• User Newbie

    Gentilmente chiedo parere su s.r.l in liquidazione

    Gentili amici,
    Lavoro da 16 anni in una s.r.l. con meno di 15 dipendenti
    Da 6 mesi la società i é stata posta in** liquidazione**. (Intendono aprire una nuova società e riassumere i dipendenti con nuovi contratti da stabilire).
    La cosa grave é che da dicembre vado avanti ricevendo lo stipendio ad acconti, adducendo come motivazione che a causa crisi non si lavora. Fin'ora devo ricevere 2 stipendi arretrati.
    Sono stanco e vorrei licenziarmi, avrei bisogno di ottenere il tfr e le mancate mensilità quanto prima.
    Mi consigliate di licenziarmi ora che é ancora in liquidazione? Oppure devo aspettare ma rischio che la società fallisca.
    Grazie anticipatamente del Vostro aiuto


  • User Attivo

    Ma hai fatto un salto dai sindacati?
    Perché a mio avviso tra un po' scoprirai delle sorprese sgradite.
    Non è che andandoci apri delle vertenze; non fanno nulla se tu non lo chiedi espressamente.

    Che non ci sia lavoro non è neppure in discussione e quindi ci sta pure che non ci siano i soldi per gli stipendi, ma ciò che mi lascia moooolto perplesso è che chiudono l'azienda per riaprirne un'altra.

    Solo tu puoi sapere se hai a che fare con imprenditori in difficoltà o marpioni e perciò il mio personale consiglio è andare dai sindacati con le buste paga e vedere se vale la pena mettere a rischio il TFR rimanendo, ma maturando intanto stipendi e contributi, oppure licenziarsi e fare un salto nel vuoto.

    Ma poi, nel tuo caso, è un salto nel vuoto?
    Perché se hai già una alternativa, prenditi il TFR e molla tutto (previa verifica dell'esatta situazione).

    I tuoi colleghi come vedono la situazione?

    Ciao
    In bocca al lupo.


  • User Newbie

    Gentile Whitetiger,
    Grazie della tua sollecita risposta. Mi hai fornito vari spunti di riflessione. Quantoprima andro' dai sindacati per chiedere una verifica della mia situazione contributiva. I miei collegi si trovano con molti punti interrogativi. Io ho solo due stipendi arretrati, alcuni di loro anche 4 purtroppo. E' vero che non si lavora ma questa Srl é stata fondata nel 1996. Prima la stessa struttura era inquadrata come una Snc. Dal 1996 al 2010 tutto é stato regolare nei confronti dei dipendenti-Sempre Puntualità nei pagamenti, dopo un accertamento della finanza trovarono molte tasse non pagate, questo tra 2009/10. Inizio' pian piano il declino, ora mettiamoci la crisi di mezzo. Pero' un datore di lavoro che in una riunione non formalizzata **dice ai suoi 10 dipendenti che non intende più pagare la 13a e la 14a **come lo giudichi? Come giudichi che a tutti noi é stato chiesto di accettare il part-time sulla busta paga. Quindi risulta nel mio caso che lavoro 6 ore invece di otto. Altri lavorano 8 ore e su busta paga risulta 4 ore. Il resto delle ci viene retribuito come fuoribusta. Tutto questo ci é stato chiesto per andare incontro all'azienda. Quindi imbroglioni lo sono! Ora non mi resta che andare da un sindacato. La cosa che mi infastidisce di piu' é che forse licenziandomi il tfr non mi sarà pagato tutto in una volta, c'é un modo per farselo pagare in un solo ed unico versamento che tu sappia?
    TI ringrazzio molto per il tempo che mi hai dedicato e ti auguro una buona giornata.
    Sheirb


  • User Attivo

    Io non esprimo giudizi, nel bene e nel male.
    Dico che imprenditori in difficoltà ce ne sono a secchiate, ma che ci sono anche imprenditori che di questa crisi se ne stanno approfittando alla grande per fare i porci comodi sprecando quattro lacrime finte.

    Il fatto che non paghino i contributi o non li paghino completamente è sempre un fatto illegale e che danneggia soprattutto il lavoratore.

    Senza però giustificarlo posso però capire che un imprenditore, pure di salvare baracca e dipendenti, arrivi a pagarli in parte in nero.
    Magari il tuo è semplicemente strozzato dalla situazione.

    Solo tu puoi valutare come stanno le cose, anche dai singoli comportamenti personali.
    Il datore di lavoro non può "giustificarmi" il mancato salario, in tutto o in parte, e poi si cambia il SUV o assegna una gratifica extra ai direttori.

    La 13a/14a non può decidere di non pagarla se è prevista dal contratto.
    Credo possa decidere altre cose.
    Ad esempio la totalità dele buste paghe ha la parte variabile vista come "assorbibile" il che significa che di punto in bianco non la considera più come cifra da riconoscerti e va ad assorbire ad esempio lo scatto di aumento previsto dal contratto.
    In questo modo se prendi 400+600 di assorbibile e c'è un aumento di 100, tu continui a prendere 1.000, intesi ora come 400+100 di aumento e 500 di assorbibile.

    Può anche decidere di cambiare pelle all'azienda (ed ecco forse la ragione del cambio di srl). Passando da una azienda commerciale ad industriale ecco che l'obbligo della 14a salta semplicemente perché nel nuovo contratto non c'è.
    Però uno non è che può dire "la mia azienda appartiene al settore x" solo perché lo dice lui.
    Di solito queste cose avvengono all'interno di Gruppi dove i dipendenti vengono "mossi" da una azienda all'altra senza troppi problemi.

    In sé non mi preoccuperei neppure della perdita della 14a se viene spalmata sulle rimanenti 13.
    Semmai mi preoccuperei dell'anzianità visto che scatti, ferie, extra, ecc. si maturano contrattualmente in funzioni degli anni passati.
    Se cambiando l'azienda viene riconosciuta l'anzianità non è poi così grave, altrimenti è una fregatura.

    Sull'obbligo di versare il TFR in un'unica rata non so dire. So di per certo che c'è stato chi lo ha pagato a rate, ma con di mezzo una trattativa sindacale che lo ha consentito.

    Buona giornata anche a te.