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- Nascondere la scritta "Annunci Google"
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Ma perchè non mi vengono mai idee legali?
Grazie Lip.
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Dopo pochi istanti che una pagina espone gli adsense, la stessa pagina viene "catturata" dal crawler di adsense stesso. La pagina viene quindi letta (parsificata in termine tecnico), per capirne il contenuto e mostrare nelle prossime chiamate successive contenuti contestuali.
Quali difficoltà incontra google a capire che un furbaccione copre il loro marchio, tramite css, javascript, o quant'altro? Nessuna.
Certamente esistono persone "ancora più furbe", che consapevoli di questo mostrano un contenuto diverso per gli utenti, e per il crawler, così non vengono beccati... credono loro. Che difficoltà ha google a scoprire queste persone ancora più furbe? Nessuna, grazie ai milioni di persone che hanno la google toolbar installata.
Non bastasse, vi sono anche moltissimi controlli umani.
A voi piacciono i furbastri? A me no, ma devo sopportarli. Adsense può invece escluderli dal suo circuito. Io onestamente sarei molto più cattivo, non li escluderei solo da adsense, ma li escluderei anche dai risultati delle ricerche di google.
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La maggior parte degli annunci illustrati è priva della scritta "Annunci Google".
Quindi se proprio non vuoi vedere quella scritta puoi modificare il tipo di annunci sulle tue pagine web.
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Dirioz che esagerato!
Grazie del consiglio Bmastro.
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Non rispettare il regolamento perché non si sono capite delle clausole o perché c'è stata un'errata interpretazione delle stesse è un conto.
Non rispettarlo sapendo di svolgere un'azione vietata, come appunto nel caso di modifica dello spazio disponibile per gli adsense è un altro, ben più grave.
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@Lippmann said:
Se tu fossi google (innanzitutto saresti molto ricco )
:D:D:D
Dirioz però ha ragione : un conto è violare "inconsapevolmente" il regolamento, un altro è violarlo deliberatamente sapendo di violarlo.
La prima può essere definita "superficialità" o al massimo "incoscienza" , la seconda ...beh lascio a voi la definizione.
Mi permetto però, a mo di "battuta" e voglio specificare che è solo una battuta e resta tale assolutamente, io mi immagino tutte le persone che, ad esempio, superano il limite di velocità o parcheggiano in divieto di sosta pur vedendo il cartello, che gli ritirano la patente, gli sequestrano la macchina e magari ...venga anche "soppresso".
Se dovessero ritirare agli italiani patente e sequestrare la auto per le infrazioni...gli italiani sarebbero un popolo di appiedati !
Comunque scherzi a parte penso che per violazioni del regolamento sia già una giusta punizione l'esclusione da AdSense : non so poi se seguisse anche l'esclusione dalla serp quanto questo sarebbe "legale".
Insomma sono per l'intransigenza anch'io, ma sono pur convinto che non si debba mai eccedere : chi è senza peccato scagli la prima pietra.
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Infatti dicevo che io li escluderi dalla serp, non che sia giusto escluderli
In America vedi molte meno infrazioni sulla strada perché sono molto più severi. Qui la severità è legata solo al far cassa... non certo al rispetto degli altri.
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@bluwebmaster said:
Comunque scherzi a parte penso che per violazioni del regolamento sia già una giusta punizione l'esclusione da AdSense : non so poi se seguisse anche l'esclusione dalla serp quanto questo sarebbe "legale".
Sogno un mondo dove a sbagliare ci si rimetta. Non perchè io sia particolarmente severo ma solo per valorizzare il lavoro ben fatto. Quelli che si smazzano per fare siti dai contenuti validi dovrebbero essere protetti molto più di quanto non lo siano ora.
In albergo alla reception non ti dicono "questa è la chiave della 208" dandoti il realtà un martello. Non ti dicono "le scale solo quelle" ma poi ci trovi la stanza delle scope...
Quanti siti invece rispondono a queste logiche perchè hanno intento di:
- dirottare le visite
- simulare di avere contenuti che non hanno
- allungare la brodaglia
- farti cliccare i banner
???
Molti direi. Ma google se vuole può sterminare tutti. In parte lo fa già ma potrebbe fare di più.
