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Tutelare brevetto e finanziatore !!!
Ragazzi non so proprio che fare .....
Devo costituire una srl per la produzione - commercializzazione di cosmetici; in realtà il ruolo di questa srl è più di "main-contractor" e di interfaccia, in quanto affideremo a laboratori terzisti la produzione effettiva e a società commerciali per la distribuzione.
Il problema è definire un accordo sociale che tuteli il "socio" che possiede il brevetto, pensavo ad un contratto di licenza d'uso per tutelare l'inventore; ma questo è bene che faccia parte come socio di questa srl o è meglio che ne resti fuori? ( vuole evitare di mettere nel patrimonio sociale il suo brevetto!). Potrebbe entrare come consulente ?? e vuole e vitare di divulgare informazioni sensibili ad altri!
C'è poi un terzo socio che finanzierebbe lo stat up, ma questo non ne vuole sapere nulla del processo di produzione del cosmetico che è protetto da brevetto per evitare di sottoscrivere accordi di riservatezza e relative penali!!! Lui si vuole occupare esclusivamente della parte commerciali e di vendita.
Pensavo di costituire prima la srl in due soci, o un socio e un collaboratore (che conferisce la licenza d'uso del brevetto!) e far entrare il socio finanziatore al 10% con un aumento di capitale con sovraprezzo( visto che metterebbe la maggioranza del capitale) mantenendolo però socio di minoranza non amministratore ( così non si assume responsabilità !!) e stipulare un patto parasociale dove stabilire la suddivisione degli utili al 50 %.
Secondo voi potrebbe funzionare ????
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Io suggerirei una srl unipersonale:
- tu: socio unico e amministratore
- inventore: esterno, concede la licenza d'uso a tempo determinato contro corrispettivo una tantum o fisso mensile (eventualmente, come dipendente per seguire la produzione)
- finanziatore: dapprima lo assumerei come dipendente per seguire marketing e vendite che è la cosa che mi pare interessi, senza avere responsabilità.
Successivamente, fate un aumento di capitale sociale facendo sottoscrivere anche agli altri due una quota se lo desiderano: in tal modo hanno tempo di verificare il prodotto, tu hai modo di verificare se il finanziatore sa vendere e se il prodotto funziona effettivamente (anche per questo ho messo a tempo determinato la licenza d'uso, perché magari può venir superato da qualche altro brevetto).
In tutto questo, l'assistenza di un legale per la definizione del contratto societario e di licenza d'uso, la ritengo fondamentale.
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Grazie Anbil per l'ottimo suggerimento, ma rimane il problema che per la fase di start up mi serve un finanziatore che avvii la prima produzione di campionatura ( cioè quel tot di confezioni che andranno alla distribuzione come prova campione e per il marketing,) questi servono anche per una serie di test biochimici - non che sia obbligatorio!- ma nella prassi lo è ed accerta la bontà del prodotto )
Proprio non è possibile fare un aumento di capitale con sovraprezzo in fase di costituzione ?
Non mi è chiaro il vantaggio del tempo determinato; se fosse a tempo indeterminato in qualsisi momento possiamo sciogliere la società!No??
@AnBil said:
Io suggerirei una srl unipersonale:
- tu: socio unico e amministratore
- inventore: esterno, concede la licenza d'uso a tempo determinato contro corrispettivo una tantum o fisso mensile (eventualmente, come dipendente per seguire la produzione)
- finanziatore: dapprima lo assumerei come dipendente per seguire marketing e vendite che è la cosa che mi pare interessi, senza avere responsabilità.
Successivamente, fate un aumento di capitale sociale facendo sottoscrivere anche agli altri due una quota se lo desiderano: in tal modo hanno tempo di verificare il prodotto, tu hai modo di verificare se il finanziatore sa vendere e se il prodotto funziona effettivamente (anche per questo ho messo a tempo determinato la licenza d'uso, perché magari può venir superato da qualche altro brevetto).
In tutto questo, l'assistenza di un legale per la definizione del contratto societario e di licenza d'uso, la ritengo fondamentale.
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Ritengo che anche la tua soluzione possa essere interessante, anche se la trovo macchinosa da implementare e potrebbe crearti difficoltà successivamente. Mi spiego: l'impresa, si spera, andrà bene. Questo finanziatore che non vuole assumere responsabilità ma vuole il suo tornaconto con minimo rischio (mi pare di capire) se vedrà che l'impresa va bene, vorrà vendere la sua quota e rischi di dovergliela pagare di più del valore nominale.
E' pur vero che nella srl ora si può usare un criterio di ripartizione degli utili diverso da quello in cui è ripartito il capitale sociale (cioè: capitale sociale 50% + 50%, ma divisione utili 70% + 30%) e potrebbe essere anche questa una soluzione.
Ancora, potreste fare lui socio al 10% (comunque poco) e poi fare un finanziamento soci solo per lui: in questo caso, lui porta a casa gli interessi e ha un rendimento "certo" (si spera).