- Home
- Categorie
- Impresa, Fisco e Leggi
- Sportello Impresa: dalla Partita Iva alle PMI
- Deduzione costi utenze in abitazione cointestata
-
Deduzione costi utenze in abitazione cointestata
Buonasera,
ho da poco aperto la PI con il regime dei nuovi minimi. Avendo il mio ufficio nella casa in cui abito volevo chiedere un aiuto per capire quali costi potevo dedurre.
La casa è cointestata con mia moglie e, al momento, le utenze domestiche sono intestate a lei.
In questa situazione, posso comunque dedurre il 50% dei costi delle utenze? O il fatto che l'abitazione sia cointestata mi preclude la deduzione? O, ulteriormente, è necessario che intesti i contratti delle utenze a mio nome?
Grazie in anticipo per l'aiuto
Vincenzo
-
Buonasera e benvenuto sul forum,
per poter dedurre le utenze, le stesse dovranno essere a te intestate. In tal caso potrai dedurne il 50% del costo (iva inclusa) in quanto collegate alla tua abitazione / ufficio (uso promiscuo).
-
Buonasera e grazie per il benvenuto
Quindi, mi conviene effettuare una voltura delle varie utenze intestando tutto a mio nome? Il fatto che l'abitazione sia cointestata non incide sul 50% deducibile?
Approfitto del messaggio per chiedere qualche altra info.
Sono psicologo e la partita iva mi serve per la mia attività professionale. Tra i costi deducibili cosa posso considerare e a che percentuali? In particolare mi riferisco a costi quali abbonamento mezzi, libri, corsi di formazione, cancelleria varia così come l'acquisto di un eventuale computer, telefono (con ricariche o abbonamento collegato). Tutti questi costi sarebbero deducibili con la mia partita iva?
Infine (una domanda stupida ma almeno mi tolgo il dubbio). I contributi io li devo versare al mio ente (ENPAP) e non all'Inps...vero?
Grazie mille per il prezioso aiuto
Vincenzo
-
La voltura delle utenze è a pagamento, dunque occorre valutare se effettivamente vi può essere una convenienza a dedurre tali spese.
In via generale sono deducibili al 50% le spese considerabili ad uso promiscuo (carburante, utenze, pc, etc) e al 100% quelle esclusivente collegate all'attività (corso professionale, abbonamento rivista di settore, etc).Se iscritto all'ordine i contributi ritengo vadano versati alla specifica cassa di previdenza.
saluti
-
Ok, grazie per il suggerimento....non avevo considerato che, avendo la tassazione al 5%, impiegherei tantissimo tempo per coprire realmente tali costi.
Se ho ben capito, quindi, la discriminante è la distinzione tra spese promiscue (che posso dedurre al 50%) e spese esclusivamente collegate all'attività (che posso dedurre al 100%). Quindi, ad esempio, nel mio caso (psicologo), l'abbonamento ai mezzi, il costo di uno scooter (usato come mezzo di lavoro), la benzina, il costo di un cellulare, le ricariche telefoniche (o l'abbonamento) sono tutti costi promiscui; al contrario, libri di testo, corsi di formazione, cancelleria varia, rate scuola psicoterapia (che sto facendo) posso considerarli costi esclusivamente collegati all'attività. È giusto? E tutti questi costi devo sempre considerarli IVA inclusa?
Ma, per tali costi (promiscui o esclusivamente collegati) che documentazione devo presentare? Sono sufficienti scontrini/fatture recanti la partita IVA? Nel caso dell'abbonamento ai mezzi, devo presentare lo stesso? E per le ricariche (o l'abbonamento)? Ad esempio, mi sono appena iscritto ad un corso...è sufficiente il bonifico che ho effettuato per pagarlo o devo farmi rilasciare una fattura?
Un'ultima domanda. Rispetto al limite di acquisto di beni strumentali (se ho ben capito è 15000 euro ogni 3 anni), quali spese vi rientrano? In un'altra discussione sul forum mi sembra di aver letto che andrebbero considerati come strumentali solo i beni materiali (pc, telefono). È giusto? Ad esempio, i libri come devo considerarli?
Infine, rispetto i contributi, assodato che devo versali alla cassa di categoria, vale anche in questo caso la regola di considerarli come costi deducibili l'anno successivo?
Grazie di cuore per il preziosissimo aiuto...
Vincenzo
-
Ti dico la mia anche se penso studionicola ne sappia di più.
Deduci il 50% del 50% cioè il 25%, essendo metà proprietà e uso promiscuo, indipendentemente dall'intestazione.
-
Salve,
sono nella stessa situazione di VincMara, tranne che le percentuali di proprietà sono diverse.
Visto che leggo due opinioni diverse, qualcuno mi sa dire se c'è una disposizione cui devo fare riferimento?
A senso direi che potrei scaricare il 50% della mia quota di possesso, però non direi che l'intestazione delle bollette è una discriminante: se un domani anche l'altro comproprietario decidesse di mettersi in proprio, non è possibile cointestare le fatture affinché le scarichino entrambi..Questo a senso, senza nessun appoggio pratico o legislativo.
-
Scusate la domanda banalissima: ma per poter "scaricare" qualsiasi spesa è fondamentale dimostrare che il pagamento è stato fatto con soldi propri? E in caso di conti cointestati come funziona?
Grazie