Per esempio prenderei quei siti che infestano la serp e gli invierei una mail ben precisa:
"SE entro un mese non verranno modificati i contenuti del sito in modo che fornisca effettivamente il servizio intuibile dalle parole chiave, sarà definitamente penalizzato nei risultati di ricerca. Si informa che la penalizzazione attuale ne impedisce la visualizzazione prima del 100esimo posto"Poi vedi se cambia la musica...
Poi vedi che fine fanno i portaloni del nulla...
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@Lippmann said:
Sogno un mondo dove a sbagliare ci si rimetta. Non perchè io sia particolarmente severo ma solo per valorizzare il lavoro ben fatto.
Molti direi. Ma google se vuole può sterminare tutti. In parte lo fa già ma potrebbe fare di più.
Poi vedi se cambia la musica...
Poi vedi che fine fanno i portaloni del nulla...Ottimo. Ripristiniamo , dal momento che ci siamo, anche la pena di morte!
Scherzi a parte anch'io sogno un mondo più giusto.
Ma la giustizia si ottiene, a mio modesto avviso, con altri mezzi che non siano decisamente "repressivi".
La "legalità" va bene ed è auspicabile, ma la giustizia ama la "correzione" e la comprensione.Il termine "sterminare" ( ) , a mio avviso e salvo miglior parere, è un termine "forte" : la giustizia impone che chi ha una posizione predominante ( non per "autorità" ma per conquista ) gestisca quanto non gli è stato conferito con "autorità" nel modo più "democratico" possibile, che non vuol dire necessariamente "permissivismo", ma che da uguale modo a tutti di esprimersi.
La "selezione" naturale fa , o dovrebbe fare, il resto.Ora qui qualcuno mi ammazza ( intanto inizio a scrivere il testamento! ).
Ognuno di noi è convinto che il suo sia il lavoro migliore, un lavoro di contenuto, di buon contenuto.
Ma io sono dell'avviso che un buon motore di ricerca, così come auspicato, troverebbe la "trave nell'occhio" a tanti siti, compresi quelli ritenuti , a torto o a ragione, "di qualità".Credo che si abbia ragione quando si parla di "brodaglia" , ma lascerei agli altri l'incombenza "ingombrante" di determinare i "contenuti di qualità".
E come ribadito G. non è fesso : se permette che la "brodaglia emerga" di queste due cose una deve essere necessariamente vera.
O G. permette che ci sia perchè sa che eliminandola eliminerebbe una parte "cospicua" di web, oppure G. è molto "democratico" e sa che i metodi "spartani" funzionano solo relativamente e finiscono poi per provocare più guai di quanti promettono di risolvere.Un web di giustizia? Sono d'accordo.
Ma attenti a non fare come certe case automobilistiche che pretendendo di essere le "migliori" , pretendono avere il monopolio, salvo poi le "prove su strada" dimostrare che i loro prodotti non sono affatto di qualità ma vanno bene alla maggioranza degli italiani solo perchè i pezzi di ricambio costano poco e li si trova anche dal droghiere.Io , e parlo di me, sono convinto che faccio un modesto lavoro : spesso impallidisco quando noto web che meritano davvero la "palma" della qualità .
E non lo dico per falsa modestia , ma perchè credo che una delle regole ferree della democrazia è avere delle regole, ma tutto è migliorabile e le regole devono essere accessibili non "sterminare" e basta.Anche perchè se uno crede di produrre qualità, credo che un istante immediatamente dopo ci potrebbe essere qualcuno che dimostra che il suo è un lavoro più di qualità e quindi far diventare automaticamente brodaglia quello ritenuto in precedenza "di qualità".
Insomma, regole si, ma con democrazia e rispetto per gli altri.
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E come ribadito G. non è fesso : se permette che la "brodaglia emerga"
Lo permette perchè ci guadagna anche lei, Google blocca e penalizza qualcuno solo quando vengono toccati i suoi interessi, altrimenti se ne frega che offri un pessimo servizio alla rete.
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@bluwebmaster said:
Ma la giustizia si ottiene, a mio modesto avviso, con altri mezzi che non siano decisamente "repressivi".
