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P.IVA/Ditta Individuale o SRLS?
Ciao a tutti,
lavoro nel settore informatico da circa 13 anni e dopo aver ricoperto vari incarichi di responsabilità presso varie aziende del settore italiane ho deciso di mollare tutto (ottimo periodo vero?) e mettermi in proprio.
Quello che andrò a fare è prettamente un lavoro di Consulenza SEO e di Sicurezza unito a lavori di sviluppo siti, restyling, sviluppo script/plugin etc.
Mi sto informando circa la formula migliore per partire con questa attività e ho sentito due diversi commercialisti.
Uno mi consiglia di aprire una P.IVA ad 1 euro come ditta individuale e godere del regime dei minimi per chi ha età inferiore a i 35 anni (io ne ho 29). L'altro commercialista invece mi consiglia di usufruire sempre della possibilità di aprire la P.IVA a 1 euro ma dandole come ragione sociale una SRLS ossia le nuove formule Società a responsabilità limitata con capitale semplificato.
La tassazione è il fattore più evidente che differenzia le due scelte.
Premetto come si sarà capito già della mia spiegazione che sono ancora molto a digiuno di questo lato "burocratico/fiscale".
Mi sapreste dare qualche consiglio o dirmi quale formula utilizzate voi e per quali motivi (vantaggi/svantaggi) avete preferito quella formula?
Grazie anticipatamente a chi mi risponderà
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Consiglio nettamente una ditta individuale (se non si prevede un volume d'affari sostanzioso). Non solo dal punto di vista dei costi fissi ma anche dal punto di vista della tassazione.
Se si sceglie quindi la soluzione della ditta individuale, si può optare per la scelta del regime dei minimi (indifferentemente dall'età. Contrariamente a quello che si pensa, a questo tipo di regime possono aderire anche coloro che hanno superato i 35 anni d'età).
Comunque prima di scegliere il tipo di regime da adottare è opportuno conoscere la tua situazione personale per verificare la convenienza del regime più adatto a te.
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Premesso che non esiste la partita iva "a 1 euro" (esiste la partita iva in regime dei minimi e la SRL semplificata, chiamata "a 1 euro" perchè il capitale minimo per costituirla è un euro in luogo di 10.000 euro), per una start-up e soprattutto per chi è digiuno in materia gestionale/burocratica/fiscale sconsiglio di partire in quarta con una SRL, che comporta costi di gestione molto elevati (e anche di avvio, nonostante "1 euro" parliamo di circa 800/900 euro di spese) e competenze adeguate.
Se il volume d'affari è inferiore a 30.000 euro annui il regime dei minimi potrebbe essere una soluzione, ma anche qualora fosse più elevato è sempre meglio iniziare più dal basso con una ditta individuale (a meno che vi sia previsione di investimenti più elevati o di lavoro in società vero e proprio con altri soggetti).
Nel caso invece di volume d'affari elevato e di investimenti consistenti allora la SRL può diventare una soluzione ottimale, vista la limitazione della responsabilità che comporta. Saluti
Saluti
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@info_tributi said:
Consiglio nettamente una ditta individuale (se non si prevede un volume d'affari sostanzioso). Non solo dal punto di vista dei costi fissi ma anche dal punto di vista della tassazione.
Se si sceglie quindi la soluzione della ditta individuale, si può optare per la scelta del regime dei minimi (indifferentemente dall'età. Contrariamente a quello che si pensa, a questo tipo di regime possono aderire anche coloro che hanno superato i 35 anni d'età).
Comunque prima di scegliere il tipo di regime da adottare è opportuno conoscere la tua situazione personale per verificare la convenienza del regime più adatto a te.Chiedo scusa per l'o.t. (nel caso aprirò un post a parte): sto valutando per mia moglie di aprirle partita iva come ditta individuale con regime dei minimi per una attività di consulenza da sviluppare in rete. Mi è sorto però un dubbio stupido: lei attualmente risulta socio lavoratore in una cooperativa di servizi che ha appalti in ambiente universitario.
