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Apertura partita iva per procacciatore tempo libero.
Buongiorno.
Mi rivolgo a qualunque persona mi possa aiutare prima di dover andare a prendere appuntamento con un commercialista senza neppur sapere di cosa parlo.
Premetto, io lavoro da impiegato sottoposto con regolare inquadramento e contratto a tempo indeterminato.Però nell'ultimo anno mi sono avvicinato al mercato degli immobili tramite il procacciamento.
Questo mia passione, la vorrei tra parentesi regolarizzare, in quanto vorrei prendere la partita iva per poter emettere fattura ogni qual volta concluda un affare e poter anche usufruire dei benefici per il carburante, abbonamento telefonico ecc.
Esistono forme di partita iva per la mia esigenza, cioè senza versare contributi a inps e inail dal momento che non è il mio primo lavoro e già li verso, ma versare solo l'iva sui guadagni effettivi???
E tra parentesi chiedo conferma, fino ad ora mi hanno consigliato di fare normale ricevuta con ritenuta d'acconto calcolata al 23% del 50% della provvigione.
Infine vorrei anche sapere il costo di apertura di tale partita iva e se in futuro sarò soggetto ad una "mega tassazione" tipo studio di settore o redditometro.
Grazie a tutti coloro che vorranno darmi una mano a decifrare le varie legislature.
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Innanzitutto bisogna verificare il carattere occasionale o abituale della professione di procacciatore: nel primo caso non è necessario aprire la partita iva e versare i contributi (né per gestione separata né per gestione commercianti); nel secondo caso è necessario aprire partita iva ed iscriversi in camera di commercio, per i contributi non dovrebbe essere necessario versarli vista l'attività (credo) prevalente di dipendente (ma bisognerebbe approfondire un attimo il tipo di attività e magari contattare l'INPS, non ricordo se vi sia un'aliquota differente per i procacciatori in base ai compensi percepiti oltre un minimo). Per quanto riguarda la ritenuta è corretto, se i percipienti dichiarano ai loro committenti che nell’esercizio della loro attività si avvalgono in via continuativa dell’opera di dipendenti o di terzi si può effettuare ritenuta del 23% sul 20%.
Puoi verificare la possibilità di optare per il nuovo regime dei minimi che prevede per 5 anni un'imposta sostitutiva del 5% (in luogo di ordinaria tassazione IRPEF, IVA, IRAP... non soggetto a studi settore), avendo i requisiti.
Non vi sono costi per l'apertura della partita iva (a parte quelli per i compensi eventuali al commercialista o chi effettua l'iscrizione), solo diritti e bolli per la camera di commercio, che variano in base alle differenti CCIAA (sui 100 €).
In premessa a tutto ciò che ho scritto, ma credo che lo saprai, bisogna verificare se la tua attività non si configura come agente immobiliare, perchè in quel caso ci sarebbero tutta un'altra serie di adempimenti ed incompatibilità.
Saluti
Studio Emmi