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Musica e contesto urbano
Ho una strana attrazione per le canzoni che parlano del cambiamento della vita degli italiani nel periodo a cavallo tra gli anni '50 e '60 (ma anche 70), dovuto alla migrazione dalle campagne alle città spesso per via di un lavoro in fabrica alla ricerca di fortuna. Molte donne invece cercavano lavoro anche come donne di servizio...
Nelle canzoni di Celentano ho trovato molto materiale su quest'ambito: la sua nostalgia per la vita contadina trapela da moltissime sue canzoni. La contrapposizione natura/cemento è presente in maniera evidente ne "Il ragazzo della via Gluck" (1966) ed ogni volta che la sento mi chiedo anch'io... perché non lasciano l'erba?
Questa è la storia
di uno di noi,
anche lui nato per caso in via Gluck,
in una casa, fuori città,
gente tranquilla, che lavorava.
**Là dove c'era l'erba ora c'è
una città, **
e quella casa
in mezzo al verde ormai,
dove sarà?Questo ragazzo della via Gluck,
si divertiva a giocare con me,
ma un giorno disse,
vado in città,
e lo diceva mentre piangeva,
io gli domando amico,
non sei contento?
Vai finalmente a stare in città.
Là troverai le cose che non hai avuto qui,
potrai lavarti in casa senza andar
giù nel cortile!Mio caro amico, disse,
qui sono nato,
in questa strada
ora lascio il mio cuore.
Ma come fai a non capire,
è una fortuna, per voi che restate
a piedi nudi a giocare nei prati,
mentre là in centro respiro il cemento.
Ma verrà un giorno che ritornerò
ancora qui
e sentirò l'amico treno
che fischia così,
"wa wa"!Passano gli anni,
ma otto son lunghi,
però quel ragazzo ne ha fatta di strada,
ma non si scorda la sua prima casa,
ora coi soldi lui può comperarla
torna e non trova gli amici che aveva,
**solo case su case,
catrame e cemento. **Là dove c'era l'erba ora c'è
una città,
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà.Ehi, Ehi,
La la la... la la la la la...
Eh no,
non so, non so perché,
perché continuano
a costruire, le case
e non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
non lasciano l'erba
non lasciano l'erbaEh no,
se andiamo avanti così, chissà
come si farà,
chissà...Un'altra canzone che riflette sulle stesse problematiche legate allo sviluppo della città, tra catrame e cemento, è "Un albero di trenta piani" (1972)... così Celentano traveste un grattacielo ;).
Per la tua mania
di vivere
in una città
guarda bene come "cià" (ci ha)
conciati
la metropoli.
Belli come noi
ben pochi sai
ce n'erano
e dicevano
quelli vengono dalla campagna.
Ma ridevano
si spanciavano
già sapevano
che saremmo ben presto anche noi diventati
come loro.
Tutti grigi
come grattacieli con la faccia di cera
con la faccia di cera
è la legge di questa atmosfera
che sfuggire non puoi
fino a quando tu vivi in città.
Nuda sulla pianta
prendevi
il sole con me
e cantavano per noi
sui rami le allodole.
Ora invece qui
nella città
i motori
delle macchine
già ci cantano la marcia funebre.
E le fabbriche
ci profumano anche l'aria
colorandoci il cielo di nero che odora di morte.
Ma il Comune
dice che però la città è moderna
non ci devi far caso
se il cemento ti chiude anche il naso,
la nevrosi è di moda:
chi non l'ha ripudiato sarà.
Ahia. non respiro più,
mi sento
che soffoco un pò,
sento il fiato, che va giù,
va giù e non viene su,
vedo solo che
qualcosa sta
nascendo...
forse è un albero
sì è un albero
di trenta piani.Termino questa piccola raccolta che mi auguro sia solo all'inizio e che mi aiuterete a far crescere, con una canzone per la quale provo un'irresistibile richiamo ed è "Vincenzina e la fabbrica" di Jannacci, autore che non conosco benissimo ma questa canzone l'ho incontrata guardando il film di Monicelli Romanzo popolare con Tognazzi e Ornella Muti, film che porto nel cuore.
Vincenzina davanti alla fabbrica,
Vincenzina il foulard non si mette più.
Una faccia davanti al cancello che si apre già.
**Vincenzina hai guardato la fabbrica,
come se non c'è altro che fabbrica **
e hai sentito anche odor di pulito
e la fatica è dentro là...
Zero a zero anche ieri 'sto Milan qui,
sto Rivera che ormai non mi segna più,
che tristezza, il padrone non c'ha neanche 'sti problemi qua.
Vincenzina davanti alla fabbrica,
Vincenzina vuol bene alla fabbrica,
e non sa che la vita giù in fabbrica
non c'è, se c'è com'è ?