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Parcella di avvocato e denuncia di truffa
Un avvocato qualche tempo fa ebbe incarico di difendermi in una possessoria su dei miei terreni sui quali alcuni vicini vantavano un passaggio di circa cinque metri per tutta la lunghezza del fondo che essi utilizzavano come passaggio eccependo di essere diventati proprietari della striscia in questione o comunque di averne servitù di passaggio .
Da parte mia esponevo di non aver mai perso il possesso ed altre eccezioni che io avrei voluto che fossero sollevate dall'avvocato in questione ( decadenza dell'azione e tolleranza ecc ),questa linea di diritto venne invece trascurata dal legale im questione , limitandosi lo stesso a dire a mia difesa che quanto io avevo fatto non restringeva l'uso che gli attori sostenevano di avevano fatto in passato della striscia in questione ; difesa insufficiente tanto che in corso di causa fui costretto a revocarlo e feci sollevare le eccezioni ricordate da altri avvocati , purtroppo successivamente , tanto che in primo grado fui condannato mentre in secondo grado di giudizio il Collegio accetto le mie opposizioni ed annullò l'Ordinanza di primo grado . Pertanto gli attori in questione instaurarono la seconda e successiva fase del giudizio presso il Tribunale inizialmente adito. A questo punto il legale all'inizio menzionato ,dopo oltre due anni ,pensò ,a mia insaputa , di farsi vistare dall'Ordine una parcella in cui espose ,al fine di locupletare il massimo possibile a fronte di prestazioni inconsistenti ,che il valore della sua prestazione era indeterminabile richiedendo ,altresì , i valori massimi della tariffa . Non produsse la sentenza di I° grado,avutasi quando ormai era stato revocato, in cui il giudice , pur condannandomi , aveva individuato che trattavasi di servitù e quindi non attenendosi a liquidare le sue spettanze su quanto disposto dall'art 15 ,cod.proc.civ. r.d. 28 ott.1940 n.1443 che rapporta il valore delle competenze al reddito dominicale del terreno ,ampiamente indicato negli atti della causa , con espresse riduzioni ( x 50) in caso di servitù; ancor meno si attenne al disposto dell'art. 14 del menzionato Cod..Proc. Civ. , infatti gli attori avevano dato come valore della causa una cifra di 3500 euro mai contestata dall'avvocato in questione come espressamnte dispone l'art 14 e che poteva costituire un parametro per determinare la parcella.
Inutile dire che il terreno in questione è di qualità da pascolo ed il valore di mercato è vilissimo forse inferiore alla parcella chiesta dal professionista in questione.
Poichè alla parcella senza nessun tentativo di escussione fece seguito un decreto ingiun.vo , c'è più di una certezza che vari aspetti truffaldini , artifizi e raggiri , falsa rappresentazione della realtà , altresì concretizzati da un professionista specificatamente consapevole e non per mero errore materiale , meriterebbero la proposizione di una denuncia per il reato di truffa ? Quanto fatto dal legale in questione non appare diverso da un mugnaio che per aumentare i propri compensi fatturi invece che la molitura di grano quella di semenza di ben dura consistenza con tabelle di lavorazione più gravose? Su quali aspetti bisogna argomentare la querela in questione e può considerarsi una esimente l'aver fatto vistare la parcella in questione all'Ordine magari con documentazione parziale ; quest'ultimo aveva l'onere di fare più attente considerazioni prime del visto ]Garbatamente sono arrivati da Voi attenti supporti colloquiali in relazione alla discussione di qualche mese fa su un decreto ingiuntivo per una parcella di un avvocato da oltre due anni revocato , può una querela essere una difesa efficace ?? potreste aiutarmi ad '' implemetare '' non il guadagno dell'avvocato ma valutazioni giuridiche su questo argomento . Avete bisogno di altre notizie per le Vostre considerazioni? GRAZIE ,sandro
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Ciao disole sandro.
Non sussistono in nessun modo gli elementi costitutivi della truffa.
Semmai, valutata le prestazione con un collega dopo attento vaglio degli atti, potrebbero (sottolineo il condizionale) ravvisarsi gli estremi di responsabilità professionale per colpa grave.