dalla Direttiva Comunitaria 2001/115/CE"
Questo implicherebbe la necessità di fare sempre la fattura ...
Salve a tutti...
si e' vero... chi vende SERVIZI per corrispondenza, e quindi via internet, deve obbligatoriamente fare la fattura. Pertanto, chi vende hosting, software scaricabile etc.. dovra' necessariamente chiedere il codice fiscale ai clienti, e fare la fattura.
Diversa la cosa per chi vende beni.
la legge italiana, attualmente in vigore, che ci permette di usare il registro dei corrispettivi in caso di vendita al dettaglio di beni per corrispondenza (previa comunicazione al comune di residenza dell'attivita' di vendita mediante "altri sistemi di comunicazione", e registrazione all'ufficio iva dell'apposito codice attivita' relativo alla vendita al dettaglio per corrispondenza (alimentari o non alimentari via internet) e'
l'art. 2 comma 1 lettera oo del D.P.R. 696 del 21/12/1996.
Da quello che leggo nel forum, mi sa che un po' tutti stiamo optando per l'abbandono della fatturazione di massa, preferendo ormai la semplice annotazione nel registro dei corrispettivi di quanto incassato. Anch'io condivido in pieno che il cliente non da volentieri il codice fiscale in quanto trattasi di un dato strettamente personale.
Nel pacco, inserisco una semplice nota di vendita.
Comunque sia, in ambito di vendita al dettaglio per corrispondenza, ho anche sentito di gente che si munisce di registratore di cassa, per fare gli scontrini fiscali, e metterli nel pacco.
Pero' cosi' facendo, si dovra' fare la trasmissione telematica dei corrispettivi certificati. Magari chi ha una grossa attivita' di vendita al dettaglio in loco trovera' piu' comodo battere lo scontrino, e certificare il corrispettivo, e poi trasmetterlo telematicamente, anche per le vendite a distanza (non obbligatorio, da quanto ne so io).Una precisazione: per potere effettuare la sola registrazione nel registro dei corrispettivi, e' necessario vendere BENI...
Fabrizio