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consiglio.
in separazione dei beni da alcuni anni mia moglie ha acquistato un piccolo appartamentino al mare.
vi ha trasportato la residenza per ottenere la esenzione ic, che a quanto mi risulta dovrebbe essere un diritto.
paga regolarmente tutte le tasse inerenti, tarsu ,rifiuti etc.
ora dopo alcuni anni il comune chiede il pagamento ici compresi gli arretrati
con le seguenti motivazioni:
. residenza diversa dal marito,è dovuta la tassa salvo sentenza di separazione -
. bolletta consumi h2o con consumi non elevati.
. sentenza cassazione che li autorizza.ora, se è chiaro che si deve pagare tutto il dovuto non mi quadra.
perchè il comune di mia residenza non fa la stessa cosa con me?
chi autoriizza il comune a utilizzare dati personali (bolletta h20) per presumere ed imporre qualunque cosa?non è un dato privato ?
perchè il comune fa pagare una tassa rifiuti se sostiene che la residenza non è valida?
siamo in pensione e dividiamo il nostro tempo fra la casa di campagna,periodi frequenti di ''visita parenti'' che reclamano la nostra utile prèesenza come nonni.
e per ultimo,anche per motivi di salute nostri ben documentabili periodi di mare.
premetto che il miniappartamento è utilizzato esclusivamente da noi e non produce reddito reale (affitti ad altri).
come e a chi, eventualmente le mie ragioni fossero valide mi devo rivolgere per oppormi a questa imposizione ?
ringrazio per i consigli.
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il problema sta nella disciplina dell'I.C.I. che consente l'esenzione per la prima casa di residenza, o, comunque, di abitazione principale.
Le ragioni si possono far valere avanti la Commissione Tributaria Provinciale competente per territorio, entro 60 gg. dalla notifica dell'avviso di accertamento.
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In pratica il comune, sulla base di tale sentenza e di due semplici indizi ritiene la residenza "fittizia", portata lì da sua moglie con il solo scopo di evadere l'ICI per cui l'immobile, considerato di fatto come seconda casa, sarebbe soggetto all'imposta. Ora sua moglie dovrebbe fornire la prova contraria e dimostrare che invece l'immobile costituisce abitazione principale. Dovrebbe rivolgersi ad un legale che si occupa di tributi e vedere il da farsi. A lume di naso (tenga presente che bisogna guardare comunque l'atto ricevuto dal comune) direi di costruire la difesa partendo dalla motivazione dell'atto, che non mi sembra molto forte, con riferimento alla residenza e alla bolletta: però, ripeto, ci sarebbe bisogno di leggere le carte.....
La saluto.P.S. I contratti relativi alle utenze sono acquisiti dall'Anagrafe Tributaria. I Comuni, interregondola, possono ottenere i dati che Lei contesta per svolgere attività di accertamento.