Il termine "sterminare" ( ) , a mio avviso e salvo miglior parere, è un termine "forte"
Ho usato termini specifici che su usano quando c'è qualcosa da debellare.
"infestata" "sterminare". Termini da insetti, da batteri o da virus.Mi riferisco quindi a chi pur disponendo di mezzi per dare ottimi servizi (3 webmaster che collaborano possono spaccare il culo ai passeri, figurarsi uffici di pseudo-servizi con 10-20 o più persone) si ostina ad inquinare il web gonfiandolo di contenuti che non ha.
Un esempio concreto?
Il pc rallenta, scopro di avere un malware di nome "qwertyuio", faccio una ricerca per trovare una soluzione, trovo un sito che dice "removal qwertyuio" e poi linka parole come "ripulire il pc da qwertyuio", "virus qwertyuio", "qwertyuio, risolto!", "soluzione infezione da qwertyuio".
In mezzo a tutti questi link fasulli, riempiti da liste di infezioni mescolate a parole che ne indicano la perfetta pulizia, trovo vagonate di banner ingannevoli ed inevitabilmente il tool fasullo che non risolve minimamente il problema ma che un utente medio scaricherà ed installerà nel proprio PC.Questo è un esempio tipico di pessimissimo utilizzo del web che possiamo estendere a molti altri argomenti.
Un sito del genere lo escluderei dai primi 1000 risultati di qualunque ricerca a meno che la ricerca stessa non fosse "esempio di sito che inganna i navigatori".Non chiedo la pena di morte per nessuno. Emarginare chi rovina la piazza non è fascismo e non è assolutamente un valore negativo. In Italia si ritiene che ogni richiamo all'ordine sia un sottinteso tentativo di riportare i dittatori al potere. Per me è semplicemente un prendere atto che qualcuno si sta comportando male e lo si punisce per tutelare chi opera -eticamente- nello stesso settore di lavoro.
Non posso accettare che scrivendo "rimuovere qwertyuio" nei primi risultati della ricerca figurino siti che abusano di quelle keywords ma fanno solo cliccare a vuoto dirottando e disorientando i visitatori. Google ha in mano i mezzi per raddrizzare decisamente la rotta. Se google dice che quella roba non va premiata, tali siti perdono istantaneamente efficacia e magari invece di persistere a prendere in giro la gente cominciano a dare servizi reali (oppure chiudono).Lo scrivo senza polemizzare con nessuno se non con una società incapace di emarginare i furbastri.
Produrre servizi web, come la medicina, come l'archelogia, come la ristorazione, come produrre ceramiche, non è roba per tutti e quindi chi lavora male (specie se volutamente male) deve pagare dazio.
Si sta scambiando la libertà di dare, ricevere e condividere informazioni con la libertà di scagazzare per il web pagine pensate appositamente per abusare di questa fantastica tecnologia.
Che diremmo se al centro commerciale ci vendessero un tostapane rotto a 499 euro anzichè il televisore 42 pollici che avevamo visto in offerta?@bluwebmaster said:
Ma io sono dell'avviso che un buon motore di ricerca, così come auspicato, troverebbe la "trave nell'occhio" a tanti siti, compresi quelli ritenuti , a torto o a ragione, "di qualità".
Anche io come te impallidisco di fronte a siti meravigliosamente in armonia tra servizi e contenuti e mi sento una formichina in mezzo alla maestosa bravura altrui. Del resto sto parlando da persona che non lavora più esclusivamente qui, anzi, lo fa sempre meno. Ormai sono più utente che lavoratore del web. Con adsense arrotondo grazie a cose fatte anni fa. Non ho interessi particolari ma ciò non significa che non mi dia ancora fastidio che la gente si organizzi col solo scopo di inchiappettare il prossimo.
I siti, come qualunque altro settore che coinvolge la nostra società, dovrebbero rispondere prima ad un criterio etico e poi ad un criterio tecnico. Contrariamente a quel che si pensa non è così difficile distinguere un sito etico da uno nato solo per opportunismo.L'inizio di questo topic è sintomatico della mentalità ormai imperante. Non ho alcun interesse a prendermela con chi l'ha scritto, ma se ci pensate bene è MOLTO grave che in un forum professionale su adsense qualcuno chieda come fare per coprire il logo di adsense lasciando visibili solo i link degli annunci. Ormai siamo talmente abituati a cercare i mezzucci che risulta normale anche chiedere pubblicamente come fare per ingannare il proprio affidabilissimo fornitore di bonifici bancari, nonchè i propri utenti.
