• User Newbie

    Lavoro dipendente e partita IVA

    Ciao Paolo, purtroppo mi ripetero? ma non posso non rinnovarvi i complimenti per questo servizio, utilissimo, preciso ed efficace.
    Ti scrivo perche? sono vicino ad un bivio professionale ed avrei bisogno di un tuo aiuto per sanare alcuni dubbi.
    Attualmente sono assunto a tempo indeterminato presso un?azienda privata del settore telecomunicazioni; essendo Perito Informatico, vorrei intraprendere un?attivita? parallela di consulenza informatica (realizzazione siti web, corsi di informatica) da ricoprire nel tempo libero (sera, week-end).
    Ho comunicato al mio responsabile le mie intenzioni, e lo stesso, dopo aver parlato con l?ufficio del personale, mi ha risposto via mail dicendomi che potevo procedere e che non era necessaria nessuna ulteriore comunicazione ufficiale scritta oltre la mail in questione.
    A questo punto, spulciando i topic sull?argomento, ho provato a ricostruire il da farsi, aiutami a capire dove sbaglio? 🙂
    Come consulente informatico mi converrebbe, avendo un lavoro predominante da dipendente, aprire una partita iva con il ?Regime agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali di lavoro autonomo? art. 13 L.388/00, detto anche forfettino. Dico bene Paolo?
    Adesso vediamo ad una domanda relativa a questo regime; essendo gia? dipendente full time, mi converrebbe essere libero professionista o artigiano/azienda?
    Mi sembra di aver intuito che come libero professionista, oltre al 10% di tasse, dovrei comunque pagare il 16% di INPS sull?utile ed il 4,25 di IRAP.
    Registrandomi come artigiano?/azienda? pagherei il 10% ed il 4,25% di Irap ma non l?INPS perche? gia? versata con il lavoro da dipendente. Eviterei quindi anche i 2500 Euro fissi annuali..
    E? corretto quel che tico? Perche? ho sentito diverse versioni sull?argomento?
    Se mi confermi mi converrebbe, e non di poco, registrarmi come impresa/artigiano (quale?).
    Adesso domandone sugli studi di settore.
    Ipotizziamo che apro la partita iva, il business va male e la chiudo l?anno seguente. E? vero che gli studi di settore l?anno di apertura e l?anno di chiusura non vengono effettuati? In questo caso non sarei soggetto agli studi di settore?
    La seconda ipotesi e? che invece il business sara? scarso ma decido di andare avanti. In questo caso immagino che gli studi di settore potrebbero pizzicarmi. La mia domanda e?: dato che sono dipendente full time, lo stato si aspetta da me gli stessi guadagni di un libero professionista full-time??? Mi sembra assurda questa cosa. Rischio di dover pagare delle tasse free dopo un?eventuale verifica, nonostante la dimostrazione che il mio lavoro predominante e? un altro?
    Terza ed ultima domanda; con il codice attivita? 72.60.0 potrei sia realizzare siti web che organizzare corsi di informatica?
    Paolo, perdona la lunghezza del messaggio ma mi mancano questi punti fondamentali prima di procedre, da Gennaio chiaramente?
    Grazie 1000 ancora. Ciao.


  • User Newbie

    Scusa l'ignoranza ma che sono gli studi di settore? Delle ispezioni? Multe?..
    sono a questo punto preoccupato per una persona a me vicina che ha la piva ma che secondo me farà presto uno di quei tonfi..
    Per quanto riguarda i siti web anche a me piacerebbe programmarli venderli gestirli reingegnerizzarli, ma sebbene abile nell'implementarli ho due grosse carenze che mi fermano: la sicurezza informatica e soprattutto trovare il primo acquirente!?


  • Super User

    Ciao Natxor e benvenuto.

    Vista la lunghezza e complessità della tua domanda mi riservo di risponderti in un altro momento.
    Bella ed ho voglia di rispondere ma per ora purtroppo non il tempo.
    Se vedi che scende senza risposta "up-pala" pure.

    Paolo


  • User Newbie

    Tranquillo Paolo, quando puoi. Sei fin troppo gentile a trovare comunque il tempo per aiutarci.

    Ciao


  • Super User

    up.


  • Super User

    up

    PS tranquilli mi devo solo ricorsare di rispondere.


  • Super User

    Attualmente sono assunto a tempo indeterminato presso un?azienda privata del settore telecomunicazioni; essendo Perito Informatico, vorrei intraprendere un?attivita? parallela di consulenza informatica (realizzazione siti web, corsi di informatica) da ricoprire nel tempo libero (sera, week-end).
    Ho comunicato al mio responsabile le mie intenzioni, e lo stesso, dopo aver parlato con l?ufficio del personale, mi ha risposto via mail dicendomi che potevo procedere e che non era necessaria nessuna ulteriore comunicazione ufficiale scritta oltre la mail in questione.

    Minimo conserva la e-mail.... anche se sarebbe bene una comunicazione scritta dell'ufficio del personale (non mail).

    A questo punto, spulciando i topic sull?argomento, ho provato a ricostruire il da farsi, aiutami a capire dove sbaglio? 🙂
    Come consulente informatico mi converrebbe, avendo un lavoro predominante da dipendente, aprire una partita iva con il ?Regime agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali di lavoro autonomo? art. 13 L.388/00, detto anche forfettino. Dico bene Paolo?

    Si, oltre certe sogle di reddito (da p.iva) inizia ad essere conveniente la tassazione sostitutiva ed i minimi adempimenti contabil-dichiarativi.
    Logicamente dovresti avere clientela diversa dall'attuale tuo datore di lavoro (ma penso sia ovvio).

