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- Sindrome della pizza o recinto?
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Ciao a tutti,
concordo perfettamente con tutto quello detto da ludus, e trovo geniale l'idea del manuale per il cliente...Ci tengo a precisare che utilizzando la sindrome della pizza non è che il cliente non partecipa al progetto, semplicemente non da restrizioni di campo perché si rende conto benissimo di non poterle dare in quanto non sa fare il lavoro...
per tornare all'esempio della macchina: se mi dici che vuoi una macchina che sia, veloce, confortevole ed elegante per una fascia medio alta la macchina che mi viene in mente è il Mercedes!
Naturalmente prima di comprarla ti faccio vedere la macchina che ho trovato e dopo parlando e spiegando i pro e i contro del prodotto si può arrivare ad un buon compromesso, proprio in questa parte agisce il cliente, cioè dando il parere sul prodotto finito, personalmente se le idee rivoluzionarie sono giusto dei ritocchi concordo con il cliente se l'idea rivoluzionaria si traduce in: sfondo fucsia e scritte gialle allora fermo il cliente e gli spiego perché questa soluzione che lui ha in mente non è per nulla funzionale in modo tale che anche lui arrivi al mio discorso...
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Ciao Ranius
Tutte le volte che il cliente mi impone una sua scelta viene una cosa ignobile, sia dal punto di vista grafico sia dal punto di vista seo.
E puntualmente arrivati in fondo la rifaccio perchè il cliente si rende conto che "forse" avevo ragione.
Naturalmente la grafica deve essere fatta rispettando i colori del logo e rispettando il target su cui sto lavorando, ma apparte questi due "limiti" devo avere carta bianca, il colloquio con il cliente è fondamentale per capire il target e i prodotti che vende, mi faccio dare le brochure e qui finisce il suo compito. Studio il progetto e glielo presento e ritocchiamo insieme i vari punti. E' importante far capire che il testo giallo con sfondo fucsia non segue un canone professionale, e a nulla valgono gli sforzi per farlo avanzare nei motori di ricerca. Se trovassi un sito fucsia con le scritte gialle anche se fosse il primo su x miliardi penserei che non è professionale, quindi non mi fido, quindi lo chiudo.
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Ciao deborahdc,
credo che quello che tu dica sia praticamente esatto,1 po' come con ludus, alla fine il problema sia sempre quello di far capire al cliente cos'è meglio per lui...
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Io temo i clienti da pizzeria, a meno che non abbiano un budget molto ... illimitato. Non so è capito anche a voi ma a volte ho specifiche incredibilmente generiche (ma sìììììì mettimi le solite cose no?) e poi perdo mesi sul giallo che non è abbastanza giallo oppure che è troppo giallo.
Il cliente da pizzeria a volte è anche quello che impiega mesi per farmi avere un logo a una risoluzione decente o due righe di presentazione del nuovo prodotto ....
Certo con un cliente di questo tipo a volte si riesce a fare un lavoro fantastico ma molto dipende anche da loro, no?Mi spiace dirlo ma il percorso ideale è forse quello che ha descritto Deborah: mi imponi i paletti, ti avverto che viene una schifezza, lo faccio, vedi che è venuto una schifezza, mi lasci libertà nel rispetto delle ovvie direttive.
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personalmente preferisco poter *guidare *fin da subito il progetto...;)
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@ludus said:
e paghi per il nuovo lavoro, ovviamente
Vedrai che dopo ci pensa prima di fare il provetto grafico... :ehehq:Scherzi a parte, ..non è sempre facile.
Ho un progetto aperto da marzo con 10 teste che decidono e che adorano le animazioni in flash di 3 minuti (orologio alla mano).
In tutta sincerità, anche se il progetto è interessante, mi rendo conto che è solo una grande perdita di tempo. Ma anche questo serve. Questi clienti ti fanno crescere, ti insegnano come rapportarti con il cliente, quali sbagli non commettere..
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d'accordo deborahdc però quando uno inizia dirmi: voglio una SEO perfetta con 3000 animazioni flash la cosa ti assicuro diventa veramente noiosa specialmente se il cliente non ti permette di fare sito* comparativo *magari in HTML...
e proprio per questo motivo che amo i pizzaioli e la pizza
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Parole sante!!, sono 4 anni che faccio siti.. a me è successo molte volte di dover rifare tutto perche le scelte vincolanti dei clienti hanno reso il prodotto finale una vera "schifezza"
Meglio libertà creativa e di scelta, ci mettiamo molto più in gioco anche noi... così si cresce.......;)
@deborahdc said:
Ciao Ranius
Tutte le volte che il cliente mi impone una sua scelta viene una cosa ignobile, sia dal punto di vista grafico sia dal punto di vista seo.