Gaberiele non prendertela, non è certo colpa tua se questa nazione è così. Ho solo preso spunto dalla tua domanda. Nulla di personale. Sono io ad essere un alieno e me ne rendo perfettamente conto.
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La concorrenza e le critiche sono motivi di crescita, ma criticare google è veramente paradossale:
- google da spazio a tutti, non solo ai ricchi, caso più unico che raro.
- fornisce il 90-95% degli accessi ai siti, spiegandoti per filo e per segno come fare per apparire, dandoti gli strumenti per monitorare ogni minimo dettaglio, dandoti gli strumenti per migliorare il sito, e tutto gratuitamente
- google, tramite adsense, ti trova i clienti e poi ti dà il 68% di quanto guadagna
- gli altri clienti che trovi tramite il web in qualche modo arrivano prevalentemente tramite google
Ma ve ne rendete conto? La più misericordiosa delle organizzazioni di beneficienza sprofonda nel nulla di fronte a questi dati di fatto.
Certo, ha margini di miglioramento, e meno male, altrimenti il web non potrebbe avere ulteriori evoluzioni, ma proprio il dare spazio a tutti crea la situazione che tra questi "tutti" ci siano quelli che propongono solo fumo. Basta ignorare il venditore di fumo, e nel giro di breve tempo spariscono dai risultati. Ma se esistono è colpa nostra, non di google. Io posso costruire l'automobile più sicura al mondo, ma data in mano ad un cretino diventa pur sempre un'auto pericolosa.
Siamo un mondo di appressori dove il nostro unico intento è quello di fare soldi e schiacciare i deboli, i primi a farlo sono i governi... google ha trasformato questa situazione, e un'infinità di furbacchioni cercano di ingannarlo.
Virgilio, assia seat pagine gialle, nel 2002, dopo essersi vantato di essere il primo motore di ricerca italiano essendo utilizzato dal 72% degli utenti della rete (come no?) mi ha chiesto il pagamento di 59.60 euro + IVA (facendomi un mega sconto, il prezzo pieno era di 199 + IVA) per continuare ad avere un mio sito amatoriale pubblicato nella sua directory (che già ai tempi non veniva vista quasi da nessuno, figuriamoci se ho aderito). Questo il web che avrebbero voluto i motori di ricerca nostrani.
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[quote=dirioz;874771]
Ma ve ne rendete conto? La più misericordiosa delle organizzazioni di beneficienza sprofonda nel nulla di fronte a questi dati di fatto.
[quote]Forte come battuta!
Io non critico G., anzi ne sono estimatore e sostenitore, tuttavia questo non pregiudica, e non dovrebbe mai pregiudicare, le mie capacità di "critica costruttiva" , ovvero di "non dare tutto per scontato" e "accettare tutto incondizionatamente" solo perchè G., al momento, è il miglior "benefattore" della rete.E questo per una serie di considerazioni, prima tra le quali è che se ci guadagnamo noi, stai sicuro che ci guadagna anche G.
Poco ma sicuro.
Inoltre G. ci guadagna in altri termini , oltre che a una situazione di quasi " monopolio" : avendo già il quasi monopolio dei motori di ricerca, l'unico modo per "crescere" ( perchè un azienda che non cresce è una azienda ferma destinata , lentamente, ma inesorabilmente a "perdere" , e qui basta avere delle semplici nozioni di economia aziendale per capirlo) è nella rete dei "contenuti". Se non cresce li il budget e il conseguente bilancio consuntivo non cresce!Fermo restando questo , lo scrivo a carattere cubitali e lo sottoscrivo, che Google è il miglior motore di ricerca in senso assoluto, il miglior sistema nella mani di publisher e inserzionisti per la pubblicità.
