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Del Natale, dei Musulmani, delle Religioni e degli Esseri Umani.
In uno dei miei 33 Natali vissuti, forse 5-6 anni fa, mi capitò una cosa che poterò nel cuore per sempre.
C'è stato un periodo della mia vita nel quale preferivo andare all'estero, con precisione in Thailandia. All'epoca ero fidanzato con Louis, una ragazza di cui avete sentito parlare forse.
Famiglia Musulmana. Vivevo vicino la Moschea. I figli della sorella erano spesso vestiti con gli abiti e copricapo tradizionali e ogni tanto le vedevo con il velo.
La casa in cui vivevamo, che Louis aveva comprato (una famiglia benestante), era stata "benedetta" dal capo della Moschea. Non so come si dice in Italiano. Cena Musulmana, vennero a casa, preparammo da mangiare.
Io mi sedetti con loro, mangiai. Lui sapeva che io ero Cristiano. In realtà sono Agnostico, ma diciamo che per identificazione culturale/Italiana era un po' così.
In casa, c'erano gli angeli e la Madonna. Riferimenti Cristiani. Louis era rimasta affascinata da Roma e da mia Mamma in quell'unica volta che venne in Italia e abbracciando la nostra cultura volle portare dentro casa sua un po' di me, di noi.
Ogni tanto quando torno in Thailandia e vado a trovarla, in quella casa dove oggi sta con il suo nuovo compagno, Buddista, vedo in quella casa i riferimenti Cristiani. Vedo quelli Musulmani e quelli Buddisti.
Penso alla grande fortuna che ho avuto e che mi sono goduto fino in fondo.
L'episodio che porterò nel cuore per sempre è l'albero di Natale, di quel Natale.
Ho fatto l'albero in giardino, in quella casa musulmana. Lo comprò la madre di Louis. Faceva caldo e approfittai dell'ombra della casa per farlo. Ma non lo feci solo: la sorella di Louis portò i suoi bambini da me per farmi fare l'albero insieme e insegnare loro cosa è per noi il Natale.
Porterò per sempre con me il piccolo Om Sin che aiutandomi a fare l'albero di Natale stava donando a me e a se stesso qualcosa di molto più importante che ha a che fare con gli esseri umani e non con le religioni.
I Thailandesi, prima di essere Musulmani, Buddisti, Cristiani, sono Thai. Il nome è stato dato "dai Cinesi che giunsero, nomadi e rozzi cacciatori, nel bacino del Fiume Giallo e chiamarono ammirati i Thai: grandi, gloriosi, liberi" (Mario Lorenzato, La Thailandia)
Purtroppo la Thailandia è conosciuta per altre cose che offuscano quanto di bello c'è in quel posto così magico. Quella cultura del dono, dell'altruismo, del fatto che la mamma di Louis (Musulmana) appena vinceva qualcosa la donava prima di tutto ai Monaci Buddisti e agli animali del tempio, dell'apertura mentale, del non avere paura del diverso.
Quello stesso anno, nel canale principale della televisione Thailandese (il 95% circa dei Thai professa il buddhismo Theravāda. I musulmani sono il 4%), c'era un programma dedicato al Natale. Le persone più conosciute del paese avevano portato dei doni e a sorte, come una tombola, estraevano un numero che indicava chi vinceva. Nella trasmissione c'erano i bambini meno fortunati, molti disabili. I doni erano importanti e per molti rappresentavo qualcosa di forte.
La domanda che mi feci: com'è possibile che una cultura che non conosce il Natale riesce, in alcune cose, a comprenderlo meglio di altre dove è consolidato da tanto tempo?
Oggi il Natale rappresenta per me molte cose, prima di tutto un amico che non c'è più, il nostro Architetto, rappresenta tutto quello che facevo da piccolo con la mia famiglia, tutto quello che ho fatto in Thailandia, tutto quello che faccio oggi con la mia famiglia e anche tutto quello che si fa con l'azienda.
È un mix di cose.
Da migliaia di anni evolviamo, facciamo dei grandi passi avanti, impariamo e insegnamo tante cose che lasceremo ad altri. E da qui abbiamo imparato a tramandare la scrittura, la storia, l'arte, la matematica e tante altre cose.
Ci sono cose, non meno importanti, che invece non impariamo e non insegnamo (sì, non rompete, si può scrivere senza i).
Magari un giorno qualcuno troverà il modo
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Interessante questa segnalata da Gabriele Benedetti, anche se è un po' fuori dal discorso generale, però mi faceva piacere inserirla.