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"il Paradiso è una fiaba" S.Hawking
"Il paradiso è una fiaba per chi ha paura del buio: **il celebre astrofisico britannico Stephen Hawking ha liquidato così l?idea di una vita oltre la morte. **
«Non c?è nulla per l?individuo oltre l?ultima scintilla di vita del cervello», ha detto in un?intervista al Guardian lo scienziato di Cambridge che già lo scorso autunno aveva fatto scalpore escludendo Dio dalla nascita dell?universo. «Per me il cervello è come un computer che smette di lavorare quando le sue componenti si guastano. Non c?è paradiso o al di là per un computer rotto. È tutta una fiaba per chi ha paura del buio».
Nel suo ultimo libro ?The Grand Design? (vedi discussione sul Forum GT Libri e Pubblicazioni) aveva sostenuto che la creazione dell?Universo si puo spiegare anche senza l?intervento della «miccia» di un Creatore divino.
Una tesi ripresa nel dialogo con Ian Sample, lo specialista scientifico del Guardian: «La scienza ci insegna che molti universi diversi possono crearsi spontaneamente dal nulla. È una scelta del caso quello in cui in cui ci troviamo».
«Ho vissuto per 49 anni con la prospettiva di morire giovane. Non ho paura della morte, ma non ho fretta. Ho troppo da fare prima», ha detto il cosmologo che a Cambridge ha occupato per anni la cattedra di Lucasian Professor of Mathematics che fu anche di Isaac Newton.
E alla domanda su cosa fare per vivere bene, ha risposto che è essenziale sfruttare al meglio le proprie possibilità, «cercare il valore più alto delle proprie azioni».
Hawking è agnostico. Non specifica mai se crede o meno in Dio o in un?altra entità superiore, ma sostiene che Dio non può conciliarsi con la scienza, e non è correlato col nostro mondo.":o
[da: http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/402451/ articolo sulla Stampa del 16 maggio 2011 in seguita all'intervista del Guardian]Che ne pensate?
Intanto io vedo una questione che mi piace esporvi:
- S.Hawking mi dice che la morte del mio cervello è come un computer rotto senza possibilità di riparazione, il Paradiso non c'è e quindi la morte è uno stato definitivo e allora perchè «cercare il valore più alto delle proprie azioni»? Questa non è la ricerca dell'immortalità attraverso le proprie opere? (come dicevano gli antichi Omero, ...).
ciao
marlomb