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Strategie di email marketing, come iniziare?
Ciao a tutti,
sto valutando la possibilità di sfruttare l'acquisto di email da un esterno per poter inviare newsletter / pubblicità periodiche a tema tecnologico... secondo me i punti basilari che andrebbero considerati sono quattro, al di là dei contenuti e della tecnologia da usare, mi riferisco esclusivamente ad una sorta di "prerequisiti".
- le email hanno espresso individualmente consenso a ricevere pubblicità? è una garanzia che chi vende gli indirizzi dovrebbe fornire, altrimenti mi pare un rischio inutile.
- è essenziale stabilire nel formato della mail la presenza fissa del link per disiscriversi ed uno per il trattamento dei dati personali (privacy)
- le liste devono essere comunque profilate/targetizzate sul nostro obiettivo di vendita, non a casaccio come molte liste di mail che vendono in giro nei forum...
- una domanda/dubbio finale: come comportarsi per verificare che le mail non siano eventualmente iscritte nel registro delle opposizioni?
In ogni caso mi pare di capire che l'ideale sia appaltare l'incarico ad un'azienda che faccia solo questo, improvvisando campagne di marketing da sole mi sembra un po' un azzardo, teoricamnete basta una singola mail indesiderata a mandarti in tribunale... almeno questa è la mia sensazione, voi cosa ne pensate?
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Per creare delle newsletter puoi tranquillamente utilizzare un'indirizzo mail già esistente e affidarti a piattaforme per la gestione delle newsletter se vuoi un controllo più completo.
Qui trovi del materiale utile: http://www.giorgiotave.it/forum/email-marketing/199541-consiglio-programma-di-email-marketing.htmlMarco
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Anche se a livello legale c'è qualche scappatoia in ambito B2B, in generale comunque l'invio a liste acquistate di newsletter rientra nella definizione di "spam". Se ne è già discusso molto, ad esempio qui: http://www.giorgiotave.it/forum/email-marketing/105125-database-per-e-mail-marketing.html.
Il registro delle opposizioni comunque non riguarda le email. Suggerirei in alternativa all'attività di spam (che comunque funziona, ma richiede professionalità, strumenti e volumi elevati per dare un ritorno minimamente interessante così come i rischi correlati) di intraprendere altre iniziative (Dem, SEM, Adv, Social...) per fare list builing: meglio inviare meno email ma a liste "calde", cioè di persone che si sono iscritte consapevolmente.
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Grazie ad entrambi per la risposta
In effetti l'idea di inviare i messaggi ad un numero inferiore di persone ma, quantomeno, più probabilmente interessate al target di riferimento mi sembra decisamente più ragionevole che "sparare nel mucchio", anche perchè il rischio, per l'appunto, è quello che la mail venga scartata dai sistemi antispam oppure che possa causare problemi in seguito (c'è un brand aziendale da mettere in circolo e consolidare, e mi sembra fondamentale presentare la giusta idea fin da subito)... la cosa che noto sul mio indirizzo privato di posta, ad esempio, è che il più delle volte ricevo comunicazioni commerciali su argomenti che non mi interessano affatto e, per questa ragione, posso immaginare che non sia banale reperire liste di mail davvero valide in tal senso.
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Dipende molto da quello che vuoi vendere. A volte magari anche a un pubblico che non centra niente può fornirti dei bei guadagni.