• Super User

    Ciao Gladstone e benvenuto,

    quello che tu qui stai chiedendo è una vera e propria consulenza professionale gratuita ed ad uso di tutti che neccessita magari di 3-4 giorni di ricerca, studio e relazione.

    Una consulenza non certo semplice e dalle molteplici sfaccettature, sia giuridiche (dove necessiteremmo tutti di un escursus di un legale specialista di ICT sul contratto di licenza di un software), che contrattuali, che fiscali, che previdenziali.

    Allora direi che è proprio l'occasione per far visita al tuo commercialista di fiducia.... al massimo prima chiedigli un preventivo per l'approfondimento della tua posizione. Al pari dei tuoi software, non penso lo farà gratuitamente vistane la complessità.
    Mi spiace non poterti esser d'aiuto.

    Paolo


  • User

    no, non chiedevo un vero consulto. Piuttosto sapere se a logica ciò che dicevo riguardo il diritto d'autore è applicabile, così, diciamo a fiuto, basandoti sulle tue esperienze. Nulla di ufficiale o di specifico.


  • Super User

    Ciao, 🙂
    se fai un giro qui sicuramente trovi qualcosa 😉


  • User

    A dire il vero non credo proprio, dato che la mia non è una domanda per definizione, è la richiesta di un parere su un'eventualità non calcolabile. Per questo domando a qualcuno che avendo esperienza può determinare se una certa ipotesi è valida o meno. Altrimenti a cosa servirebbero i giudici. Se qualcuno ha già provato ciò che propongo o ha esperienze al riguardo potrebbe indicarmi quanto sia fattibile.


  • User

    Hai mai pensato di vendere il software su piattaforme tipo Kagi, Share-it ?

    Il soft lo commercializzerebbero loro al posto tuo, e tu incasseresti i diritti d'autore, allo stato molleresti solo un l'irpef alleggerita e niente balzelli..


  • User

    sì, ci avevo pensato. Solo che non mi aggrada molto come soluzione essenzialmente per due motivi: primo, non so bene come fungano queste cose internazionali, nel senso che appunto le piattaforme a cui hai accennato (a anche tutte le altre ad ampio spettro come download.com ecc..) sono al di fuori dell'italia e molto speso addirittura extra-ue, e non so bene come ci si comporta in questi casi. Il secondo motivo è che non mi piace molto l'idea di vendere i miei prodotti attraverso altri, preferirei farlo in proprio, per questo chiedevo se l'eventualità da me suggerita fosse applicabile. Bisognerebbe trovare un precedente (leggasi: qualcuno che ci è già passato), perché non vorrei tra 3 anni quando ho un "business" avviato perdere tutto in multe o processi.


  • Super User

    Se diritto d'autore sfruttato dallo stesso autore deve essere non vedrei perchè aprire la posizione da professionista con fatturato = 0 (peraltro generatore di altri problemi).

    La soluzione migliore, anche per futuri sviluppi, la vedrei nell'impresa individuale, piuttosto che nello sfruttamento come privato su proprio sito(peraltro da verificare se rientrante nel commercio elettronico come definito dal DLGS 114/98).

    A quel punto anche la gestione tramite Kagi non porterebbe difficoltà particolari.

    L'impresa consentirebbe inoltre la deduzione di eventuali costi anche per importi superiori al 25% forfettario.

    Paolo


  • User

    mmm... ero sicuro di avere replicato con un altro post ieri, e oggi non c'è piu..


  • Super User

    Io non l'ho cancellato..... ma non penso comunque che nemmeno l'admin possa recuperarlo dal backup.... puoi riscriverlo per favore ???

    P.

    Paolo


  • User

    Sì, il problema è che aprire una nuova ditta individuale ha dei costi fissi che, nel caso non ci fossero gli sviluppi sperati, non sarebbero copribili. Nella pessimistica eventualità poi che il "business" non si avvii per nulla, sarebbe un suicidio. Io proponevo di "sfruttare" il diritto d'autore almeno inizialmente, poi ovviamente in caso di guadagni avrei progredito verso ditta individuale (ampliando così anche la sfera di possibilità di vendita offertami). Purtroppo mi sembra di capire che ciò non sia fattibile.


  • User

    @i2m4y said:

    Io non l'ho cancellato..... ma non penso comunque che nemmeno l'admin possa recuperarlo dal backup.... puoi riscriverlo per favore ???

    P.

    Paolo

    Vabe, ora nn ricordo esattamente cosa avevo scritto, ma riguardava l'apertura di una LTD in UK e da li vendere il proprio software.
    Appena è pronto il passaporto penso di farlo, mi hanno chiesto 700 £ + IVA una tantum e 600 £ + IVA all'anno per la contabilità e ufficio virtuale

    Niente male considerando i costi e i BALZELLI italiani di una S.R.L, per quanto riguarda le tasse siamo li, ma ottimizzando stipendio/dividendi qualcosina si risparmia.:vaiii:


  • User

    @Gladstone said:

    Sì, il problema è che aprire una nuova ditta individuale ha dei costi fissi che, nel caso non ci fossero gli sviluppi sperati, non sarebbero copribili. Nella pessimistica eventualità poi che il "business" non si avvii per nulla, sarebbe un suicidio. Io proponevo di "sfruttare" il diritto d'autore almeno inizialmente, poi ovviamente in caso di guadagni avrei progredito verso ditta individuale (ampliando così anche la sfera di possibilità di vendita offertami). Purtroppo mi sembra di capire che ciò non sia fattibile.

