• User Attivo

    I formati più "in voga"

    Salve a tutti ragazzi....volevo il vostro parere per quanto riguarda il formato di annunci ADV che negli ultimi mesi si stanno affermando nel panorama web italiano.
    Vi è stato un grosso cambio di formati standard rispetto a qualche anno fà e volevo sapere anche le vostre opinioni a riguardo.
    Si è passati a mio parere da un massiccio uso (e richiesta) di formati meno invasivi (vedi 468*60) a formati sempre più invasivi.
    Mi spiego meglio:

    Tutti i centri-media ormai prediligono come spazio il famoso (ed inperversante) leaderborder ed acquistano poco altro che non sia in quel formato.
    Il cambio di paradigma non è avvenuto per il logico ragionamento che ti porta a pensare che più grande è la pubblicità, più è facile che venga vista, clikkata, ricordata,ecc...
    Piuttosto si è andati a ragionare sulla brandizzazione del prodotto e quindi si è modellato uno spazio che risponde a questa esigenza in maniera più netta.
    Stesso discorso per gli altri formati ora in voga, come l'overlayer o l'half banner a centro pagina (tra i contenuti, vedi box di libero centro pagina).

    Sicuramente negli ultimi tempi il mercato pubblicitario ha avuto un grosso incremento e si sta cominciando a pensare alla pianificazione nel web come una strategia vincente, ma la mia sensazione è che si stia andando verso un periodo in cui la pubblicità non è proposta per avere una risposta diretta dell'utente, ma è proposta più secondo una logica "televisiva", ossia come elemento che fà e deve fare unicamente brand.

    Secondo me, l'adv sul web si sta spostando in una stagione per cui l'importante è esserci e nella maniera più diretta e tangibile per il target di riferimento, senza la pretesa che la campagna sia soddisfacente dal punto di vista di risultati quali il Ctr% ecc. (ho visto grosse aziende rinnovare campagne anche dopo risultati in ctr ridicoli).
    Il cambio di formati, risultante di questa logica, paradossalmente è diventato più invasivo ma, progettato per essere osservato non per essere necessariamente clikkato. (vedi leaderborder top page).
    Di qui anche la scomparsa di pianificazione di campagne CPC o CPL.
    Sarà un male o un bene tutto ciò?

    .......attendo pareri

    P.S. Nel 3d parlo ovviamente solo dell'ADV tabellare


  • User Attivo

    Concordo sull'"incremento in pixel" dei formati (dovuto anche all'aumento delle dimensioni e della risoluzione dei monitor 😉 ), nonchè alla diversificazioni degli stessi (anni fa il banner era sinomino di 468x60, ora IAB è arrivata a standardizzare ben 16 formati: http://www.iab.net/standards/adunits.asp ).
    Non concordo invece sul concetto del "solo brand".
    Personalmente noto la presenza delle "solite" due filosofie di pensiero:

    • campagna branding (=grosse aziende su grossi formati, non necessariamente orientata al click);
    • campagna direct response (=solitamente fatta da aziende più piccole, e più orientata al click e alla conversione).
      Sta di fatto che finalmente ci si inizia a rendere conto che la pubblicità sul web non è più da considerarsi come l'ultima ruota del carro, e da inizio anno la ripresa è stata davvero significativa... ciò è sicuramente un bene per gli editori web, semmai è la carta stampata (parlo del settore IT) ad essere un pò in sofferenza...

  • Super User

    **ottima discussione pegasus!:) **sia per l'argomento sia per il taglio che gli dai quoto tagliaerbe, in effetti accanto ad aziende (piccole? pratiche? esperte?) che utilizzano una logica basata sui click e i risultati, vedo finalmente l'intervento di aziende (grosse? famose? poco internettizzate?) che puntano sul brand e sui grossi formati.

    personalmente l'utilizzo di questi formati lo reputo un bene (se non diventa esclusivo).
    il mercato dell'adv online si sta smuovendo, si comincia a vedere grossi nomi che investono.. che poi lo facciano in un modo o nell'altro non importa, il mercato alla fine premierà la logica migliore (almeno spero ;)).

