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Parere di carattere costituzionale su incandidabilità
Premetto: la mia non DEVE e NON VUOLE essere una discussione politica. E' un dubbio che mi sorge dopo aver letto e visto alcune cose.
Vorrei un parere PURAMENTE COSTITUZIONALE di un'esperto:
Io sono condannato a 3 anni per peculato (o qualunque cosa).
Intanto il parlamento varà una legge che NON permette alle persone condannate da 3 anni in poi di candidarsi al senato o alla camera.
Ma una legge del genere non è incostituzionale?
Art. 4.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 49.
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
Art. 51.Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.
Non mi interessa discutere se sia giusta o meno. Non è corretto ed il regolamento non lo permette. Se volete farlo esistono altri spazi.
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La legge già ora vieta con le pene accessorie a persone condannate di ricoprire determinati incarichi (si pensi all'interdizione dai pubblici uffici, dagli edifici scolastici e così via) per un periodo superiore al valore della pena.
Non vorrei sbagliarmi ma per pene superiori ai 5 anni è prevista l'interdizione perpetua ai pubblici uffici, quindi rimane anche dopo aver scontato la pena e pagato il "debito" con la società.
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Io ho specificato 3 anni. Di questo si parla.
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La Costituzione detta i principi cui si ispira la nostra Repubblica.
Ognuno di questi principi è poi contemperato normativamente con altri beni degni di tutela (bilanciamento degli interessi).
Nel caso da te portato, si richiede, ai fini di accedere a cariche di così alto prestigio e rappresentanza, una condotta specchiata.
Un po' come dire che il diritto d'opinione incontra il limite del rispetto di altri beni degni di tutela.
Nessuna di queste previsioni è da considerarsi incostituzionale.