    L'unico modo è far commercializzare il tuo soft a un azienda esterna (non devi esserne socio) e farti versare da questa i diritti d'autore..


  • User

    insomma non c'è modo di fare da solo altrimenti che aprendo ditta individuale? col regime agevolato ho visto che c'è un'imposta sostitutiva del 10% per l'irpef, ma questa è applicata nello stesso modo dell'irpef? Ovvero, se fatturo 0 devo comunque pagare il 10% sul minimo teorico (diciamo 1240 euro invece dei suddetti)?


  • User Attivo

    l'art.49 del D.P.R. 917/86 definisce i redditi di lavoro autonomo:

    Articolo 49
    Redditi di lavoro autonomo

    1. Sono redditi di lavoro autonomo quelli che derivano dall'esercizio di arti e professioni. Per esercizio di arti e professioni si intende l'esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, di attività di lavoro autonomo diverse da quelle considerate nel capo VI, compreso l'esercizio in forma associata di cui alla lettera c) del comma 3 dell'articolo 5.
    2. Sono inoltre redditi di lavoro autonomo:
      a) abrogata
      b) i redditi derivanti dalla utilizzazione economica, da parte dell'autore o inventore, di opere dell'ingegno, di brevetti industriali e di processi, formule o informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, se non sono conseguiti nell'esercizio di imprese commerciali;
      c) le partecipazioni agli utili di cui alla lettera f) del comma 1 dell'articolo 41 quando l'apporto è costituito esclusivamente dalla prestazione di lavoro;
      d) le partecipazioni agli utili spettanti ai promotori e ai soci fondatori di società per azioni, in accomandita per azioni e a responsabilità limitata;
      e) le indennità per la cessazione di rapporti di agenzia;
      f) i redditi derivanti dall'attività di levata dei protesti esercitata dai segretari comunali ai sensi della legge 12 giugno 1973, n. 349.
    3. Per i redditi derivanti dalle prestazioni sportive oggetto di contratto di lavoro autonomo, di cui alla legge 23 marzo 1981, n. 91, si applicano le disposizioni relative ai redditi indicati alla lettera a) del comma 2.

    A mio parere e solo a mio parere (vedi comma 2 lettera b)), la produzione di software, anche se l'operazione finale compiuta dall'autore del programma si estrinseca con la vendita del software stesso, non può escludersi che ricorrano gli elementi che caratterizzano i redditi di lavoro autonomo, semprecchè il lavoro si sia realizzato al di fuori di qualsiasi rapporto di lavoro dipendente e di esercizio d'impresa. Es. i disegnatori (lavoratori autonomi) vendono i loro disegni.

    Ciao


  • User

    Esatto, come dicevo poco sopra, il tutto si basa sull'interpretazione dell'attività, il che a proprio giudizio può rientrare sia in un campo di applicabilità che nell'altro, una cosa che non si "trova" su google. La mia domanda infatti si concentrava sulla possibilità che ciò che ho intenzione di fare fosse legale o meno. Inoltre io intendevo riferirmi a ciò solo ed esclusivamente per il primo anno di attività (per vedere un po' come vanno le cose) e in caso di buona riuscita migrare verso la ditta individuale per avere maggiore libertà d'azione. Quindi da quanto ho capito può essere considerato legale vendere il proprio software anche se non lo si fa tramite ditta, o erro?


  • User Attivo

    A mio parere puoi vendere il tuo software anche tramite il tuo sito e non rientreresti neanche come attività di commercio elettronico o di altra attività commerciale (acquistare merci per conto proprio e rivenderle) come definito dal DL 114/98 poichè nello stesso DL 114/98 art. 4 comma 2 lettera f), chi vende beni o servizi di produzione propria non rientra nel settore del commercio, e siccome il tuo è un prodotto di carattere intellettuale, lo stesso principio è applicabile ai lavoratori autonomi. (la bottega a cui si riferisce la legge è il tuo sito)
    Posso mostrarti mille altre leggi che danno coerenza a questa mia logica interpretazione.


  • User

    Infatti, era qualcosa del genere che percepivo come attuabile, ma iniziavo a disperare. Alla fine sembrava bisognasse sventrarsi per vendere qualche programma fatto da sé. Grazie per aver chiarito, finalmente.


  • User Newbie

    Salve a tutti

    Anch'io per ho hobby realizzo alcuni programmi in

    Python e vorrei provare a venderli sul mio sito:
    [...]

    (anche se fino ad ora non sono riuscito a guadagnare nulla)

    per cercare di guadagnare qualcosa extra allo
    stipendio che ormai sembra un miraggio nell'azienda
    famigliare in cui lavoro.

    Voi cosa consigliate?


  • User Newbie

    Per ora provo a vedere cosa si può fare su Share-it e Kagi