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Milton Friedman ci ha lasciato, e da oggi ogni liberista è più solo.
Scomparso all?età di 94 anni, Milton Friedman è uno dei pochissimi economisti ad essere noti al grande pubblico. Friedman non è stato solo uno studioso molto rispettato, Premio Nobel, uno degli economisti più influenti del secolo scorso. Ma anche una bandiera. Il suo nome ricorre costantemente, assieme a quello di Margaret Thatcher e Ronald Reagan
Milton Friedman era un teorico, e assieme un appassionato divulgatore. L?aggettivo qui è essenziale: è la sua passione, la sua fede adamantina nella libertà individuale, il suo entusiasmo, ciò che ha conquistato tanti lettori.
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Non siamo mai riusciti ad approfondire il concetto di Liberismo.
Così come non abbiamo mai parlato di Welfare State.
Tendenzialmente si è portati ad associare i due concetti [specialmente se estremizzati] ad un cinico e totale abbandono degli individui a sè stessi da una parte e ad un cappello buonista e protettivo, statale e comunque garantito dall'altra.
In realtà il Welfare State è il risultato anche di politiche aziendali mirate ad ottenere maggiori introiti adottando comportamenti socialmente responsabili, dando positive risposte alle attese economiche, sociali ed ambientali dei loro interlocutori e cogliendo così l'obiettivo di conseguire un migliore livello competitivo ed a massimizzare ritorni nel lungo periodo.
Mi sembra che Friedman avesse idee capaci di far discutere anche i Liberisti.
Relativamente alla responsabilità sociale dell'impresa, sia sul piano economico ed etico, sosteneva tra l'altro che essendo i manager solo degli agenti per conto terzi e veri e propri dipendenti dei proprietari-azionisti delle rispettive Aziende, dovevano agire nel puro ed esclusivo interesse di questi ultimi.
Secondo lui quindi utilizzare il denaro degli azionisti per risolvere i vari problemi sociali, anche se l'impresa ne era la causa principale, significava ***fare della beneficienza ***con i soldi degli altri, e senza averne il permesso. Corrispondeva quindi ad una forma di tassazione senza però dare all'Azienda [ed ai suoi azionisti-proprietari] il corrispondente servizio.Ambedue i punti di vista mirano dunque alla massimizzazione del Profitto, seguendo linee e metodi diversi, ma a quello miranti.
Tutt'ora hanno evidentemente impatti diversi con le varie rappresentative sociali e con i differenti Governi; essendo di solito più socialmente accettabili i primi [quando ragionevoli] e tendenzialmente esasperanti i conflitti sociali i secondi.
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il liberismo è etica!
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Grande ricordo nei miei studi e richiamo in parte del mio pensiero...
che riposi in pace.Poalo