Nella sua situazione lavorativa esiste la possibilità di avere contestualmente al suo lavoro una partita iva con le condizioni sopra indicate (ovviamente inserendo gli introiti in dichiarazione dei redditi ecc) o c'è incompatibilità?
E nel caso fosse possibile, potete spiegarmi (per assoluta ignoranza in materia) cosa comporterebbe per quanto riguarda inps inail ecc ? (chiedo perchè io ho una azienda a conduzione familiare e a spanne pago oltre 3.000 euro l'anno, non vorrei andasse incontro a spese di questa portata senza garanzia di entrate commisurate.....).Grazie mille e mi scuso nuovamente per l'o.t.
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Il regime dei minimi è escluso a coloro che hanno partecipazioni in società di persone, associazioni professionali e a società a responsabilità limitata trasparenti. Non dovrebbero esserci quini problemi per il regime dei minimi. Andrebbe solo verificato il rispetto degli altri requisiti.
In breve il regime dei minimi funziona in questo modo. Unica tassazione (imposta sostitutiva IRPEF) pari al 5% del reddito prodotto calcolato col principio di cassa (ricavi meno costi annui), iscrizione alla Gestione Separata INPS (versando una percentuale sul reddito. Attualmente è pari al 27,72%). L'INAIL non è dovuta nel caso di sua moglie.
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la via migliore al momento è rappresentata dalla ditta individuale per i bassi costi di gestione e contabilità.
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grazie ad entrambi per le informazioni!
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@capn3m0 said:
Ciao a tutti,
lavoro nel settore informatico da circa 13 anni e dopo aver ricoperto vari incarichi di responsabilità presso varie aziende del settore italiane ho deciso di mollare tutto (ottimo periodo vero?) e mettermi in proprio.
Attento perché non puoi aprire un'attività nel regime dei minimi se è simile a quella che svolgevi in precedenza!!
Quello che andrò a fare è prettamente un lavoro di Consulenza SEO e di Sicurezza unito a lavori di sviluppo siti, restyling, sviluppo script/plugin etc.
Mi sto informando circa la formula migliore per partire con questa attività e ho sentito due diversi commercialisti.
Uno mi consiglia di aprire una P.IVA ad 1 euro come ditta individuale e godere del regime dei minimi per chi ha età inferiore a i 35 anni (io ne ho 29). L'altro commercialista invece mi consiglia di usufruire sempre della possibilità di aprire la P.IVA a 1 euro ma dandole come ragione sociale una SRLS ossia le nuove formule Società a responsabilità limitata con capitale semplificato.
La tassazione è il fattore più evidente che differenzia le due scelte.
Premetto come si sarà capito già della mia spiegazione che sono ancora molto a digiuno di questo lato "burocratico/fiscale".
Mi sapreste dare qualche consiglio o dirmi quale formula utilizzate voi e per quali motivi (vantaggi/svantaggi) avete preferito quella formula?
Grazie anticipatamente a chi mi risponderà
Attento non puoi aprire una P.Iva nel regime dei minimi se l'attività che svolgerai è simile a quella che svolgevi in passato!!
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@ascariello said:
Attento non puoi aprire una P.Iva nel regime dei minimi se l'attività che svolgerai è simile a quella che svolgevi in passato!!
ascariello, forse ti riferisci al fatto della "...mera prosecuzione etc. etc.". All'inizio c'è stata un pò di confusione, poi una circolare dell'AdE ha chiarito questo concetto. Puoi tranquillamente svolgere un'attività simile, l'importante è che la clientela, lo studio/ufficio/negozio e i beni utilizzati siano diversi.
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@info_tributi said:
ascariello, forse ti riferisci al fatto della "...mera prosecuzione etc. etc.". All'inizio c'è stata un pò di confusione, poi una circolare dell'AdE ha chiarito questo concetto. Puoi tranquillamente svolgere un'attività simile, l'importante è che la clientela, lo studio/ufficio/negozio e i beni utilizzati siano diversi.
Si, mi riferivo a quello. Soprattutto alla clientela che solitamente è quella che rimane simile