    Certo, confido che i maggiori investitori non siano così "stupidi" da limitarsi a una brutta copia della carta stampata.. ma è comunque un buon segnale per tutti.

    anche per quelli che utilizzano una tecnologia talmente obsoleta da esser tagliati fuori dai centri media 😉


  • User Attivo

    Ciao Nelli e Tagliaerbe ;), ottime analisi
    Sicuramente il tutto è un gran bene per chi nel web lavora, ma non per tutti.
    Quello però che sta accadendo è una netta divisione sia sui guadagni sia sulle modalità degli stessi da grandi medi e piccoli editori.
    Le camppagne direct-response sono ormai appannagio solo delle piccole e medie realtà che però vengono spremute molto spesso da intermediari che applicano dei tassi di guadagno a dir poco ridicoli. In questo campo poi ne sono nate svariate di società di intermediazione che oltre ad aver male operato hanno anche fatto sparire le loro tracce dopo l'ingresso maldestro nel mercato. Il tutto ovviamente a discapito dei piccoli editori, usati, svenduti e abbandonati.

    Il discorso cambia per i grandi editori che ormai non pianificano più nulla se non campagne CPM, che anche con un sostanziale margine di invenduto sicuramente assicurano ottimi introiti.

    Tutto questo non vorrei che sancisse un graduale spostamento della logica stessa del web. I siti hobbystici vanno diminuendo, i piccoli e medi editori o abbandonano il campo o (I più fortunati) si lasciano incorporare in realtà più grandi e con più forza contrattuale.
    Il tutto tende a spostare la logica natia del web verso una logica commerciale spinta dello stesso a ovvio discapito della fruizione dei contenuti.
    Pega


  • User Attivo

    Estremizzo il tuo discorso dividendo gli "editori web" in 3 categorie:

    • i grossi: han superato indenni (o quasi) lo scoppio della bolla della new economy, ed ora raccolgono i frutti. Lavorano con i centri medi e/o con grossi investitori. In Italia, i "grossi indipendenti" si contano sulla punta delle dita... o quasi.
    • i medi: non hanno sufficiente "forza" per arrivare ai centri media, ma fra AdSense, TradeDoubler, Zanox e/o qualche piccola concessionaria pubblicitaria che vende i loro spazi, tirano a campare.
    • i piccoli: chi, per hobby o per arrotondare, ha il suo sitarello, non può pretendere altro che AdSense. E non è detto che non riesca a cavarci delle belle cifre, magari anche superiori a qualcuno della categoria dei "medi" (se ci sa fare, come SEO/SEM o magari perchè ha avuto l'intuizione giusta).
      IMHO, ovvio 🙂

  • User Attivo

    Si quasi totalmente daccordo tranne che i grossi che si contano sulle dita, sono più di quanto pensi e si dividono in tre rami:

    1)Hanno commerciali interni che propongono il prodotto ai centri-media
    2)Si affiliano alle grandi agenzie pubblicitarie con cui hanno contratti speciali
    3)Hanno commerciali esterni con provigioni profumate

    Sui medi e piccoli dubito fortemente ce ne siano soddisfatti dalle cifre che possono cavare da agenzie quali TD o Zanox, tantomeno AdSense a mio parere inutile in un sito non creato e predisposto per ospitare all' interno i suoi codici.


  • User Attivo

    Il guaio di quelli free, a parte l'analisi dei dati, è che ti lascino a piedi.
    A me è successo per ben due volte. E quando i siti erano meno gestibili di adesso... era un bel guaio.
    Il saggio Catone consiglia analisi dei log... ed a questo non ci sarebbe nulla da aggiungere.
    Comunque, se per varie ragioni questa non dovesse essere possibile, oltre a quelli già citati c'è powerstats.it, che offre il percorso dei visitatori (anche nella sua versione free si può dare una sbirciatina 😉 ).

    Provane contemporaneamente, magari per un periodo, più di uno. Non solo ti accorgerai della differenza di dati ma potrai prendere familiarità con i diversi servizi che offrono.