    Adesso vediamo ad una domanda relativa a questo regime; essendo gia? dipendente full time, mi converrebbe essere libero professionista o artigiano/azienda?
    Mi sembra di aver intuito che come libero professionista, oltre al 10% di tasse, dovrei comunque pagare il 16% di INPS sull?utile ed il 4,25 di IRAP.
    Registrandomi come artigiano?/azienda? pagherei il 10% ed il 4,25% di Irap ma non l?INPS perche? gia? versata con il lavoro da dipendente. Eviterei quindi anche i 2500 Euro fissi annuali..
    E? corretto quel che tico? Perche? ho sentito diverse versioni sull?argomento?
    Se mi confermi mi converrebbe, e non di poco, registrarmi come impresa/artigiano (quale?).

    Per quanto ne so di INPS (non sono un consulente del lavoro) quanto hai scritto è corretto:

    • il professionista senza cassa che parallelamente è lav. dip. viene comunque iscritto alla gestione separata inps e vi versa i contributi.
    • l'artigiano (è il caso della attività prevalente di webdesign) invece mi risulta esonerato dall'iscrizione alla gestione inps artigiani se ha altra copertura previdenziale per attività prevalente (nel caso il lav. dipendente).
      In merito comunque potrai avere ulteriori conferme presso l'inps cui potresti chiedere appuntamento.

    Adesso domandone sugli studi di settore.
    Ipotizziamo che apro la partita iva, il business va male e la chiudo l?anno seguente. E? vero che gli studi di settore l?anno di apertura e l?anno di chiusura non vengono effettuati? In questo caso non sarei soggetto agli studi di settore?
    La seconda ipotesi e? che invece il business sara? scarso ma decido di andare avanti. In questo caso immagino che gli studi di settore potrebbero pizzicarmi. La mia domanda e?: dato che sono dipendente full time, lo stato si aspetta da me gli stessi guadagni di un libero professionista full-time??? Mi sembra assurda questa cosa. Rischio di dover pagare delle tasse free dopo un?eventuale verifica, nonostante la dimostrazione che il mio lavoro predominante e? un altro?

    In effetti sino a "ieri" il primo anno e l'ultimo anno non si applicavano... gli ultimi due interventi normativi di questo ultimo governo cercano invece meccanismi per applicare anche a quegli anni gli studi (eventualmente con correttivi)
    In effetti lo svolgimento parallelo e non come attività prevalente del lavoro dipendente per 8 ore al giorno potrebbe essere una grande scusante nel contraddittorio con l'agenzia delle entrate in cui ci si deve giustificare dello scostamento dalla congruità degli studi di settore.
    Poi bisogna vedere sempre che verificatore hai di fronte.... ma in linea di massima la reputo scusante più che valida.

    Terza ed ultima domanda; con il codice attivita? 72.60.0 potrei sia realizzare siti web che organizzare corsi di informatica?
    Paolo, perdona la lunghezza del messaggio ma mi mancano questi punti fondamentali prima di procedre, da Gennaio chiaramente?
    Grazie 1000 ancora. Ciao.

    Direi di si.

    Ciao

    Paolo


  • User Newbie

    Ciao Paolo e grazie per la risposta esaustiva.
    Riprendo un attimo il discorso sugli studi di settore perche' mi sembra valga la pena approfondire la questione.
    Da quel che mi dici nella finanziaria in corso di approvazione, ci potrebbe essere qualche modifica inerente gli studi di settore.
    Hai qualche dettaglio in piu' sugli eventuali ritocchi? Cosa in particolare verrebbe modoficato? Quando eventualmente lo sapremo?
    Mi spiego meglio; se venissero introdotti gli studi di settore anche nel primo ed ultimo anno di vita della partita IVA, costringerebbero un libero professionista, un commerciante od un'azienda a non rischiare una partenza senza avere garanzie di reddito. Proprio per questo, dato che e' la mia situazione contingente, vorrei capire se le eventuali variazioni sull'argomento sarebbero in questa direzione.
    Secondo punto; un nuovo libero professionista decide di aprire comunque una partita iva e rischiare. Dopo un anno viene chiamato a motivare un mancato reddito. Nonostante fondatissime motivazioni non viene ascoltato. Ipotizziamo che ha guadagnato zero e gli studi minimi di settore siano a 20.000 Euro, cosa rischia il povero e sfortunato nuovo imprenditore?
    Scusami se ti riempo di quesiti ma credo che questa parte possa essere molto importante per giovani (e non), che come me vogliono provare la via imprenditoriale, ma sono "legati" da queste incredibili regole di verifica.

    Grazie ancora.
    Ciao


  • User Newbie

    Up....
    Paolo non ti dimenticare di me...;)
    Thanks!


  • Super User

    Pensavo proprio di aver già risposto.

    Sembra (finanziaria in approvazione e sino alla conversione in legge non lo sapremo) che introducano degli speciali indici di "supercoerenza" per il primo anno di attività per, come dico io, "statisticizzare" anche il modo di partire con nuovi business.... pensa quanto è difficile per un imprenditore pensare a come andrà..... figurati quei gegni al ministero dovrebbero saperlo per migliaia di attività economica, milioni di strutture e condizioni diverse......... mi farò dare dei numeri per il lotto.

    Purtroppo un assurdo conclamato dal DL 223 del 04/07/2006 prima ed ora da questo DL 262 del 04/10/2006.... vedremo con la conversione in legge se obbligheranno anche a donare il sangue.... prelievo più, prelievo meno.

    Lo so, lo so sono polemico, ma viassicuro che da tecnico della materia non v'è proprio nulla da gioire del modo con cui si è legiferato negli ultimi mesi.... decretazione d'urgenza, retroattività fiscale, statuto del contribuente calpestato.....

    Boh.... quando avremo novità posteremo.

    Paolo