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    recesso snc e prestiti da terzi

    Buona sera a tutti,
    vi scrivo perchè ho necessità di un parere competente in merito alla seguente situazione.

    Nel 2008 mia moglie ed altri tre soci hanno costituito una snc (mia moglie è uno dei due soci amministratori con potere di firma disgiunta) "la cui durata è fissata fino al 31 dicembre 2050 e sarà prorogabile tacitamente qualora tre mesi prima della scadenza uno dei soci non abbia dato disdetta agli altri soci mediante lettera raccomandata".

    Poiché i soci non potevano chiedere un prestito, fui io a chiedere un prestito di circa 70.000 ? (in 120 rate) fatto a nome mio e che poi, tramite bonifico bancario, ho trasferito al c/c della snc (circa 51.000 ? netti).
    Le rate di tale prestito mi sono state puntualmente pagate ogni fine del mese dal 2008 al 2010.
    Adesso da oltre 1 anno, l'altro socio amministratore, che chiamerò per comodità Sig Mario, in totale autonomia e con assoluta autorità ha deciso di non pagarmi più le rate del prestito in quanto il periodo di crisi non glielo permette.

    Di seguito evidenzio alcuni punti fondamentali evidenziati da mia moglie (altro socio amministratore):

    a) Il Sig Mario (socio di maggioranza) da quasi due anni ha preso in mano sua la gestione esclusiva delle entrate/uscite della SNC: decide lui cosa pagare e cosa no.
    Ogni spesa si affronta solo con il suo benestare, diversamente si accendono immediatamente i toni della discussione ed i soci di minoranza demordono per le continue mortificazioni a cui si è sottoposti da parte del Sig Mario..
    Si ignorano gli incassi giornalieri, l'unico resoconto è un quaderno nel quale tiene nota delle uscite e delle entrate... ma se lo fa da solo che valore ha? la fiducia non esiste più...

    Si è verificata la sospensione della rete ENEL per morosità con conseguenti ripercussioni sull?attività aziendale paralizzata dalla mancanza di energia per i macchinari.
    Le bollette ENEL morose sono state pagate dagli atri 3 soci snc (mia moglie compresa) senza che il Sig Mario mettesse un solo centesimo di tasca sua.
    Avete capito bene, il Sig Mario continua ad andare avanti in questa snc senza aver mai cacciato di tasca sua un solo centesimo, limitandosi a comandare e dirigere il gruppo secondo le sue vedute.

    Tutta questa situazione che si protrae da più di 2 anni, e che è si è intensificata nel tempo, ha portato ad un insanabile dissidio che si riflette sulla gestione dell'impresa, ostacolando in tal modo il conseguimento dell'oggetto sociale.
    Evidenzio anche che il mancato affiatamento tra i soci, fondamentale motivo di forza per il bene della società, rappresenta un ulteriore motivo per il quale mia moglie ha deciso di recedere (o dimmettersi ?) dalla società per giusta causa e con effetto immediato.

    b) evidenzio altresì numerosi episodi, che con Vs conferma ritengo mobbing allo stato puro.
    Numerosi e ripetuti episodi di violenza verbale sia privata che in pubblico che nell'insieme si traducono in un comportamento plurioffensivo per la persona spingendola poco per volta alla disperazione e quasi allo ?schiavismo?.
    Non esiste il rispetto della dignità altrui ed il Sig Mario si comporta come l?unico detentore della verità non perdendo occasione per ridicolizzare gli altri.
    Nel tempo queste aggressioni verbali molto accese sono tradotte in un continuo stato di malessere sia fisico che psichico al punto da ?temere? che solo l?aver pensato una qualsiasi azione, per il bene e la crescita della società, possa scatenare in lui reazioni di inaudita violenza verbale molto spesso esasperata dallo stesso Sig Mario al fine di ricercare la lite fisica.
    Ha offeso più volte il proprio io e la sfera degli affetti familiari del malcapitato con ingiurie di volgare spessore coinvolgendo persone del tutto estranee al contesto societario (padri, madri, ecc...) davvero deplorevole...
    Ovviamente il malcapitato di turno è sempre stato utilizzato come "capro espiatorio" su cui far ricadere la colpa della disorganizzazione, delle inefficienze e dei fallimenti societari.

    L'ambiente invivibile che il Sig Mario ha creato ha reso umiliante il prosieguo del lavoro a causa di continui rimproveri e richiami,al punto da creare disturbi fisici come l?insonnia, l?ipertensione, ansia e attacchi di panico per non parlare dei malumori appena si rientra a casa e si parla con il coniuge della disastrosa situazione creata dal Sig Mario.

    Adesso vorrei chiederVi:
    1) mi consigliate di recedere con lettera a/r e preavviso di 6 mesi come riportato nell?atto costitutivo della snc
    2) oppure per giusta causa è ipotizzabile un recesso immediato che escluda immediatamente il nome di mia moglie dai debiti che il Sig Mario continua a creare non pagando fornitori e rimandandoli a chissà quando?

    L'obiettivo che vorrei raggiungere, con il Vs aiuto, è quello di far cancellare mia moglie dalla snc e avviare, in forma scritta da un notaio o avvocato, una procedura per ottenere l'estinzione del mio prestito o la garanzia che le rate future siano pagate e che gli arretrati che ho pagato di tasca mia mi siano restituiti.

    Quasi dimenticavo: il prestito a mio carico, se volessi estinguerlo adesso, necessiterebbe di 46.000? circa, mentre gli arretrati che dovrei ricevere ammontano ad oggi a circa 7.200 ?

    p.s.
    L'atto costitutivo della società indica che "ogni socio può recedere dalla società in qualsiasi momento dando un preavviso di almeno 6 mesi agli altri soci tramite raccomandata"

    Ringrazio fin d'ora per le Vs. risposte e mi scuso per la lunghezza del post.

    Grazie per l'attenzione
    A presto