Non ci sarebbe altro da aggiungere , tranne la solita etichetta che è "migliorabile", e affermarlo non significa criticare ma auspicare un "mondo migliore" dove però non bisogna credere alla favola che in fondo " La più misericordiosa delle organizzazioni di beneficienza sprofonda nel nulla di fronte a questi dati " perchè G. è un impresa e come tale destinata a fare profitti.
Stai certo che se non ne facesse non ci penserebbe due volte a tagliare tutto e a infischiarsene dei poveri publisher.
Io farei la stessa cosa : una società deve fare profitti, se non li fa , chiude.Quello che sostiene Lipmann è condivisibile , soprattutto per l'esempio riportato sul "malware" ( ahimè, capitato anche a me! ) .
E non posso che trovarmi d'accordo con l'eccezione però che solleva , giustamente Dirioz, quando afferma che Google da spazio a tutti.Ora , in Italia, abbiamo il concetto che troppa democrazia uccide la democrazia.
Ma non dimentichiamo che G. è un impresa e investe risorse ed energie dove trova un possibile profitto.
Ripulire il motore da certi web comporterebbe inevitabilmente investimenti in risorse umane e tecnologiche : al momento il suo "core business" è un altro.
La "troppa democrazia" di G. deve essere visto, a mio avviso e salvo miglior parere, sotto questo profilo.Emarginare chi rovina la piazza a mio avviso è cosa sacrosanta e giusta, ma ha dei limiti , credo tecnologici : ma voi immaginate l'astronomica cifra di pagine che entrano nel motore di ricerca di G.?
Siamo abituati a "contemplare" il granellino di sabbia su cui ci adagiamo guardando solo quello : ma è l'intera sterminata spiaggia che bisogna guardare.
Ripulire una sola spiaggia è possibile, ma ripulire istantaneamente tutte le spiagge del mondo credo sia tecnicamente oneroso e difficile.Fermo restando che G. fa continui sforzi in tal senso : l'esempio del Panda Update è d'obbligo.
Eppure, a leggere anche tra le righe di questo forum, già sono tanti che si lamentano all'estero per il P.U. e molti temono il suo arrivo anche in Italia.
Perchè poi c'è il rovescio della medaglia : tanti siti hanno conquistato "posizioni" di comodo, spesso con poco o senza alcun merito, e nella realtà dei fatti vorrebbero solo "far fuori" la concorrenza scomoda, ma se si inizia a mettere in dubbio le proprie posizioni, allora è "mal di pancia generale".
E qui do ragione a Lipmann : la severità delle regole ( insomma la "pena certa" ) ripulirebbe una gran buona parte dei "furbastri" e dissuaderebbe gli altri che vorrebbro aggregarsi.
Ma purtroppo la realtà è un altra e bisogna conviverci : la stessa che se "pizzicano" chi mi ha rubato l'auto dopo 20 giorni me lo ritrovo di nuovo sotto casa, mentre se non pago una rata della stessa auto la banca mi pignora anche il cuscino su cui dormo.
E' una questione di "interessi" e di impegno profuso : se G. non vede un profitto nell'investire in tecnologia e risorse per "debellare" gli "infestanti", semplicemente non lo farà.
E gli do ragione : è un impresa e non un associazione di benifcenza .
E come tale va inquadrata.Comunque dibattito davvero interessante e stimolante : un grazie di cuore a chi sta intervenendo e consente la condivisione di esperienze, pareri, concetti anche se non necessariamente correlati alla sezione, ma conformi allo spirito.
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Proprio qui il paradosso: G è una società a scopo di lucro, ma nonostante ciò ha attuato una politica aziendale che garantisce ottimi profitti sia per loro, che per gli altri, dando molto spazio alla ricerca e premiando chi ha talento.
Non sei riuscito a far girare il sito che curi assiduamente? E' colpa tua, è la cruda realtà! Inutile che cerchi scuse, pensando che sia colpa degli spammer. Naturalmente è un discorso generale, non mi sto rifirendo a nessuno in particolare.
Le organizzazioni di beneficienza o caritatevoli o onlus e simili, alla fine badano molto al loro portafoglio, con la scusa di aiutare i poveri che alla fine, nelle migliori delle ipotesi, ricevono le briciole, ed i dirigenti palate di quattrini.