E puntualmente arrivati in fondo la rifaccio perchè il cliente si rende conto che "forse" avevo ragione.
Naturalmente la grafica deve essere fatta rispettando i colori del logo e rispettando il target su cui sto lavorando, ma apparte questi due "limiti" devo avere carta bianca, il colloquio con il cliente è fondamentale per capire il target e i prodotti che vende, mi faccio dare le brochure e qui finisce il suo compito. Studio il progetto e glielo presento e ritocchiamo insieme i vari punti. E' importante far capire che il testo giallo con sfondo fucsia non segue un canone professionale, e a nulla valgono gli sforzi per farlo avanzare nei motori di ricerca. Se trovassi un sito fucsia con le scritte gialle anche se fosse il primo su x miliardi penserei che non è professionale, quindi non mi fido, quindi lo chiudo.
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Parlando per la mia esperienza nel settore creativo, dal quale nasco, ti dico che per budget alti, perferisco le mani libere, così sono certo di sapere analizzare la situazione e dare il meglio di quello che si può.
Per budget bassi preferisco avere dei paletti imposti dal cliente, così mi do una regolata e ho dei riferimenti, in questo modo sono anche meno responsabile di un eventuale non riuscita del progetto (il font giallo su sfondo bianco lo ha imposto il cliente, mica io).In ogni caso è molto stimolante lavorare con professionsiti che ti segnano dei paletti e tu, con buoni budget, devi creare una soluzione. E' divertente.
Purtroppo spesso accade il contrario: chi ha budget alti, si fida e pretende poco e spesso accetta anche cose bruttissime...purtroppo, chi paga invece una miseria, e crede di essere chi sa chi, pretende tanto a costi irrisori, questi clienti sonoi peggiori che io tendo ad allontanare.
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@Ranius said:
per tornare all'esempio della macchina: se mi dici che vuoi una macchina che sia, veloce, confortevole ed elegante per una fascia medio alta la macchina che mi viene in mente è il Mercedes!
Pensa, io consiglierei una Bmw!
Di base credo che il cliente si dovrebbe informare sull'azienda alla quale commisiona il lavoro. In questo modo può fidarsi meglio delle soluzioni proposte.
Vedi, niente da dire sulla mercedes, ma se io cliente, ti ho detto che voglio una macchina:"veloce, confortevole ed elegante per una fascia medio alta"
e tu mi porti la mercedes, io da quel momento in poi, istintivamente, tenderò a non "fidarmi" completamente di quello che mi dici e comincerò a mettere dei paletti.
Nella mia testa(sono il cliente) frullerà qualcosa del tipo:"ecco vedi, non ha capito che macchina mi interessa, si la mercedes non è male ma è troppo elegante, io intendevo una cosa più giovanile..."...e comincerò a dirti:"la voglio però nera, due porte", se te mi presenti ancora la Mercedes, allora io ti dico chiaro e tendo che voglio una BMW, così, così e così...maa quel punto mi sento di decidere tutto io...
...e se per caso, passo uno qualsiasi, e mi fa notare la maserati, e io penso di potermela permettere, a mi piace pure più della bmw, tendo subito a fidarmi di questo nuovo sconosciuto, solo perchè tu all'inizio per sbadatezza, non hai capito la mia esigenza.
Perchè per sbadatezza? perche da quelle poche info che ti ho dato, come fai a pensare che io voglia proprio una macchina "imposrtante" come il mercedes?
Premetto, non mi riferisco a te, Ranius, ma al tuo esempio, perchè nella descrizione che ho fatto io, sottolineo il ragionamento ed il comportamento di molte persone che ho conosciuto.
E' importante quindi, tornando all'esmpio della pizzeria, che quando prenoto la pizza, il cameriere, prima di andare via, mi chiede, se la voglio alla Romana o alla Napoletana...(ad esempio) o se prenoto il filetto, mi chiedi se deve essere ben cotto o meno, devi essere insomma assolutamente certo di aver capito cosa voglio, altgrimenti il ristornate rischia che non torno più, che mi alzo e me ne vado perchè quello che mi hai portato non mi piace e quando esco, vedo nel locale accanto, esattamente la pizza che avrei voluto mangiare da te.
Quando si parla con il cliente in fase di raccolta specifiche, credo che non bisogna avere fretta e lasciarlo parlare, chiedere finchè non siamo certi di aver capito, quello che vuole.