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Neolaureato... dubbio Partita Iva senza esame di stato
Buongiorno a tutti e complimenti per il forum!
Vi porto la mia questione:Sono un neolaureato in architettura (laurea triennale), possiedo tutti i requisiti per svolgere la figura di CSP/CSE e firmare piani di sicurezza, sto tentando (fin'ora invanamente) di passare l'esame di stato per iscrivermi nell'albo di architetti iunior, NON possiedo partita iva.
Premetto e mi sono documentato che per svolgere la figura di CSP/CSE non bisogna essere in possesso di P.IVA nè di essere iscritto a qualunque albo.
Ora: se firmo un piano di sicurezza, in che maniera posso farmelo retribuire?
Per risolvere il problema pensavo:
apro una partita iva (come disegnatore), emetto fattura e pago i contributio INPS, INAIL ecc.Il dubbio è: quando passerò l'esame di stato, mi iscriverà all'albo e dovrò versare i contributi a INARCASSA.... i contributi fin'ora versati a INPS, INAIL ecc. non conteranno nulla?
Qualcuno ha una soluzione migiore da propormi?
Grazie a tutti in anticipo per le risposte
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Ciao Piolo85 e Benvenuto nel forum GT.
Come sai, il D.lgs.81/08, ed ancor prima il D.lgs. 494/96, per effettuare le mansioni del CSP e del CSE non richiedono l'abilitazione, ma è necessario nel tuo caso:
-laurea junior
-avere all'attivo almeno due anni di lavoro nel settore, adeguatamente comprovabili.Lato fiscale, invece, la partita iva devi averla in quanto la ricevuta di prestazione occasionale contraddirrebbe il requisito di cui sopra, ossi che tu lavori da almeno due anni.
Non so se fiscalmente puoi esercitare quell'attività, associandola al codice attività di disegnatore; forse "altre attività tecniche" è più indicata.
O addirittura:
74.90.2 Consulenza in materia di sicurezza
74.90.21 Consulenza sulla sicurezza ed igiene dei posti di lavoro
74.90.29 Altra attività di consulenza in materia di sicurezzaOvviamente i contributi alla gestione separata inps, una volta passato ad inarcassa, li perderai, visto che attualmente non è possibile trasferirli.
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Innanzitutto grazie per la risposta...
Quindi, riassumendo, attualmente mi converrebbe aprire Partita Iva associandola a "altre attività tecniche" e versando i contributi a INPS/INAIL ecc...
Successivamente (spero il prima possibile) una volta superato l'esame di stato iscrivermi all'albo architetti iunior e versare a INARCASSA.
Un'altra soluzione più "conveniente" (cioè senza perdere contributi INPS) non ci sarebbe??Una curiosità sul "lato fiscale" riportato nel post precedente : mettiamo caso che abbia lavorato 2 anni (richiesti dall'81/2008 e comprovati poichè assunto da regolare contratto) e poi licenziato, mi fermo per motivi personali per 3/4/5 anni e poi riprendo... In questo caso per firmare i piani di sicurezza non avrei bisogno di Partita Iva...
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In ogni caso hai bisogno della partita iva perchè le prestazioni professionali a carattere specialistico non sono consentite in maniera occasionale.
Ti trascrivo quanto tra l'altro riportato in questo thread:
Le collaborazioni occasionali devono essere caratterizzate dalla loro essenza sporadica, episodica, non professionale, minima e non organizzata.
Sporadiche ed episodiche: questo limite si riflette principalmente sul soggetto collaboratore. Egli non potrà compiere un numero troppo elevato di collaborazioni aventi il medesimo oggetto (es. 20 collaborazioni in un anno sempre per la realizzazione di siti internet) altrimenti potrà essere contestato che egli lo faccia con abitualità e dunque soggetto altro regime fiscale, contributivo ecc. (ad esempio impresa individuale). Allo stesso modo non potrà svolgere troppe collaborazioni in un anno con il medesimo soggetto altrimenti potrebbe essere contestata allo stesso modo la continuità od, ad esempio, il lavoro dipendente.
Non professionali: i soggetti iscritti in albi professionali non potranno svolgere collaborazioni occasionali aventi ad oggetto l’attività protetta dall’albo. Essi dovranno inquadrare tale attività come prestazione d’opera intellettuale (intendo la libera professione) od impresa, a secondo dei casi. Infatti "Qualora per lo svolgimento di una certa attività sia richiesta l'iscrizione ad un albo professionale, l'avvenuta iscrizione da parte del contribuente fa sì che i redditi percepiti in relazione a tale attività, anche se conseguenti ad una sola prestazione e/o di minimo importo, non possono mai essere inquadrati tra i redditi di lavoro autonomo occasionale" (cfr "Le imposte sui redditi nel testo unico", Maurizio Leo, TOMO I, ed. aggiornata al 30 aprile 2007).
Minime: non potranno essere percepiti compensi eccessivamente elevati onde evitare la contestazione di altro tipo di attività. Non è possibile individuare un “tetto” massimo. Faccio un esempio che ha poco a che vedere con il web, ma farà capire: la persona fisica che costruisce una sola palazzina e ne vende gli appartamenti trascenderà nell’attività d’impresa (si veda Diritto Commerciale, Vol. 1, di G.F.Campobasso, ed. UTET). Giudico tale principio applicabile anche alle collaborazioni occasionali.
Non organizzate: la mancanza di una organizzazione, se non minima, “sostiene” l’esercizio senza professionalità ed abitualità della prestazione. Chi investirebbe 20.000 euro in attrezzature specifiche per una sola prestazione senza magari neppure trarne un beneficio almeno equivalente? L’avere attrezzature, locali, marchi registrati ecc. “dedicate” alla resa di prestazioni occasionali presumo potrà essere indicativo di una attività resa quantomeno con abitualità e, dunque soggetta ad inquadramento giuridico differente da quelli qui trattati.
Prendere una laurea, partecipare ad un corso abilitante con costi anche importanti, comperarsi la licenza di un software tipo "certus" fanno presumere una chiara organizzazione ed attitudine al fine di esercitare una professione.
Nessuno investirebbe tutto questo per una prestazione episodica, occasionale.Una curiosità sul "lato fiscale" riportato nel post precedente : mettiamo caso che abbia lavorato 2 anni (richiesti dall'81/2008 e comprovati poichè assunto da regolare contratto) e poi licenziato, mi fermo per motivi personali per 3/4/5 anni e poi riprendo... In questo caso per firmare i piani di sicurezza non avrei bisogno di Partita Iva...
Devi fare comunque attenzione a non confondere la disciplina fiscale con le disposizioni del decreto 81/08. Sono due cose differenti.
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Capisco... mi informo meglio e nel caso vi faccio sapere! Grazie per il prezioso aiuto!